La spiegazione del finale di You 5

You 5 è la stagione che ha concluso l'intera serie Netflix. Ecco alcuni chiarimenti sul finale

Apr 30, 2025 - 19:41
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La spiegazione del finale di You 5

You, una delle serie televisive che più di altre ha tenuto i telespettatori incollati allo schermo, è ufficialmente giunta al gran finale. Dopo ben cinque stagioni, il sipario si chiude definitivamente.

In Italia, la serie è stata distribuita su Netflix a partire dal 26 dicembre 2018 e ha presentato al mondo il personaggio di Joseph “Joe” Goldberg, giovane libraio di New York che nasconde una personalità inquietante. E, soprattutto, la cui ossessione amorosa lo spinge a New York, Los Angeles e infine Londra.

Questo thriller psicologico statunitense, ispirato all’omonimo romanzo di Caroline Kepnes, ci immerge nel mondo torbido di Joe. Pronto a tutto pur di conquistare i suoi desideri, egli non esita a spingersi oltre i limiti della legalità. Tant’è che arriva persino a togliere la vita, per eliminare ogni ostacolo tra lui e la sue prede amorose.

Il pubblico ha elogiato soprattutto l’interpretazione intensa di Penn Badgley, capace di restituire i mille volti di un protagonista affascinante e pericoloso.

Tra suspense serrata e riflessioni sulle dinamiche del potere emotivo, la serie esplora con sguardo impietoso, i confini tra amore e controllo. Giunti al termine, non possiamo che analizzare il finale e capire a fondo cosa ha spinto a questo tipo di conclusione.

You 5: svelati i misteri nascosti e il colpo di scena epocale del gran finale

Gli episodi della quinta e ultima stagione di You 5 si dipanano come un’altalena di tensione, capace di richiamare le cupe atmosfere delle stagioni passate e spingere Joe Goldberg fino al suo inevitabile confronto con i fantasmi del passato.

You 5, spiegazione finale
You 5, spiegazione finale (credit@netflix.com)-tvblog.it

Le figure a lui care riemergono dal nulla, pronte a saldare vecchi conti: un ritorno di fiamma che però si trasforma in una trappola studiata nei minimi dettagli. Contrariamente alle aspettative di chi sperava in una fine cruda e definitiva per il protagonista, Penn Badgley ha spiegato a Tudum che abbattere Joe non avrebbe mai rappresentato vera giustizia, bensì una vendetta primitiva.

Ed è proprio sull’idea di vendetta che Brontë costruisce il suo piano: vendicare la morte di Beck, ormai lontana ma mai dimenticata. Ex allieva dell’universitaria Beck, Brontë intreccia un’indagine ossessiva che la conduce a raccogliere prove schiaccianti contro Joe.

Marienne riappare nel momento giusto e apre gli occhi a Brontë sulle manipolazioni di Joe, permettendole di imprigionarlo in una cantina come le sue vittime. Ma il predatore non demorde: riesce a liberarsi e assalta le sue avversarie. Brontë prova a convincerlo a mettere per iscritto tutti i suoi delitti. È in quel momento che il vero volto di Joe esplode, senza maschere.

Armata di coraggio e di una pistola, Brontë preme il grilletto non per annientarlo, ma per privarlo del simbolo più potente della sua virilità: un colpo mirato ai genitali, gesto emblematico di “detronizzazione”, come l’ha definito lo stesso Badgley. Con l’arrivo della polizia, Joe viene infine condannato all’ergastolo, destinato a scontare la pena mentre continua a proclamarsi vittima, inchiodato per sempre alle sue menzogne.