Monica Setta commenta la sua imitazione e torna in prima serata

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Apr 15, 2025 - 14:08
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Monica Setta commenta la sua imitazione e torna in prima serata

Partito in seconda serata nell’estate 2023, Storie di donne al bivio è diventato un appuntamento fisso del palinsesto di Rai 2. Tra puntate notturne, pomeridiane e prime serate, Monica Setta ha consolidato il racconto di amori, carriere e confidenze tra donne. Come riporta ANSA, la trasmissione approderà nuovamente nella fascia più prestigiosa. La conduttrice tornerà, dunque, ad occupare la prima serata di Rai 2 questa estate:

Storie di donne al bivio torna a giugno e luglio in prima serata.

ha rivelato la Setta parlando di “stagione da record in ogni collocazione“, grazie a:

Ingredienti metaforicamente a chilometro zero, cioè poco costosi ma di qualità. E la mia storica prudenza. Mi avevano chiesto di partire subito con le prime serate a inizio 2025, dopo gli ottimi risultati delle prime quattro andate in onda tra l’estate e Natale, che hanno avuto una media del 7% (in realtà la media è del 6%, ndDM). Ma da buona artigiana, aspetto sempre che la torta sia ben cotta prima di tirarla fuori dal forno.

Gli ascolti sono discreti: circa il 3,7% nella terza serata del mercoledì e il 4,8% al sabato pomeriggio. Il rischio, però, è la ripetizione. Nel salotto di Monica Setta, infatti, si vedono a rotazione le stesse donne: Carmen Russo fra tutte, che nell’attuale stagione ha collezionato ben otto partecipazioni.

Il commento di Monica Setta alla sua imitazione

L’intervista all’Ansa è anche l’occasione per far commentare a Monica Setta la sua imitazione messa in scena da Giulia Vecchio e diventata virale sui social:

Ormai lo sport nazionale è fare la mia imitazione e mi fa anche piacere perché è un omaggio al successo di Storie di donne al bivio. Non ho mai pensato di bloccare la Gialappa’s, anche se le centinaia di messaggi che mi arrivano parlano di body shaming. La satira fa il suo mestiere, dà fastidio e mi sta bene. I miei legali, però, hanno scritto a TV8 per evitare la deriva social e tutelare il marchio Rai di Storie di donne al bivio. Non mi sono offesa, ho 60 anni e se avessi voluto mi sarei potuta rifare come tante colleghe, ma sono contraria alla chirurgia plastica e alle rappresentazioni difformi dalla realtà oggettiva.

Una dichiarazione che fa pensare, nonostante dica il contrario, che non l’abbia presa troppo bene. Ogni parodia è un omaggio al personaggio e in qualche modo una pubblicità per la trasmissione. Per cui che bisogno c’era di mettere in mezzo gli avvocati?