Mare Fuori, intervista al produttore Roberto Sessa: “Il futuro della serie? Il nostro viaggio non si ferma. All’inizio è stato difficile arrivare al pubblico”

TvBlog incontra Roberto Sessa, produttore della serie Rai di successo Mare Fuori e di molti altri prodotti televisivi e cinematografici.

May 6, 2025 - 14:10
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Mare Fuori, intervista al produttore Roberto Sessa: “Il futuro della serie? Il nostro viaggio non si ferma. All’inizio è stato difficile arrivare al pubblico”

La serie tv Mare Fuori si concluderà il 7 maggio con l’ultima puntata della quinta stagione.  TvBlog ha incontrato Roberto Sessa, produttore e figura chiave dietro il successo del progetto, nonché fondatore della casa di produzione Picomedia. Considerata “Serie dell’anno” ai Nastri d’Argento 2023, Mare Fuori è solo uno dei titoli che porta la firma di Sessa: tra le sue produzioni si contano anche la serie Tutto chiede salvezza e il film Nostalgia, oltre che la recente serie tratta dal romanzo La Storia di Elsa Morante, opere che hanno segnato in modo significativo il panorama audiovisivo italiano.

Mare Fuori è diventato un fenomeno culturale, prima in Italia e poi nel mondo. Quali sono stati, secondo lei, gli elementi chiave di questo successo?

Stiamo parlando di un lavoro che è iniziato dieci anni fa, quando il modo di raccontare era molto diverso rispetto a quello odierno. Noi abbiamo portato nella tv generalista un racconto generazionale con un linguaggio innovativo, e lo abbiamo fatto ambientandolo in un carcere minorile – cosa che non era mai avvenuta prima di allora in Italia – e in una città solare e piena di energia come quella di Napoli. La combinazione tra tutti questi elementi ha acceso un faro su questa produzione, anche se tutti ricordiamo quanto è stato difficile all’inizio riuscire a far arrivare al pubblico il modo in cui abbiamo affrontato i temi. Il passaggio dalla prima alla seconda stagione è stato complicato: i risultati non erano così buoni da pensare ad una seconda serie. Abbiamo dovuto fare dei ragionamenti, investire più soldi, e alla fine la storia ha preso una piega ottima. Noi abbiamo in realtà sempre creduto in questo progetto così ampio e solido, e sapevamo che prima o poi avrebbe potuto darci delle grandi soddisfazioni.

Affrontare la criminalità minorile in una serie tv non è semplice. Quali sono state le principali sfide creative e produttive nel portare questo tema sullo schermo?

Il racconto carcerario in tv non è una novità nel mondo; abbiamo affrontato un tema che in altri Paesi era già stato raccontato. Noi lo abbiamo però fatto in maniera diversa, e questa è stata forse la chiave del successo. Pensando a questa storia, abbiamo immaginato una grande commistione tra dentro e fuori, e in questo ci ha aiutato molto Napoli e quel tipo di carcere da cui ci siamo ispirati, che è un carcere che esiste realmente nella città partenopea. Si trova in un posto molto suggestivo, con il mare di fronte, vissuto prevalentemente da “ragazzi del sistema” che hanno la possibilità – come in tutti i carceri minorili – di avere dei permessi e delle uscite.

roberto sessa intervista
Intervista al produttore di Mare Fuori (foto gentilmente concesse da NI.CO. Ufficio Stampa) tvblog.it

C’è quindi una contaminazione con l’esterno, con la famiglia, con gli affetti e anche con la criminalità. Gli altri prodotti esteri che hanno affrontato la tematica del carcere minorile hanno sempre parlato del “vediamo chi si salva all’interno“; noi abbiamo lasciato aperta quella porta e abbiamo fatto sì che il contatto tra l’interno e l’esterno fosse sempre molto presente, rendendo così l’ambiente del carcere meno caustrofobico e quindi portatore di grandissimi elementi narrativi.

Come si è svolta la selezione del cast? Ci può raccontare qualcosa sul processo di casting e sul perché di alcune scelte?

Il casting è un processo enorme e lunghissimo; bisogna fare centinaia di provini e, dal punto di vista minorile, Napoli è una fucina straordinaria. Ci sono talenti naturali che si trovano per strada e per caso. Questa città è un paradiso terrestre.

Durante la produzione, ci sono stati momenti o episodi che l’hanno colpita in modo particolare e che ricorda con emozione?

A “lasciarci con il magone” sono sempre i momenti in cui si esauriscono i racconti dei vari personaggi, e quindi i giorni in cui c’è l’ultimo ciak di alcuni attori che ci hanno accompagnato e che hanno contribuito a creare il successo di questa serie. È successo anche quest’anno e continuerà a succedere, ma noi non ci dimentichiamo di nessuno di loro.

Con l’arrivo su Netflix, Mare Fuori ha conquistato anche il pubblico internazionale. Com’è stato gestito il doppiaggio in altre lingue? Pensa che la forza narrativa sia rimasta intatta anche senza il dialetto napoletano?

Questo è un modus operandi di Netflix, lo fa con tutte le serie. In alcuni Paesi usa i sottotitoli, in altri li doppia, ed è evidente che per loro è importante agire in tal senso. La sostanza di Mare Fuori riesce sicuramente ad arrivare al pubblico, anche senza il dialetto napoletano.

La quinta stagione sta per concludersi. Cosa può anticiparci sul futuro della serie? Ci sarà una chiusura o nuove evoluzioni?

La serie continua, il 23 giugno saremo sul set e inizieremo le riprese della sesta stagione. Stiamo intanto scrivendo anche la settima e l’ottava. Il risultato su Rai Play verrà annunciato dalla Rai a tempo debito; solitamente lo rendono noto 28 giorni dopo la fine della messa in onda. Al momento sembrano esserci dei risultati pazzeschi. In realtà tutto dipende da come noi continuiamo a coltivare questo progetto. Ci saranno delle uscite, ma anche delle new entry molto interessanti già nella stagione 6. Il nostro viaggio non si ferma.

È anche produttore del film Io sono Rosa Ricci, prequel della serie. Cosa vi ha spinto a dedicare un intero film a questo personaggio? Cosa rende Rosa così amata dal pubblico?

Rosa Ricci è amata perché è un personaggio straordinario. Volevamo raccontare chi fosse Rosa prima del suo ingresso in carcere, e penso che sarà un film destinato anche a chi non conosce Mare Fuori. La regia è di Lyda Patitucci, una giovane regista che si farà sicuramente notare nei prossimi anni. Per questa produzione, abbiamo un cast internazionale e ad accompagnarci sono i partner Rai Cinema e 01Distribution. Iniziamo lunedì prossimo (12 maggio n.d.r.) e saremo pronti per l’autunno di quest’anno.

Oltre Mare Fuori, ha lavorato a molti altri progetti. Quali sono i prossimi?

Il progetto su cui stiamo lavorando molto e che prenderà luce a breve è il reboot de La Squadra. Dopo più di 20 anni, stiamo tornando a raccontare una nuova Squadra, targata 2025. C’è un gruppo di lavoro molto forte, ci sono idee interessanti ed è un brand internazionale. Stiamo quindi riprendendo i capisaldi della storica serie e li stiamo ripresentando attualizzandoli. Si tratta di un prodotto che è rimasto nel cuore di moltissima gente e, per questo motivo, siamo davvero molto felici di riproporre il progetto sia a chi non ricorda La Squadra poiché era troppo giovane, sia a chi l’ha invece vista e ha voglia di assistere ad un suo ritorno.