Lucio Corsi: età, laurea, dove vive, fidanzata, carriera e canzoni
Ha incantato grandi e piccini con la delicatezza e l'estrosità di chi sa fare musica senza dimenticare la poesia: tutto su Lucio Corsi

Un pò Kiss, un pò folletto dei boschi: Lucio Corsi si è presentato così al grande pubblico del Festival di Sanremo, portando con sé l’aria fresca della leggerezza – di chi si prende poco sul serio – e la magia della musica: due cose di cui ce n’è sempre bisogno. Soprattutto di questi tempi.
A dispetto di chi lo voleva tutto per sé ( nessun talent per lui, ma esibizioni dal vivo nell’underground milanese e non solo), il cantautore di Grosseto, classe 1993, ha spiccato il volo dal palco più popolare d’Italia e presto lo rivedremo all’ Eurovision.
Dal duo Miaosatelliti, di cui faceva parte assieme a Frederikkm sotto l’etichetta discografica veronese Marjucha Sound, Lucio di strada ne ha fatta tanta, passando anche dalle passerelle (nel 2017, ha sfilato per Gucci) e dalla serie televisiva Vita da Carlo di Carlo Verdone. Da ragazzino è stato marciatore ed è appassionato di Moto GP. Insomma, un artista pieno di sorprese.
Gli esordi, i successi e l’amore
Ma chi è Lucio Corsi? E’ cresciuto nelle campagne di Vetulonia, vicino alla località di Macchiascandona. E’ qui che la sua famiglia gestisce un ristorante, il ristorante della nonna, come il cantautore ha fatto sapere durante la sua partecipazione a Sanremo.
Lucio Corsi si è appassionato alla musica fin da bambino, quando rimase incantato dal film The Blues Brothers. Figlio di una pittrice amatoriale, Nicoletta Rabiti e di Marco Corsi, ex operatore per la Rai, inizia a comporre i suoi primi brani da bambino, esibendosi poi, ancora giovanissimo nelle piazze della sua città natale. Dapprima si tuffa nello sperimentalismo dei Genesis di Peter Gabriel per poi lanciarsi verso il cantautorato, prediligendo tra gli altri Flavio Giurato e Ivan Graziani. Intanto prende il diploma al liceo scientifico “Guglielmo Marconi” di Grosseto e si trasferisce a Milano con il sogno di vivere di sola musica.
Nel capoluogo lombardo trova casa prima sul Naviglio Pavese, poi in via Ripamonti e infine a Niguarda, dove vive tutt’ora. Nel 2014 esce il suo primo EP con cinque tracce dal titolo Vetulonia Dakar, seguono poi esibizioni al MI AMI Festival e infine apre anche il concerto degli Stadio nella serata finale Festambiente.
Il suo primo album esce il 16 gennaio 2015 con il titolo Altalena Boy/Vetulonia Dakar, ricevendo riscontro positivo dalla critica. Il suo stile glam e suoi pezzi surreali lo differenziano dalla corrente attuale, rendendolo accattivante per i chiari riferimenti a David Bowie, Renato Zero, Lou Reed e persino Tim Burton. Cosa faremo da grandi? è il singolo che esce nel 2019 con l’etichetta Sugar Music che darà il nome al suo secondo album uscito nel 2020. Lucio Corsi ama lo spettacolo e dal 21 ottobre all’11 novembre 2020 lo troviamo come ospite fisso, con la sua band composta da Antonio Cupertino, Marco Ronconi, Iacopo Nieri, Giulio Grillo, Filippo e Michelangelo Scandroglio, a L’Assedio, programma televisivo su Nove condotto da Daria Bignardi.
Il 21 aprile 2023 è uscito il suo secondo album La gente che sogna, che precede Volevo essere un duro, l’album che prende il nome dal suo successo sanremese uscito quest’anno. La canzone mette al centro la fragilità, in un mondo in cui tutti la nascondono per pudore, ed è sicuramente anche per questo motivo che ha fatto centro.
E l’amore? “Se sono innamorato? No, non sono innamorato. Sto pensando solo al lavoro, ora sento il bisogno di stare libero, far quello che mi pare, non ho voglia di metter su famiglia. Non ho proprio quel desiderio, per niente. Magari accadrà, ma non lo so, è una cosa che non mi interessa tanto. Questa idea poi che ci siano le età “giuste” e i momenti “giusti” per fare le cose non mi ha mai convinto“ ha dichiarato a Vanity Fair.