Salmo, testo e significato di “Titoli Di Coda”, sedicesima traccia dell’album “Ranch”
Salmo, Titoli Di Coda: significato del testo della sedicesima traccia dell’album Ranch (Columbia Records / Sony Music Italy). Salmo apre a tutti le porte del suo RANCH e ci accompagna in un viaggio sonoro e visivo attraverso le intuizioni, gli stili e le contaminazioni che lo hanno ispirato negli ultimi anni. “RANCH”: UN RIFUGIO IN COLLINA […] L'articolo Salmo, testo e significato di “Titoli Di Coda”, sedicesima traccia dell’album “Ranch” proviene da All Music Italia.

Salmo, Titoli Di Coda: significato del testo della sedicesima traccia dell’album Ranch (Columbia Records / Sony Music Italy).
Salmo apre a tutti le porte del suo RANCH e ci accompagna in un viaggio sonoro e visivo attraverso le intuizioni, gli stili e le contaminazioni che lo hanno ispirato negli ultimi anni.
“RANCH”: UN RIFUGIO IN COLLINA PER RICONNETTERSI CON LA PROPRIA ESSENZA
Distante dal classico immaginario western, RANCH rimanda a qualcosa di profondamente intimo e autentico. Di fatto, si tratta del nome del rifugio in collina, nel cuore della Sardegna, dove Salmo ha scelto di isolarsi negli ultimi tempi, lontano dai riflettori e dagli algoritmi social, per guardarsi dentro e riconnettersi con la propria essenza.
Ma limitarsi a parlare di un luogo fisico sarebbe riduttivo, perché RANCH è soprattutto una personalissima zona franca. È l’abbraccio di una casa dove poter mettere tutto in pausa, ripensare le priorità, cambiare mentalità e abitudini, fare ordine e preparare il terreno per un’esplosione di creatività.
Insomma, RANCH traccia un confine netto tra il rumore, la frenesia di fuori e l’urgenza di silenzio interiore. È la fame di ripartire da sé, dalla famiglia e dalla musica.
salmo, “titoli di coda“: SIGNIFICATO e testo DEL BRANO
Titoli Di Coda è a tutti gli effetti un epilogo teatrale, dove riappare Mr. Thunder, il discografico di Hellvisback ora caduto in disgrazia.
Quest’ultima traccia si trasforma così in un vero e proprio dialogo dissacrante, che gioca con i cliché della musica “da classifica”, tra tormentoni, canzoni da stadio e hit preconfezionate.
Insomma, Salmo chiude auto-dissandosi con una traccia che è, ad un tempo, ringraziamento, provocazione e riflessione.
TESTO DEL BRANO
Grazie grazie
Ehhh
(Cosa ci resta da di-)
Yeah
A chi è arrivato fino a questo punto
A chi è rimasto qui dal giorno uno
A chi mi ha detto “non sarai nessuno”
A chi mi odiava poi si è ricreduto
A chi mi ha detto come andare a tempo
Chi mi ha insegnato a risalire il vento
Al campetto sotto casa con le porte in legno
Chi mi ha detto “sogna”
Chi mi ha tenuto sveglio
Alla famiglia
A mio fratello
Alla Machete
A Yari
A Cosimo
A Daniele
A chi mi cerca solo quando gli conviene
A chi mi vuole morto
A chi mi vuole bene
A chi si fa la fila per il mio concerto
A chi cerca parcheggio nelle vie del centro
Al vuoto della mia città d’inverno
(Cosa ci resta da di-)
Alle albe nelle spiagge a settembre
Alle tipe a cui ho promesso un “per sempre”
Agli amici del passato e presente
A chi ci ha guadagnato
A chi è rimasto al verde
Ai ragazzini che non sentono più i dischi
Alle TV che fanno guerre agli artisti
Agli arricchiti
Agli arrivisti
Alla libera espressione con gli asterischi
Alla febbre per il rap che non passa
Al rullo
Alla cassa
Ai gruppi sopra le panchine in piazza
A chi trascina queste folle come le maree
A chi sa che morirò ma non le mie idee
A chi si è ritrovato
A chi si è perso
A chi è cambiato
A chi è lo stesso
A chi ha dato tutto
E chi si tiene il resto
Ma soprattutto
Grazie a me stesso
(Cosa ci resta da dire)
Come si può ben evincere dal testo, il brano si apre con un ringraziamento corale.
Salmo si rivolge così a chi lo ha accompagnato in tutti questi anni, dagli amici storici alla famiglia, ma non manca di citare anche i detrattori e gli opportunisti.
L’elenco si fa dunque serrato, evocativo, quasi cinematografico, con il rapper sardo che parla del passato, dei concerti affollati e delle albe post-estate, ma anche delle contraddizioni dell’industria.
salmo, “titoli di coda”: IL DIALOGO CON il SIGNOR THUNDER (testo e significato)
S: Signor Thunder
T: Osvaldo
S: No, Salmo
T: Sì, vabbè quello. Comunque mi stai pisciando le scarpe
S: Oh, mi scusi Signor Thunder, non volevo
T: Vabbè. Comunque, dimmi, come stai? Come procede?
S: Bene, bene, devo dire molto bene Signor Thunder, grazie. Lei invece come sta?
T: Eh, come vuoi che stia? Sessant’anni, c’ho ancora sotto il cannolo. Vedi? Hanno trasferito il mio ufficio qui in bagno
S: Bello
T: E ogni giorno, per entrare, devo dare due euro alla signora che pulisce i cessi, capito?
S: Capito
T: Ma sto trovando il modo per fare la fresca
S: Ah sì?
T: scambiettino, criptovalute e taac sono in pole position. E ora sai che faccio?
S: Che fai?
T: Faccio pure un podcast: dico i cazzi degli altri, invito due scappati di casa e divento virale
S: Ah okay, buona fortuna allora
T: E te?
S: Io…
T: Arnaldo ancora che perdi tempo a fare questa musica di merda.
S: No, Salmo
T: Alla tua età dovresti fare canzoni da stadio. Tipo… gli Stadio, o che ne so? Boh… Un pezzo dove non dici un cazzo ma li fai cantare tutti. Che ne dici?
S: Mh, okay
Questa seconda sezione è costruita come un dialogo teatrale, ai limiti dell’assurdo, tra Salmo e il Signor Thunder, che incarna lo showbiz in versione cinica e grottesca, consigliando al rapper di abbandonare l’integrità artistica per inseguire il “successo facile“.
Deluderò i miei fan
Rivenderò i biglietti di TicketOne
una canzone da cantautore
L’importante è che non sia un pezzo trap
Cantano tutti come al live di Max
Pezzati sugli scooterani T-Max
Ma vuoi sentire l’effetto che fa?
(One, two, three)
Una canzone da stadio
Quella che cantano tutti
(T: Ecco bravo Salmo, bravo. Ora molto più veloce, vai)
È una canzone da stadio
Quella che cantano tutti
Proprio tutti
Proprio tutti
T: No, no, no, no, no. È una merda, diciamo la verità, è una merda. E poi allo stadio, chi cazzo ci viene allo stadio? Nessuno. Qui bisogna stare al passo coi tempi, hai capito? Hai visto i video di YouTube? Tutti uguali: i palazzoni dietro, il tipo che rappa in primo piano, gruppo di migliori amici che gli daranno una coltellata appena fa due soldi da record in bagno
S: Ma cosa?
T: Hai capito? Così si fa, così devi fare.
S: Ma io in realtà vorrei fare a modo mio, come ho sempre fatto.
T: E allora devi fare la hit, hai capito o no? Devi fare la hit, perché noi siamo italiani, noi vogliamo ridere, vogliamo ballare, vogliamo scopare, e tu devi fare la hit.
S: Okay
La critica è qui chiara! L’industria chiede un’intrattenimento leggero/superficiale, mentre l’artista cerca qualcosa di più autentico. Arriviamo così allo scontro interiore tra arte e mercato.
SALMO, “TITOLI DI CODA” (testo e significato): IL PARADOSSO DEL SUCCESSO
Dimmi che ce l’hai
Sì o no
Dimmi che la fai
Sì o no
Patto con il diavolo
Dicono
Dicono
Dicono
Dicono
Rubo tutti i soldi del boss
Sembra che giro col POS
Io bestemmio, Dio ci mette sopra il beat
Fumo weed di Cali
Vado in loop tipo GIF
Vivo ancora a 100 all’ora sulla Jeep
Bad trip
Tu vuoi il beef
Hai capito il trick
Ma io volevo fare l’OG
E questi qui mi chiedono la hit
La hit
Tutti vogliono una hit
La hit
Tutti chiedono la hit
La hit
Tutti vogliono una hit
La hit
Come cazzo fa?
Lo ripeterò in coro
Noi non siamo come loro
Tieniti il disco d’oro
Chissene fotte della hit
Della hit
Della hit
Giungiamo, qui, alla sezione più esplosiva del brano, dove Salmo – in uno stile trap forsennato – ironizza sui cliché del genere: soldi, droga, status symbol.
Ma dietro l’ironia si cela tanta frustrazione. Di fatto, l’artista non si riconosce più in quello che il pubblico sembra volere da lui e la ripetizione ossessiva della parola “hit” non fa altro che sottolineare la pressione a cui gli artisti sono oggi spesso sottoposti.
S: Che dice?
T: Mh, è una merda. È una cagata pazzesca, e poi la musica latina a me mi fa girare i coglioni. E diciamo la verità, tu, con quella faccia da Pinuccio, dove vuoi andare?
S: Ahahah, lei comunque è un vero stronzo, lo sa?
T: Allora, c’è stato un misunderstanding. Ma dopo il breefing di questo pome, ho notato quanto fattura un beef. Cioè, ci siamo accorti dalla statistiche che i dissing attirano molto più della Fashion Week, hai capito?
S: Ah ah
T: Allora ho avuto la brillante idea di essere geniale nel proporti una sfida con te stesso. Sei in grado di fare un dissing a te stesso?
S: Okay
Yo
Ah
Senti come si fa
Yao
Oh
Usami come tasto
Se pensi che sto MC sia un rimasto
Chissà se i miei sono cugini perché nella mia famiglia sono il figlio guasto
Sono un tipo strano
Da ragazzino con il ca**o in mano
Non lavoravo stavo solo sul divano
Dormivo nel giardino perché sono un nano
Mai stato un tipo inclusivo
Dopo due fionde forse parlo in corsivo
Sto tutto fuso con i pezzi nelle calze
Così confuso da chiamare io le guardie
Sono uno stupido
Nonostante il successo sono rimasto umido
Se scopo questo mondo vengo subito
Alla gara dei coglioni per fortuna arrivo ultimo
Questo può darmi una speranza
Alberi infiniti sono il cieco nella stanza
Mangio mondezza dell’industria
Mi alleno tutti i giorni e c’ho la panza
Hey
Ormai sono un bollito
Mi do fastidio come calze e infradito
Seh
Sono un fallito
Sto pisciando sopra un fiore appassito
Auto-dissing
In conflitto
Surgelato
Pollo fritto
Son quel tipo che è finito e sconfitto
L’unico che mi batte, il sottoscritto
Auto-dissing
Me lo merito
Se mi batto forse mi danno credito
Scrivi nei commenti e stai zitto
Questo è il pezzo più bello che ho scritto
Arriviamo così all’auto-dissing di cui accennavamo prima: un esercizio di stile tanto raro quanto potente, con cui Salmo si prende in giro senza filtri. D’altronde, l’unico avversario credibile resta se stesso.
L'articolo Salmo, testo e significato di “Titoli Di Coda”, sedicesima traccia dell’album “Ranch” proviene da All Music Italia.