Scudo Anti-Pirateria Italiano sotto la lente, le preoccupazioni sollevate da CCIA Europe

In una mossa che sottolinea le crescenti tensioni tra l'industria tecnologica e le autorità di regolamentazione in Europa, la Computer & Communications Industry Association (CCIA Europe) ha espresso serie preoccupazioni riguardo allo scudo anti-pirateria italiano, noto come "Piracy Shield". In una risposta formale del 3 aprile 2025, indirizzata all’Autorità Garante per le Comunicazioni (AGCOM) in merito alla consultazione pubblica sulle modifiche al Regolamento per la tutela del diritto d’autore sulle reti di comunicazione elettronica, CCIA Europe ha sollevato dubbi significativi sulla sua implementazione e sui suoi potenziali impatti. CCIA Europe, un’associazione internazionale senza scopo di lucro che rappresenta un ampio spettro di aziende del settore delle comunicazioni e della tecnologia, si è fatta portavoce di numerose aziende del settore digitale, sia italiane che europee ed extraeuropee, che guardano con apprensione agli sviluppi legislativi e regolamentari italiani riguardanti la responsabilità dei fornitori di servizi internet (ISP) in relazione a possibili violazioni del copyright commesse online da terzi. L’associazione, attiva nel policy making europeo dal 2009, mira a favorire un processo decisionale equilibrato e ben informato nel continente. Il fulcro delle preoccupazioni di CCIA Europe risiede nello stesso "Piracy Shield", uno strumento che AGCOM ha adottato per emettere ordini di blocco di siti internet con una tempistica estremamente ridotta di soli 30 minuti. Secondo CCIA Europe, queste...

Apr 8, 2025 - 18:58
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Scudo Anti-Pirateria Italiano sotto la lente, le preoccupazioni sollevate da CCIA Europe
In una mossa che sottolinea le crescenti tensioni tra l'industria tecnologica e le autorità di regolamentazione in Europa, la Computer & Communications Industry Association (CCIA Europe) ha espresso serie preoccupazioni riguardo allo scudo anti-pirateria italiano, noto come "Piracy Shield". In una risposta formale del 3 aprile 2025, indirizzata all’Autorità Garante per le Comunicazioni (AGCOM) in merito alla consultazione pubblica sulle modifiche al Regolamento per la tutela del diritto d’autore sulle reti di comunicazione elettronica, CCIA Europe ha sollevato dubbi significativi sulla sua implementazione e sui suoi potenziali impatti. CCIA Europe, un’associazione internazionale senza scopo di lucro che rappresenta un ampio spettro di aziende del settore delle comunicazioni e della tecnologia, si è fatta portavoce di numerose aziende del settore digitale, sia italiane che europee ed extraeuropee, che guardano con apprensione agli sviluppi legislativi e regolamentari italiani riguardanti la responsabilità dei fornitori di servizi internet (ISP) in relazione a possibili violazioni del copyright commesse online da terzi. L’associazione, attiva nel policy making europeo dal 2009, mira a favorire un processo decisionale equilibrato e ben informato nel continente. Il fulcro delle preoccupazioni di CCIA Europe risiede nello stesso "Piracy Shield", uno strumento che AGCOM ha adottato per emettere ordini di blocco di siti internet con una tempistica estremamente ridotta di soli 30 minuti. Secondo CCIA Europe, queste...