Subcontinente indiano travolto dal caldo, ma il pericolo si allarga all’Europa Tra
Pakistan e
India, la situazione è al limite: temperature che sfiorano i
50°C, città paralizzate, persone costrette a interrompere le attività quotidiane per sopravvivere. In vaste zone del
Punjab, del
Sindh, del
Rajasthan, il
caldo estremo non è più un’eccezione, ma una condizione ricorrente. Le autorità locali invitano a restare al chiuso e a idratarsi, ma per molti, privi di accesso a
energia elettrica stabile o a semplici sistemi di refrigerazione, è un lusso inaccessibile. Secondo l’
Organizzazione Meteorologica Mondiale (WMO) e i dati
IPCC, il pericolo è chiaro: queste condizioni non solo potrebbero diventare
strutturalmente permanenti entro i prossimi vent’anni, ma rappresentano già oggi una
minaccia per la sopravvivenza umana, soprattutto quando l’umidità elevata rende il calore ancora più insostenibile per il corpo. Tuttavia, il vero campanello d’allarme non riguarda solo l’Asia.
Italia ed Europa meridionale osservate speciali: estate 2025 a rischio Il rischio non è distante. Gli stessi modelli previsionali che stanno documentando l’attuale ondata asiatica evidenziano
segnali preoccupanti anche per l’Europa meridionale,
Italia compresa, nei prossimi mesi estivi. La crescente presenza di
anomalie termiche positive sul
bacino del Mediterraneo, unite alla possibile espansione dell’
anticiclone subtropicale africano, pongono le condizioni ideali per un’estate
particolarmente rovente e, in alcuni casi,
potenzialmente estrema. Già
Giugno potrebbe presentare fasi di caldo prolungato, intervallate da
episodi temporaleschi violenti, causati dai contrasti termici. Ma sarà con l’ingresso di
Luglio e Agosto che le proiezioni indicano una
situazione critica, soprattutto per le aree interne del
Centro-Sud, le due
isole maggiori e le pianure del
Nord. Le temperature potrebbero spingersi
oltre i 40°C, con
minime notturne superiori ai 26-28°C, rendendo difficile il recupero fisico notturno e aumentando il rischio per le fasce più fragili della popolazione.
Il Mediterraneo si scalda: clima alterato, rischi moltiplicati Secondo le previsioni stagionali elaborate dal
Centro Europeo ECMWF, l’estate 2025 potrebbe essere segnata da un’
alta pressione africana persistente, con pochi e deboli scambi d’aria atlantici. Questo implicherebbe
ondate di calore durature, non più isolate ma
ripetute, in grado di
stressare i sistemi sanitari, aggravare la
siccità e moltiplicare il rischio di
incendi boschivi. Il
Sud Italia e le regioni
adriatiche sono considerate le più vulnerabili, ma anche città come
Milano,
Bologna,
Firenze e
Roma potrebbero dover affrontare settimane di caldo intenso senza pause. Il
cambiamento climatico, già in atto, sta rendendo il bacino mediterraneo uno dei
punti caldi del riscaldamento globale: si scalda il
20% più rapidamente rispetto alla media globale, con impatti che toccano anche
agricoltura,
infrastrutture urbane e
salute pubblica.
Una corsa contro il tempo: prepararsi è necessario L’Italia ha già vissuto estati molto calde negli ultimi anni, ma la
combinazione di frequenza e intensità delle ondate di calore previste per il 2025 potrebbe segnare un nuovo salto qualitativo. Mentre l’Asia brucia sotto un sole inarrestabile, l’
Europa meridionale osserva il proprio futuro prossimo. Se non si agisce ora – a livello politico, infrastrutturale e sociale – il caldo estremo non sarà più una notizia straordinaria, ma la
cronaca ordinaria delle estati che verranno.
Meteo e CALDO ESTREMO: 2 miliardi sotto stress adesso, l’Europa a rischio per l’Estate 2025