Eurovision 2025, una lettera di 70 ex partecipanti contro la partecipazione di Israele

70 ex partecipanti hanno scritto una lettera per contestare la partecipazione di Israele all'Eurovision. Nessun italiano tra i firmatari L'articolo Eurovision 2025, una lettera di 70 ex partecipanti contro la partecipazione di Israele proviene da imusicfun.

May 6, 2025 - 21:11
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Eurovision 2025, una lettera di 70 ex partecipanti contro la partecipazione di Israele

L’annosa questione della partecipazione di Israele all’Eurovision Song Contest torna a far discutere. Una settantina di ex concorrenti e addetti ai lavori del concorso ha firmato una lettera aperta in cui si chiede l’esclusione di KAN, la televisione pubblica israeliana, dall’evento organizzato dall’Unione Europea di Radiodiffusione (EBU).

La lettera, pubblicata nelle ultime ore, accusa l’EBU di adottare due pesi e due misure, riservando alla delegazione israeliana un trattamento di favore rispetto a quello concesso alle altre emittenti in gara. Un’accusa già circolata lo scorso anno a Malmö, specialmente dopo la squalifica dei Paesi Bassi: secondo voci di corridoio e testimonianze dirette ora ribadite dai firmatari, a Israele “viene concesso tutto”.

Tra i nomi che hanno sottoscritto la lettera compaiono artisti e addetti ai lavori come Dadi Freyr e i Gagnamagnið (Islanda 2020 e 2021), Hatari (Islanda 2019), Gåte (Norvegia 2024), Paulo de Carvalho (Portogallo 1974 e 1977), Salvador Sobral (Portogallo 2017, vincitore), LPS (Slovenia 2022), Mae Muller (Regno Unito 2023) e altri ancora. Nessun artista italiano ha aderito all’iniziativa.

Particolarmente incisivo il contributo dei norvegesi Gåte, in gara lo scorso anno a Malmö, che nella loro adesione dichiarano di aver visto “con i propri occhi” il trattamento riservato alla delegazione israeliana e di averlo riferito all’EBU.

La protesta, però, arriva in un momento che appare ormai in ritardo per sortire effetti concreti. Le prove a porte chiuse sono già iniziate da giorni e la stessa Israele ha già avuto accesso al palco. Inoltre, l’EBU – insieme alla tv ospitante SRG SSR – ha già introdotto diverse misure correttive, come il codice di condotta, la figura di un responsabile per il benessere dei partecipanti, la creazione di no film zone e l’aumento delle prove a porte chiuse.

Il testo integrale della lettera (tradotto)

Noi sottoscritti, ex partecipanti all’Eurovision, invitiamo tutti i membri dell’Unione Europea di Radiodiffusione (UER) a chiedere l’esclusione di KAN, l’emittente pubblica israeliana, dall’Eurovision Song Contest.

KAN è complice del genocidio in corso da parte di Israele contro i palestinesi a Gaza, e del regime di apartheid e occupazione militare che da decenni opprime l’intero popolo palestinese.

Crediamo nel potere unificante della musica. Proprio per questo ci rifiutiamo di permettere che essa venga usata come strumento per ripulire crimini contro l’umanità.

L’anno scorso siamo rimasti scioccati dal fatto che l’UER abbia permesso a Israele di partecipare mentre il genocidio a Gaza veniva trasmesso in diretta al mondo intero. Il risultato è stato disastroso.

Invece di ascoltare le critiche e fare autocritica, l’UER ha preferito raddoppiare gli sforzi per garantire l’impunità alla delegazione israeliana, reprimendo invece artisti e delegazioni che hanno espresso dissenso. Il risultato è stata un’edizione 2024 caotica, politicizzata e sgradevole.

Il silenzio non è un’opzione. In un’epoca in cui l’autoritarismo e l’estrema destra avanzano in tutto il mondo, sentiamo il dovere di far sentire la nostra voce.

L’UER, continuando a promuovere la presenza dello Stato israeliano, finisce per normalizzare e sbiancare i suoi crimini. Ma l’UER ha già dimostrato di poter agire: lo ha fatto nel 2022, escludendo la Russia.

Pretendiamo lo stesso trattamento ora.

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