Corvi spazzini per l’ambiente: innovazione o sfruttamento?

Corvi addestrati per raccogliere mozziconi: ingegno o limite etico? Amsterdam e Stoccolma ospitano un esperimento che unisce tecnologia, etologia e ambiente: corvi addestrati per raccogliere mozziconi di sigaretta in cambio di ricompense alimentari. Alla base c’è il dispositivo Crowbar, creato dalla startup olandese Crowded Cities, che si affianca all’iniziativa svedese Corvid Cleaning, più attenta alla […] Corvi spazzini per l’ambiente: innovazione o sfruttamento?

May 6, 2025 - 15:54
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Corvi spazzini per l’ambiente: innovazione o sfruttamento?
Corvi addestrati per raccogliere mozziconi: ingegno o limite etico? Amsterdam e Stoccolma ospitano un esperimento che unisce tecnologia, etologia e ambiente: corvi addestrati per raccogliere mozziconi di sigaretta in cambio di ricompense alimentari. Alla base c’è il dispositivo Crowbar, creato dalla startup olandese Crowded Cities, che si affianca all’iniziativa svedese Corvid Cleaning, più attenta alla libertà degli uccelli. Il dispositivo funziona come un distributore intelligente: l’uccello inserisce un mozzicone nel contenitore, e riceve immediatamente una nocciolina o un seme. Questo meccanismo semplice ma efficace ha già ridotto i rifiuti del 15% nei parchi pubblici di Amsterdam. Tuttavia, la questione non si esaurisce con i dati positivi. Come funziona il Crowbar: il sistema di scambio tra uomo e animale I corvi, tra gli uccelli più intelligenti al mondo, imparano a riconoscere i mozziconi grazie a un addestramento basato sull’imitazione: osservano altri esemplari e ripetono il comportamento per ottenere una ricompensa immediata. Il dispositivo, dotato di sensori, distingue i mozziconi da altri oggetti, prevenendo “imbrogli” da parte degli uccelli. Un Crowbar costa circa 2.000 euro, con una manutenzione mensile legata alla fornitura di alimenti. In Olanda e Svezia ne sono già attivi circa 20, ognuno capace di raccogliere fino a 1.200 mozziconi al mese. Ma i benefici si scontrano con limiti importanti: la tossicità delle cicche (nicotina, catrame) può nuocere alla salute degli animali, e la scelta di impiegare creature selvatiche per fini urbani apre a interrogativi etici rilevanti. Corvid Cleaning: il modello svedese tra libertà animale e risultati riservati A differenza dell’approccio olandese, Corvid Cleaning, attiva nei sobborghi di Stoccolma, preferisce non addestrare corvi in cattività. Gli animali sono liberi, attratti da ricompense naturali come semi autoctoni, per evitare una dipendenza da alimenti industriali. In parallelo, l’azienda testa droni per il monitoraggio degli spostamenti degli uccelli, cercando di ampliare la raccolta anche a piccoli rifiuti in plastica. Tuttavia, i risultati ufficiali non sono pubblici, generando sospetti sull’efficacia reale del progetto. La trasparenza scientifica è ancora limitata e ciò alimenta dubbi tanto nella comunità scientifica quanto tra i cittadini. Impatto ambientale e limiti culturali: la vera sfida è nell’educazione Gli effetti del progetto Crowbar sono tangibili: riduzione del 20% dei mozziconi in sei mesi, miglioramento dell’estetica urbana e riflessione pubblica sull’inciviltà del gesto. Ma non risolvono il problema alla radice. Paesi come la Norvegia hanno dimostrato che campagne educative ben strutturate possono ridurre l’abbandono dei mozziconi senza coinvolgere animali. In Italia, le multe immediate per chi getta rifiuti a terra hanno sortito risultati concreti, soprattutto nei centri storici ad alta densità turistica. Inoltre, nuove tecnologie come cestini intelligenti che premiano chi getta correttamente rifiuti con sconti o coupon digitali stanno emergendo come alternative sostenibili ed eticamente neutre. Corvi come simbolo o soluzione? Il rischio dello sfruttamento animale La proposta dei corvi netturbini ha un fascino futuristico, ma solleva un dubbio fondamentale: è giusto caricare gli animali del peso dell’inciviltà umana? Le cicche sono tra i rifiuti più tossici in circolazione, e i corvi, pur intelligenti, non sono immuni agli effetti nocivi delle sostanze contenute nei filtri. Se si normalizzasse questa pratica, dove potrebbe condurre? A coinvolgere altre specie per altri compiti? A un uso sistematico degli animali per problemi creati dall’uomo? La linea tra innovazione e sfruttamento rischia di diventare sottile, specialmente se il rispetto per la fauna passa in secondo piano rispetto all’efficienza urbana. Fonti scientifiche e approfondimenti
  • Studio sul progetto Crowbar di Crowded Cities: https://crowdedcities.com
  • Iniziativa Corvid Cleaning: https://corvidcleaning.com
  • Studio sulle tossicità dei mozziconi di sigaretta: https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/
  • scienze.com

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