Tre importanti novità per le ferrate dell’Alto Garda, in Trentino

Inaugurato il secondo tratto del percorso sul Rio Sallagoni, in dirittura d’arrivo i lavori di ripristino della Che Guevara, modificata la parte iniziale della Colodrì-Colt L'articolo Tre importanti novità per le ferrate dell’Alto Garda, in Trentino proviene da Montagna.TV.

Mar 25, 2025 - 13:22
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Tre importanti novità per le ferrate dell’Alto Garda, in Trentino

Sono più di dieci, a breve distanza l’una dall’altra, le ferrate dell’Alto Garda quasi tutte affacciate sulla Valle del Sarca. Un paradiso per gli amanti di questo genere di escursioni, per di più mai uguale a se stesso.

La principale novità che riguarda in percorsi attrezzati di questo lembo del Trentino è il prolungamento della ferrata Rio Sallagoni, che si snoda appena sopra il letto del torrente omonimo aprendo le porte a un mondo nascosto tra vegetazione rigogliosa e giochi di luce che danzano sulle rocce. Il nuovo tratto attrezzato consente non solo di proseguire lungo la forra, ma anche di attraversare più volte il torrente grazie a staffe posizionate sulle placche rocciose e a ponti di fune. Il tutto potendo contare su una linea di sicurezza continua che garantisce la possibilità di usare un cavo per l’intero percorso. Inoltre, in considerazione della possibilità  dell’innalzarsi del livello dell’acqua si è anche provveduto al rialzamento del tracciato. La ferrata Rio Sallagoni è considerata facile, ma non bisogna sottovalutare l’alto tasso di umidità del luogo che può rendere gli appoggi assai scivolosi.

E’ considerata medio-facile, invece, la ferrata Colodrì-Colt, ad Arco, uno dei percorsi attrezzati più conosciuti e frequentati della zona. L’intramontabile itinerario, che fiancheggia strapiombi e risale la parete est del Monte Colodri, offre un panorama unico sulla Valle del Sarca. Il percorso è stato modificato lo scorso anno grazie alla SAT Centrale (Società Alpinisti Tridentini) e vede il riposizionamento del primo tratto verso sud. Ad oggi, quindi, si snoda lungo due strette terrazze naturali che si insinuano sotto imponenti pareti di roccia per poi riallacciarsi al tracciato originale, lasciandosi alle spalle i passaggi più impegnativi. Ora più fluida e omogenea, la via ferrata mantiene il suo carattere accessibile e il suo fascino adrenalinico: un terreno perfetto per chi muove i primi passi in questo mondo.

Bisogna attendere l’arrivo dell’estate per poter tornare sulla ferrata Che Guevara, che sarà ripristinata da una ditta specializzata. Il percorso di difficoltà alta si inerpica per 1200 metri  lungo la faccia meridionale del Monte Casale in un vertiginoso viaggio verso l’alto che, dopo alcuni tratti verticali all’inizio del tracciato, si snoda tra placche levigate, cenge e canaloni. Certamente non per tutti, soprattutto per la sua lunghezza, ma la semplice notizia del ripristino ha scatenato entusiasmo tra i più allenati che non vedono l’ora di rimettersi alla prova su quell’interminabile itinerario.

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