Tra canyon e chiese rupestri: cosa vedere nella Valle di Ihlara, in Turchia
Cappadocia oltre le mongolfiere: viaggio alla scoperta della Valle di Ihlara, un canyon verde, sacro e poco battuto pieno di chiese rupestri, affreschi e molto altro ancora

Quando pensiamo alla Cappadocia siamo tutti propensi a immaginare le mongolfiere che sorvolano all’alba i camini delle fate. È giusto, non c’è assolutamente nulla di sbagliato in tutto ciò, ma la verità è che questa magnifica regione della Turchia nasconde molto di più, luoghi dove la natura e la spiritualità si intrecciano ad ogni curva. Parliamo della Valle di Ihlara, un incredibile canyon lungo circa 14 chilometri e profondo fino a 100 metri scavato nel tempo dal fiume Melendiz. Ma non è tutto, perché oltre a essere una meraviglia geologica è anche un sito storico e spirituale di enorme valore, pieno di chiese rupestri, affreschi e molto altro ancora.
Dove si trova la Valle di Ihlara
La Valle di Ihlara è un angolo meno noto rispetto ad altri della Cappadocia, ma è anche un canyon verde e fresco (completamente in contrasto con molti dei paesaggi aridi che caratterizzano la regione), un percorso escursionistico facile e ben segnalato, un luogo sacro e un rifugio antico usato da monaci, eremiti e comunità cristiane nei secoli.
Sorge nella provincia di Aksaray, nel sud-ovest della Cappadocia, a circa 85 km da Göreme (cuore turistico della regione). La soluzione migliore per arrivarci è, senza ombra di dubbio, un’auto a noleggio, poiché non esistono collegamenti diretti frequenti con i mezzi pubblici verso la valle. Non manca la possibilità di raggiungerla prenotando tour organizzati, spesso con partenza da Göreme o Nevşehir.
Un piccolo (ma importante) consiglio: se ci si va in autonomia è meglio scaricare una mappa offline, in quanto il segnale GPS e internet non sono sempre stabili, specialmente dentro il canyon.
Cosa vedere nella Valle di Ihlara
Scegliere di visitare la Valle di Ihlara vuol dire fare una sosta in uno di quei posti che bisogna guadagnarsi a passo lento. Da queste parti, infatti, non si viene solo per “vedere”, ma anche per ascoltare il suono dell’acqua, degli uccelli, dei propri pensieri. Prendendo in considerazione l’ingresso nord, presso Ihlara Village, si viene subito accolti da una magnifica scalinata di ben 380 gradini (in discesa), che permette di osservare un affascinante gola che si apre sotto ai propri piedi e il contrasto tra le pareti aride in alto e la vegetazione rigogliosa in basso.
Chiesa di Ağaçaltı
Uno dei primi luoghi di interesse che si incontrano scendendo i quasi 400 scalini situati all’ingresso principale è la Chiesa di Ağaçaltı. Si trova sulla propria destra ed è uno dei tesori nascosti della valle. Il suo nome, tradotto, vuol dire “sotto l’albero” e (secondo alcune fonti) risale al X secolo. Chiaro esempio di tradizione cristiana bizantina, in passato aveva una posizione strategica che la rendeva accessibile e allo stesso tempo protetta.
Al suo interno si possono osservare alcuni affreschi vivaci, seppur parzialmente danneggiati dal tempo, come la scena dell’Annunciazione, Cristo Pantocratore e l’Ascensione. Il nostro consiglio è quello di entrarvi al mattino presto, quando ci sono meno turisti e nella fase in cui la luce crea giochi di ombre e luci che valorizzano i colori dei dipinti.

Le meraviglie del tratto Ihlara – Belisırma
Dopo aver visitato la Chiesa di Ağaçaltı, il cammino continua lungo un tratto (4 km) davvero suggestivo della valle, che immerge completamente nella spiritualità della Cappadocia. Tra natura lussureggiante, dove si alternano alberi alti, canne di bambù, e rocce vulcaniche, il paesaggio cambia e diventa più silenzioso, ma anche ricco di chiese rupestri che da sole valgono il viaggio:
- Yılanlı Kilise: meglio conosciuta da noi italiani con il nome di Chiesa del Serpente, offre un’atmosfera cupa e affreschi che vengono definiti inquietanti. Costruita tra il IX e il X secolo, conserva sulle sue pareti scene profonde e inquietanti del Giudizio Universale, con un particolare focus sui serpenti che mordono e inghiottono i peccatori. Per visitarla è meglio portarsi una torcia o il telefono con la luce accesa e anche arrivare al mattino presto;
- Sümbüllü Kilise: ovvero la Chiesa dei Giacinti, che risulta particolarmente affascinante per la sua architettura e il suo isolamento. È una delle più piccole della valle ed è costruita direttamente nella roccia, con un soffitto che si innalza in modo impressionante. Gli affreschi che contiene rappresentano la vita di Cristo, con scene di miracoli e raffigurazioni di santi e si rivela perfetta per assaporare la pace che regna nel canyon;
- Kırkdamaltı Kilisesi: uno degli edifici religiosi più articolati e ben conservati lungo il cammino. Si distingue per essere un esempio perfetto di arte rupestre e nel corso della sua storia è stata utilizzata sia come luogo di culto che come centro comunitario. Ospita diversi affreschi che raffigurano una varietà di scene bibliche, ma ciò che la rende unica è la presenza di ritratti dei benefattori che finanziano il culto e la manutenzione del luogo. Più grande rispetto ad altre, per ammirarla è importante avere con sé una mappa della valle, poiché si trova in una zona più isolata e può essere facile perdersi.
Il Monastero di Selime nel tratto Belisırma – Selime
Dopo Belisırma, la valle cambia volto. L’ombra, il verde e l’acqua lasciano spazio a un paesaggio più severo e drammatico, con pareti ripide, forme frastagliate e con un sole che picchia più forte (soprattutto in estate). Tutte caratteristiche che, volente o nolente, scoraggiano molti viaggiatori che spesso preferiscono tornare indietro per raggiungere tutto il resto in automobile (sì, è assolutamente possibile).
Il maggior punto di interesse è senza ombra di dubbio il Monastero di Selime, scavato interamente nella roccia, il complesso monastico più imponente della Cappadocia. Fondato tra l’VIII e il IX secolo, si presenta come una sorta di labirinto rupestre articolato su più piani. Alcuni spazi sono collegati da gallerie, altri da passaggi stretti e ripidi.
La chiesa è di grandi dimensioni, con colonne scolpite nella roccia e un’abside ancora ben visibile, mentre gli affreschi sono per la maggior parte rovinati, anche se si intravedono figure angeliche e simboli cristiani. Ci sono poi il refettorio e la cucina, le stalle, i magazzini e i dormitori e persino spazi comuni sotto forma di ampie terrazze, probabilmente usate per incontri comunitari, lavoro, o semplicemente per ammirare il panorama.
Da qui la vista sulla Valle di Ihlara è spettacolare, anche perché sullo sfondo si può intravedere il paesaggio vulcanico della Cappadocia con i suoi camini delle fate, altopiani aridi, colori rossastri, e l’orizzonte che sembra non finire mai.
Attenzione, però, perché la salita per arrivarci non è banale: alcuni passaggi sono scoscesi, il terreno può essere sdrucciolevole, soprattutto in presenza di sabbia o vento. Anche in questo caso, meglio andarci al mattino oppure nel tardo pomeriggio, quando la roccia non è troppo calda.

Cosa fare presso la Valle di Ihlara: 5 attività imperdibili
Si viene alla Valle di Ihlara soprattutto per un motivo: fare un’escursione tra i 14 km che collegano Ihlara a Selime. È certamente possibile scegliere di intraprendere dei tratti più brevi, ma ciò non toglie che a disposizione ci siano anche altre interessanti attività a cui dedicarsi:
- Visitare le chiese rupestri: delle principali vi abbiamo già parlato, ma la verità è che in tutto il canyon ce ne sono molte altre. Vi basti pensare che se ne contano circa 100 (non tutte accessibili), scavate nella roccia e con affreschi bizantini;
- Godersi la natura e il silenzio: vale la pena, perché qui la vegetazione è decisamente insolita per la regione. Senza dimenticare che i colori e le atmosfere cambiano in base alla stagione in cui si raggiunge questo angolo della Turchia;
- Pranzare a Belisırma: è un piccolo villaggio rurale che sorge nel cuore della valle. Qui ci sono ristoranti molto semplici, ma con tavoli sospesi sul fiume. Tra i piatti consigliati ci sono Gözleme, crepes salate fatte a mano, Tandır kebabı, agnello cotto a lungo, Pesce di fiume (spesso trota) e Ayran fresco, yogurt salato da bere. È il punto perfetto per rilassarsi e decidere se proseguire o tornare indietro;
- Fare fotografia paesaggistica e archeologica: il suggerimento è quello di dedicarsi a questa attività al mattino e nel tardo pomeriggio, quando le luce sono migliori. Oltre ai paesaggi con contrasti forti, è possibile immortalare anche rovine, affreschi, natura e architettura rupestre;
- Esperienza contemplativa o spirituale: passeggiando per la Valle di Ihlara potreste incontrare diversi viaggiatori pronti a godersi un’esperienza contemplativa o spirituale. Non c’è affatto da sorprendersi, perché la zona invita davvero a farlo, anche perché questa è una delle valli più cariche di spiritualità dell’intera Anatolia.
Come visitare la Valle di Ihlara: consigli e info da sapere
Per fortuna, visitare la Valle di Ihlara è semplice, ma per viverla davvero al meglio serve un minimo di pianificazione. La prima cosa da sapere, per esempio, è scegliere il proprio ingresso. Ce ne sono tre principali:
- Ihlara Village (ingresso nord): il più panoramico, con una lunga scalinata che scende nel canyon (380 gradini). Si tratta del punto ideale per iniziare il trekking completo;
- Belisırma: un villaggio interno alla valle, ottimo se si desidera fare solo la parte centrale (più ricca di chiese);
- Selime (ingresso sud): da qui si può visitare anche il Monastero di Selime, che toglie davvero il fiato.
La valle si può esplorare a piedi lungo un sentiero ben tracciato che costeggia il fiume Melendiz e a disposizione ci sono trekking più o meno brevi. Il totale (da Ihlara a Selime), è di circa 14 km e richiede approssimativamente 4–5 ore senza soste per essere completato. Il tragitto è principalmente facile e pianeggiante (non mancano tratti scoscesi o in salita) e permette anche di trovare punti di ristoro. A Belisırma, per esempio, ci si può fermare in uno dei tanti ristorantini con terrazze sul fiume, dove mangiare su pedane sospese sull’acqua cucina tipica turca, semplice ma genuina.
Sono consigliate scarpe comode da trekking, acqua (anche se ogni tanto ci sono punti ristoro), cappello, crema solare, torcia o telefono carico se si desidera entrare nelle chiese più buie e contanti per l’ingresso (circa 250-300 TL, ma può variare)
La valle è aperta generalmente dalle 8:00 alle 19:00 (variabili in inverno) e i migliori periodi per visitarla sono primavera (aprile-maggio) e autunno (settembre-ottobre). Altre piccole accortezze da tenere a mente:
- Occhio ai nidi di rondini dentro le chiese: spettacolari ma a volte sporchevoli;
- Non toccare gli affreschi: sono fragili e patrimonio protetto;
- Meglio avere un piccolo binocolo: utile per scorgere dettagli in alto sulle pareti;
- Evitare zaini troppo pesanti: soprattutto se l’intenzione è quella di intraprendere i 14 km totali del percorso.
