Alex Pancoe muore sul Makalu

L’alpinista statunitense stroncato da un problema cardiaco al campo 2. Di lui rimarranno lo straordinario esempio di rinascita dopo un tumore e il messaggio di speranza che ha diffuso in tutto il mondo con il progetto Peaks of mind L'articolo Alex Pancoe muore sul Makalu proviene da Montagna.TV.

May 6, 2025 - 08:49
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Alex Pancoe muore sul Makalu

Non era una superstar dell’alpinismo, però sulle montagne di tutto il mondo ha lasciato il segno. Profondo. Importante. Alex Pancoe è morto due giorni fa al campo II del Makalu vittima, pare, di un arresto cardiaco. Il trentanovenne scalatore dell’Illinois stava effettuando le consuete rotazioni di acclimatamento in vista del tentativo di raggiungere la vetta della quinta montagna della Terra, si trattava insomma di una giornata di routine e, tra l’altro, con buone condizioni metereologiche. Nulla, insomma poteva far presagire la disgrazia, almeno in apparenza.

Ma chi era Alex Pancoe e perché è importante ricordarlo? Quando aveva appena 19 anni, nel 2005, allo sfortunato alpinista fu diagnosticato un tumore al cervello. L’operazione, effettuata al Lurie Children’s Hospital di Chicago, riuscì perfettamente e Pancoe poté tornare alla vita normale senza strascichi fisici di alcun tipo. Ma qualcosa in lui era cambiato. Decise così di mettersi alla prova, sfidandosi su un terreno fino al allora per lui sconosciuto: la montagna. Eccolo quindi, nel 2016, in vetta al Kilimanjaro. “Negli anni successivi mi sono innamorato dell’avventura, superando la paura e spingendo i miei limiti fisici e mentali” scrisse una volta Pancoe. “In soli tre anni ho completato l’Explorer’s Grand Slam, una sfida che prevede la salita sulle Seven Summits e in raggiungimento con gli sci  del Polo Nord e del Polo Sud”. Ma la sua non fu mai solo la ricerca di un exploit o di una gratificazione personale. In quegli anni Pancoe avviò il progetto Peaks of mind per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla necessità di fondi a favore degli studi sull’oncologia pediatrica e devolvendo le somme ricevute proprio al Lurie Children’s Hospital: quasi un milione di dollari.

L’aspetto economico, per quando importante, non era per lui il motivo principale:  “Il mio obiettivo è quello di ispirare le persone a trovare il loro Everest e a scoprire la passione e l’amore che ho trovato per l’alpinismo e fare la differenza nel mondo”, ebbe occasione di scrivere.
La malasorte, però, non cessò di prenderlo di mira. “Nel 2023 mi è stata diagnosticata la leucemia mieloide cronica e ho imparato che il mio corpo non era stato in grado di produrre i globuli rossi necessari per acclimatarmi in quota”, ha rivelato di recente Pancoe. “Ora dopo quasi due anni di trattamento per gestire la nuova malattia, cercherò di scalare Makalu, la quinta montagna più alta del mondo e raccogliere 27.838 dollari (l’altezza del Makalu misurata in piedi, ndr) per sostenere il programma dedicato al cancro del sangue pediatrico del Lurie Children’s Hospital”.
Il destino ha deciso diversamente per il Pancoe uomo. Ma nulla potrà per arrestare quel messaggio di speranza che è riuscito a diffondere.

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