Eurovision 2025, il resoconto della quarta giornata di prove a Basilea
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La quarta giornata di prove all’Eurovision Song Contest 2025 conclude le performances della seconda semifinale, in attesa di giovedì, quando sul palco della St. Jakobshalle arriveranno i Big 5. Oggi abbiamo quindi assistito alla prima prova di: Malta, Georgia, Danimarca, Cechia, Lussemburgo, Israele, Serbia e Finlandia. Fonte: Reddit.
Eurovision 2025, il resoconto della terza giornata di prove a Basilea
MALTA – Miriana Conte con Serving
Siamo pronti per farci travolgere dall’energia, l’atteggiamento audace e – chissà – magari anche da qualche palla svizzera rossa di Miriana Conte?
Miriana Conte, 24 anni, è una cantante maltese conosciuta per le sue performance elettrizzanti e il suo approccio senza paura alla musica. Ha tentato per la prima volta di rappresentare Malta all’Eurovision nel 2017, quando aveva solo 16 anni. Oggi, otto anni dopo, è a Basilea, e ha portato con sé tutta la sua energia regale già mostrata nei vari pre-party.
Parliamo della messa in scena. Anche se The Sound of Music resta una fonte d’ispirazione (sì, siamo ancora in modalità “do-re-mi-fa-s-s-serving”), l’impostazione visiva vista al MESC è stata in gran parte rivisitata. Al centro del palco c’è un enorme oggetto di scena: un paio di labbra rosse brillanti che tengono una palla da discoteca rotante – tutta la struttura è alta almeno tre metri.
All’inizio gira, e dentro c’è Miriana, vestita con un abito giallo brillante dalla gonna ampia in tulle a balze, con maniche nere. Viene sollevata fuori dalla palla da discoteca e dall’abito, rivelando un catsuit nero e rosso scintillante, simile a quello visto al MESC ma ancora più appariscente. I suoi capelli ora sono rosso fuoco – l’effetto è quello di una trasformazione da fiore velenoso a regina di cuori.
La coreografia ricalca quella del MESC, ma i suoi quattro ballerini hanno abbandonato i look “Von Trapp” per calze a rete rosse, intimo nero con cinghie e giacche in pelliccia rossa. Nel ritornello finale, tutto si sposta sulla pedana, dove compaiono le palle rosse svizzere per un finale rimbalzante. Sullo sfondo scorrono grafiche vivaci: fiori che esplodono, fantasie leopardate animate, gambe danzanti e frasi del testo – il tutto si chiude con un gigantesco DIVA NOT DOWN.
È tutto perfettamente in stile Miriana: audace, senza scuse, e decisamente divertente. Un modo esplosivo per iniziare la giornata!
Ah, e aggiornamento effetti speciali: getti di fumo a ritmo nei ritornelli e un gran finale pirotecnico.
GEORGIA – Mariam Shengelia con Freedom
A seguire è la volta di Mariam Shengelia, che rappresenta la Georgia con la sua potente ballata orchestrale Freedom, cantata in georgiano e in inglese. La produzione richiama chiaramente sonorità degli anni ’60, quindi siamo curiosi di vedere come questa atmosfera prenderà vita sul grande palco.
Mariam proviene da una piccola città georgiana e ha partecipato sia a X Factor Georgia che a The Voice Georgia. Fa anche parte dei Mixtura, una band nota per la fusione di influenze musicali molto diverse.
Anche per la Georgia c’è un grande elemento scenico: una roccia geometrica posizionata al centro del palco, sopra la quale Mariam si esibisce. Indossa un abito argentato mozzafiato, che sembra fatto di raso e strati di organza che gli danno struttura, fondendola visivamente con la roccia. Attorno a lei danzano quattro ballerini uomini, vestiti con il tradizionale chokha georgiano nero, copricapi aderenti e stivali neri. Nella seconda strofa eseguono una coreografia complessa con bandiere blu e bianche.
Le grafiche sullo sfondo sono essenziali ma d’impatto: una luna piena che sorge tra le due montagne del palco, per poi trasformarsi in un sole rosso circondato da nuvole tempestose e anelli neon. Man mano che il brano cresce, anche le grafiche si animano, diventando sempre più dinamiche. In un’edizione dove luci e visual stanno giocando un ruolo chiave, questa performance ne è un perfetto esempio.
E c’è anche un cambio d’abito! Durante il middle eight, Mariam scende dalla roccia ed esce, in modo fluido, dal suo vestito (che sembra molto pesante), rivelando una tuta rossa piena di paillettes con cui affronta l’ultimo ritornello sulla pedana secondaria, con le montagne sullo sfondo. Gli archi e le percussioni riempiono l’arena, creando un effetto travolgente.
Aggiornamento effetti speciali: pesanti nebbie sceniche avvolgono la roccia all’inizio, per poi dissolversi e dare l’illusione che Mariam e i ballerini emergano dal nulla. Oggi è la giornata perfetta per gli amanti del dramma scenico.
DANIMARCA – Sissal con Hallucination
La Francia salirà sul palco solo giovedì, insieme agli altri membri del Big 5, quindi ora è il momento delle prove per la Danimarca, rappresentata da Sissal con la sua potente hit eurodance Hallucination.
Sissal vive a Copenaghen, ma è originaria di Thorshavn, nelle Isole Faroe – la stessa città natale di Reiley, concorrente del 2023.
Chi ha seguito il Dansk Melodi Grand Prix a marzo la ricorderà: vinse indossando un body verde scintillante, accompagnata da due ballerini contemporanei e da una macchina del vento molto aggressiva. Poco dopo aveva promesso un rinnovamento per la performance di Basilea, e la promessa è stata mantenuta.
L’elemento centrale della scenografia è un grande velo trasparente, diviso in quattro sezioni, che pende dal soffitto fino al pavimento. Sospinto dalla macchina del vento, crea un suggestivo effetto di movimento attorno a Sissal, che canta su un piedistallo nero, immersa in un tunnel di luci pulsanti e strobo. Per la prima strofa e il ritornello indossa un magnifico cappotto blu e bianco, ricco di strati di organza – sembra di assistere a un’esibizione da Met Gala.
Nel secondo verso il cappotto viene tolto, rivelando un body a maniche lunghe e stivali alti color blu elettrico brillante. I quattro ballerini premono i volti contro il velo come fossero fantasmi, per poi danzare intorno a lei agitando veli blu. Nel finale, completamente avvolti nel tessuto, i danzatori rimangono ancorati al pavimento, muovendosi come sospinti dal vento, mentre Sissal scende dal piedistallo e si sposta sul palco secondario per l’ultimo ritornello. Niente fuochi d’artificio, ma la nota finale è così potente da far tremare la St Jakobshalle.
CECHIA – Adonxs con Kiss Kiss Goodbye
E prima di concederci una pausa pranzo, è il turno della Repubblica Ceca con ADONXS, che porta sul palco la sua intensa ballata Kiss Kiss Goodbye. Oltre a essere cantante, ADONXS ha anche lavorato come ballerino professionista e modello. Quest’anno non si è tenuta una selezione nazionale in patria, quindi le uniche anticipazioni sulla messa in scena arrivavano dal videoclip ufficiale, con il suo tema del viaggio nel tempo.
In realtà, non è l’unica fonte: per il secondo anno consecutivo, la delegazione ceca ha condiviso con la stampa le note ufficiali sulla performance. Un gesto che apprezziamo molto. Secondo loro:
“L’attenzione è tutta sul carisma, la voce e la presenza scenica di ADONXS. Il concept è pulito ed elegante, e sfrutta al massimo le potenzialità del palco dell’Eurovision, con luci all’avanguardia che creano effetti ondeggianti ispirati al film Inception.”
“La coreografia è stata adattata per il pubblico televisivo, offrendo un momento emotivo e ipnotico sia per chi è in arena che per chi guarda da casa.”
Entrando nei dettagli: ADONXS indossa pantaloni larghi color argento, abbinati a un top bianco piuttosto originale – simile a una canottiera, ma con maniche e guanti bianchi. Sì, sembra strano a dirsi, ma funziona visivamente.
La scenografia è dominata dal bianco, con forme nere che lampeggiano sullo schermo LED, evocando un’atmosfera da paradiso distopico. Nella seconda strofa, quattro ballerini con abiti coordinati si uniscono a lui su un pavimento candido, eseguendo una coreografia elegante. Poi arriva il dance break, con le luci “lego” che scendono dall’alto e il palco che si tinge di rosso acceso: un’esplosione cromatica intensa che cattura lo spettatore.
Il bianco, spiegano dalla delegazione, simboleggia un taglio netto col passato, mentre ADONXS esprime la rottura con intensi primi piani. Nessun uso di effetti speciali o oggetti di scena – l’estetica minimalista richiede coerenza. È stata una mattinata intensa, e questa performance non ha fatto eccezione.
LUSSEMBURGO – Laura Thorn con La Poupée Monte Le Son
Dopo la pausa pranzo è il momento per Laura Thorn, 25 anni, di salire sul palco per le prove. Cantautrice e polistrumentista, Laura è anche insegnante al Conservatorio di Musica nel sud del Lussemburgo.
Il brano che porta in gara, La Poupée Monte Le Son, è cantato in francese e il titolo significa “la bambola alza il volume”. Si tratta di un pezzo frizzante, vivace e retrò, che richiama – e in un certo senso prosegue – la celebre Poupée de cire, poupée de son, la canzone con cui France Gall vinse l’Eurovision per il Lussemburgo esattamente sessant’anni fa.
Dopo pranzo, è esattamente la scarica di energia che ci voleva, e non vedevamo l’ora di scoprire come si fosse evoluta la messa in scena rispetto alla selezione nazionale. La risposta è: moltissimo. Il concept della “bambola-Laura” con ballerini maschi che combinano mosse ispirate agli anni ’60 con gesti da marionetta è rimasto, ma la scenografia ha fatto un enorme salto di qualità grazie all’uso creativo dei LED.
Ora Laura si trova dentro una casa di bambole rosa e rossa in perfetto stile anni ’60, e nella sequenza iniziale mani animate intervengono per posizionarla come se fosse un giocattolo. È accompagnata da cinque ballerini in completi di velluto rosso, simili a quelli visti alla finale nazionale, ma la coreografia è diventata molto più raffinata: la rigidità da bambola dell’inizio si scioglie progressivamente, mentre Laura acquista naturalezza e umanità.
Durante la seconda strofa, scende dalla sua casa di bambole e conduce i ballerini lungo la passerella, in un chiaro gesto simbolico di emancipazione. La parte finale si svolge infatti sul palco centrale.
Anche il costume racconta questa trasformazione: il vestito rosa da bambola della finale è stato sostituito da una versione più elegante, rosa chiaro con lacci tipo corsetto, abbinato a stivali alti color argento. Nella parte centrale dello show, il vestito si apre rivelando un abito argentato scintillante: niente ballerine sul palco, solo Laura e i suoi danzatori che eseguono una coreografia esplosiva, molto più dinamica rispetto alla versione originale. La canzone è sempre stata divertente, ma questa messa in scena le dona una forza visiva davvero coinvolgente e coerente.
ISRAELE – Yuval Raphael con New Day Will Rise
Ora è il turno delle prove di Yuval Raphael, che rappresenta Israele con la sua potente ballata New Day Will Rise, cantata in inglese, francese ed ebraico. Yuval ha 24 anni ed è originaria di Ra’anana, vicino a Tel Aviv, ma ha vissuto anche a Ginevra da bambina, quindi la Svizzera non le è affatto estranea.
Yuval ha vinto il talent show israeliano HaKokhav HaBa, conquistando così il biglietto per l’Eurovision. Il brano è arrivato successivamente, quindi non avevamo anticipazioni sulla scenografia… ma ora la stiamo vedendo dal vivo!
L’elemento più evidente è un’enorme struttura scenica al centro del palco – probabilmente la più imponente vista finora. Si tratta di una piattaforma circolare a due livelli, alta circa cinque metri, con una scala curva laterale. Ogni livello è circondato da tende di fili argentati scintillanti, come un moderno lampadario abitabile o una gabbia per uccelli rivisitata.
Yuval inizia la performance immersa in una luce blu, indossando un elegante tailleur nero con spalle squadrate e maniche in stile flamenco. Durante la seconda strofa percorre la passerella, per poi girare attorno alla struttura e salire sulla piattaforma superiore mentre canta in ebraico. Da vicino, i fili di cristalli creano un effetto simile a una cascata luminosa.
C’è un momento in cui, sollevando le braccia, le maniche sembrano ali: un’immagine che rafforza il simbolismo della libertà. Lo sfondo LED mostra un flusso d’acqua su rocce scure, che aumenta d’intensità fino all’esplosione del ritornello finale, quando tutto sfuma in bianco sulle ultime note di pianoforte.
Aggiornamento effetti speciali: nel cambio tonalità, parte una cascata di fuochi d’artificio dal fondo del palco.
SERBIA – Princ con Mila
Nella seconda semifinale, la Germania sarà presente come uno dei Big 5, ma non si esibirà fino a giovedì, quindi per ora passiamo direttamente alla Serbia, rappresentata da Princ con la sua canzone d’amore Mila.
Oltre a essere un cantante, Princ è anche polistrumentista – suona chitarra e batteria – ed è stato finalista a The Voice Bulgaria. Non è nuovo all’Eurovision: l’anno scorso ha quasi rappresentato la Serbia, arrivando secondo dietro a Luke Black. Insomma, il grande palco è il suo ambiente naturale.
Lo staging ha subito un cambiamento radicale rispetto a quello visto al Pesma za Evroviziju: spariti la luna d’apertura, il ballerino rotante e l’abbigliamento in pelle. Princ apre l’esibizione al centro del palco, immerso nell’ombra con un’aura di luce alle spalle. Tre ballerini in nero lo coinvolgono in una coreografia contemporanea molto intensa. Indossa un elegante completo rosso e c’è un momento inaspettato e spettacolare in cui viene letteralmente trascinato lungo la passerella dai ballerini, mentre lo schermo LED si accende di luci rosse e grafiche infuocate.
Questo momento visivo pare richiamare il testo serbo che dice “hai riportato la vita dal bordo dell’abisso”. Nonostante la fisicità della performance, Princ non sbaglia una nota: impressionante. Il risultato finale è distante anni luce da quanto visto nella selezione nazionale, ed è probabilmente una delle trasformazioni più sorprendenti di quest’anno.
Aggiornamento pirotecnico: nebbia bassa all’inizio e un’esplosione di fiamme nell’ultima strofa.
FINLANDIA – Erika Vikman con Ich Komme
E per concludere le prime prove di oggi, arriva il gran finale con l’energia esplosiva della Finlandia, rappresentata da Erika Vikman. Star affermata nel suo Paese, ha vinto il celebre festival Tangomarkkinat nel 2016 e ha lasciato un segno indelebile all’UMK 2020 con Cicciolina. Quella non fu ancora la sua occasione eurovisiva… ma con Ich Komme, lo è decisamente.
Il brano è cantato in finlandese con qualche spruzzata di tedesco – e la curiosità era tutta per il look: Erika avrebbe optato per il completo in latex nero dell’UMK o per la versione metallizzata del videoclip ufficiale?
La risposta: è come l’UMK, ma ancora più spinto. Erika apre l’esibizione su un piedistallo circolare dorato, poi afferra il microfono dorato e percorre con sicurezza la passerella fino al palco secondario. Indossa una nuova variante del celebre outfit in latex: stavolta il completo è più in pelle, strutturato in vita, decorato con borchie metalliche, stivali alti e lunghi guanti neri. Niente ballerini: Erika domina il palco da sola, con ogni passo e sguardo in camera calibrati al millimetro per conquistare il pubblico.
E il gran finale? Con il ritmo che accelera, Erika ritorna sul palco principale e si arrampica su un gigantesco microfono dorato per un’ultima, trionfale ascensione. Impossibile rendere a parole la potenza del basso negli ultimi 30 secondi – chi sarà presente alla seconda semifinale può aspettarsi una chiusura davvero straordinaria. O meglio: finlandese.
Il LED wall riprende le grafiche di UMK, con scritte giganti “ICH KOMME” e, alla fine, un imponente “ERIKA”.
Aggiornamento pirotecnico: getti di fumo lungo la passerella nella parte centrale del brano.
L'articolo Eurovision 2025, il resoconto della quarta giornata di prove a Basilea proviene da imusicfun.