Le nuove soglie FIMI per le certificazioni dei singoli funzionano. Il confronto shock con il primo trimestre 2024

Certificazioni FIMI singoli 2025. Ogni inizio anno, la FIMI – Federazione Industria Musicale Italiana – effettua una revisione delle soglie per le certificazioni oro e platino. Una verifica necessaria per adattarsi all’andamento del mercato, in particolare a quello dello streaming, oggi il canale dominante nel consumo di musica. Così, come accade ormai puntualmente da anni, […] L'articolo Le nuove soglie FIMI per le certificazioni dei singoli funzionano. Il confronto shock con il primo trimestre 2024 proviene da All Music Italia.

Mar 24, 2025 - 21:38
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Le nuove soglie FIMI per le certificazioni dei singoli funzionano. Il confronto shock con il primo trimestre 2024

Certificazioni FIMI singoli 2025. Ogni inizio anno, la FIMIFederazione Industria Musicale Italiana – effettua una revisione delle soglie per le certificazioni oro e platino. Una verifica necessaria per adattarsi all’andamento del mercato, in particolare a quello dello streaming, oggi il canale dominante nel consumo di musica.

Così, come accade ormai puntualmente da anni, anche gennaio 2025 ha portato con sé un aggiornamento importante: la rimodulazione delle soglie per le certificazioni dei singoli.

Certificazioni FIMI 2025: le nuove soglie per i singoli

Con l’inarrestabile crescita dello streaming, la FIMI ha deciso di mantenere inalterate le soglie per gli album, ovvero:

  • Disco d’oro: 25.000 copie/unità
  • Disco di platino: 50.000 copie/unità

Per i singoli digitali, invece, le soglie sono state raddoppiate:

  • Disco d’oro: da 50.000 a 100.000 copie/unità
  • Disco di platino: da 100.000 a 200.000 copie/unità

Una misura che si è resa necessaria per contenere un fenomeno diventato ormai difficile da gestire: nel 2024 sono state assegnate ben 1.475 certificazioni a singoli digitali, un numero elevatissimo che ha finito per svalutare simbolicamente questi riconoscimenti.

Per avere un’idea più chiara, basti pensare che negli anni ‘60, quando il disco d’oro veniva assegnato a 1 milione di copie fisiche vendute, il valore era ben diverso. Ma i tempi – e soprattutto le piattaforme – sono cambiati. Qui trovate un nostro approfondimento sulla nascita del disco d’oro e qui sull’arrivo della FIMI con le sue certificazioni.

Effetti immediati: il confronto tra 2024 e 2025

Con il primo trimestre del 2025 ormai chiuso, è possibile valutare l’impatto della nuova regolamentazione.

Nelle prime 12 settimane del 2024, le certificazioni assegnate erano già:

  • Dischi di platino: 164
  • Dischi d’oro: 191

Numeri impressionanti, che spiegano la necessità di intervenire.

E nel 2025, con le soglie raddoppiate?

  • Dischi di platino: solo 2
  • Dischi d’oro: appena 10

Un crollo verticale, che rende l’idea di quanto fosse diventato inflazionato il meccanismo. Da notare che entrambi i dischi di platino sono stati assegnati a Olly.

Streaming vs. valore simbolico

La decisione della FIMI va letta anche nell’ottica di tutelare il valore delle certificazioni. In un’epoca in cui lo streaming favorisce soprattutto il rap, mentre il pop resiste grazie a Sanremo, le hit estive e alcuni fenomeni rivelazione, era necessario ristabilire equilibrio tra successo effettivo e riconoscimento ufficiale.

La speranza è che questa stretta possa restituire prestigio ai dischi d’oro e di platino, restituendo loro il peso simbolico che avevano un tempo.

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