Allenare l’esperienza sugli sci con meteo sfavorevole

Per farlo occorre scegliere un itinerario noto e molto più facile rispetto al proprio livello di conoscenza, destrezza tecnica e allenamento. Il suggerimento di una Guida alpina per abituarsi ad affrontare condizioni difficili L'articolo Allenare l’esperienza sugli sci con meteo sfavorevole proviene da Montagna.TV.

Mar 25, 2025 - 06:22
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Allenare l’esperienza sugli sci con meteo sfavorevole

Per scivolare sulla neve fuori dai tracciati, oltre alle consolidate modalità d’apprendimento tecnico, alla conoscenza della neve, delle sue trasformazioni e dei metodi d’autosoccorso, è importante allenare l’esperienza nell’affrontare la montagna bianca con condizioni meteorologiche difficili.

Scegliere di uscire consapevolmente con il maltempo, o meglio “meteo diverso” aiuta a prepararsi a condizioni inattese, a sperimentare situazioni e scenari problematici soprattutto per l’orientamento e la ricerca della via.

Per farlo occorre anzitutto scegliere un itinerario noto e molto più facile rispetto al proprio livello di conoscenza, destrezza tecnica e allenamento.

In tal modo la montagna avvolta dalla nebbia o sferzata dalla bufera, un contesto da sempre visto come più pericoloso del solito, pieno di ostacoli e di situazioni potenzialmente dannose, può offrire una complessità d’esperienza assai ricca, dove il rischio è uno degli elementi presenti al fianco di altri aspetti, decisamente formativi e utili per affrontare situazioni meteorologiche inattese.

L’assenza di visibilità va sperimentata sul campo, quando scompare il confine tra la neve e il cielo, fusi in un unico spazio, dove solo attraverso la percezione corporea, in particolare dei piedi, è possibile “sentire” la superficie sotto di noi, la sua forma e inclinazione per poter guidare gli sci.

Come possiamo considerare questa situazione? Dannosa o stimolante? La possibilità di cadere o perdere la via aumenta, ma la scelta di un contesto adatto può rendere questa eventualità accettabile. D’altra parte l’opportunità di sperimentare equilibri, mantenere una rotta con scarsa visibilità, osservare la realtà da un punto di vista completamente diverso dal solito, contribuiscono a migliorare la conoscenza di sé e dell’ambiente.

Con pochi o assenti riferimenti visibili possiamo provare a orientarci basandoci sulla memoria dei luoghi, integrata o alternata con i tradizionali strumenti di navigazione (carta topografica e bussola) e con la navigazione digitale assistita (applicazioni georeferenziate e gps).

Possiamo simulare con tranquillità la perdita di segnale, o l’esaurirsi della batteria dei dispositivi e indagare la nostra capacità di reazione.

Sperimentare consapevolmente la nostra vulnerabilità significa sfuggire alla perfezione che ci vuole sempre perfetti, sorridenti e con il cielo sereno, lontani da frustrazioni e fatiche. Attraversarle aiuta a comprendere come possiamo reagire a situazioni meteorologiche inattese, a costruire una diversa relazione con le nebbie e maturare risorse per affrontare le difficoltà inattese.

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