Il vulcano attivo più grande del mondo: alla scoperta del gigante hawaiano Mauna Loa
Le sue dimensioni colossali gli hanno fatto guadagnare il nome di Mauna Loa, che in hawaiano significa “montagna lunga”. La definizione è appropriata per il vulcano attivo che, ad oggi, detiene il primato mondiale per la sua grandezza e imponenza. Con i suoi 9 mila metri di altezza dal fondo del mare, infatti, il Mauna L'articolo Il vulcano attivo più grande del mondo: alla scoperta del gigante hawaiano Mauna Loa sembra essere il primo su Dove Viaggi.

Le sue dimensioni colossali gli hanno fatto guadagnare il nome di Mauna Loa, che in hawaiano significa “montagna lunga”. La definizione è appropriata per il vulcano attivo che, ad oggi, detiene il primato mondiale per la sua grandezza e imponenza.
Con i suoi 9 mila metri di altezza dal fondo del mare, infatti, il Mauna Loa batte addirittura il Monte Everest (poco sotto ai 9 mila) e con la sua massa riesce da solo a coprire più della metà della Big Island, la più grande tra le isole dell’arcipelago delle Hawaii.
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Dalla forma di uno scudo perfetto, il gigante hawaiano ha eruttato ben 37 volte dal 1832: l’eruzione del 1984, con le sue colate laviche, mise in serio pericolo la cittadina di Hilo, situata sul versante nord occidentale dell’isola.
Oggi però, avventurarsi alla scoperta di Mauna Loa significa ammirare in sicurezza spettacolari eruzioni di lava fluida, fare camping sotto le stelle o godersi la flora lussureggiante della spiaggia vulcanica di Punalu’u. Una vera e propria immersione nella natura selvaggia, lontano dal caos della città.
Dove si trova Mauna Loa
Mauna Loa si trova sull’isola di Hawaii, nota anche come Big Island, che è la più estesa tra quelle dell’arcipelago hawaiano. L’isola è costituita da ben cinque vulcani a scudo separati: sono il Kohala, ormai estinto, il Mauna Kea, il Hualalai, il Mauna Loa e il Kīlauea, che è anche uno dei vulcani attivi più monitorati al mondo.
Di tutto questo territorio la “Montagna lunga” domina la parte centrale. Le sue pendici, infatti, occupano un territorio ampissimo che, insieme a quello del Kīlauea, danno forma al Parco nazionale dei Vulcani delle Hawaii.
Recentemente rimodellato nella sua conformazione dalle prolungate eruzioni e dall’attività sismica avvenute nel 2018, il Parco è patrimonio Unesco fin dal 1987, nonché una delle destinazioni più popolari di tutta l’isola.
Si tratta di 240 chilometri di sentieri e 80 chilometri di strada asfaltata, a volte interrotta dalle colate di lava, percorribile a piedi ma anche in bicicletta e adatta tanto agli escursionisti esperti quanto agli appassionati amatoriali alla ricerca di una passeggiata rilassante.
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Oltre a fare l’incontro di numerose specie di uccelli in via di estinzione e di coloratissimi fiori, addentrarsi in questa riserva dà la possibilità di assistere alle spettacolari eruzioni dei vulcani, che nella mitologia hawaiana sono spesso associati alla dea Pele, divinità del fuoco e degli stessi vulcani.
Le eruzioni nel Parco nazionale dei Vulcani delle Hawaii
L’eruzione del 2018
E’ all’inizio del maggio 2018 che il vulcano Kīlauea ha iniziato una serie di eruzioni costanti che, proseguendo a migliaia fino alla fine dell’estate, hanno determinato dei forti cambiamenti all’interno del Parco nazionale dei Vulcani delle Hawaii.
Le colate di lava hanno infatti distrutto almeno 700 case e danneggiato il territorio sud-orientale del parco.
Il collasso massiccio della caldera del vulcano, soprattutto, ha provocato dei gravi danni all’Osservatorio vulcanico delle Hawaii (l’HVO, la cui attività di monitoraggio vulcanologico è parte del programma dell’agenzia governativa statunitense che studia la geologia del Paese), nonché allo storico Jaggar Museum, costretto a chiudere proprio nel maggio del 2018 per poi essere smantellato.
Entrambi, infatti, erano collocati vicino alla cima del Kīlauea, da dove si poteva godere di spettacolari panorami delle colate di lava, in caso di eruzione.
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Il programma di ripristino del Parco dei Vulcani
Dopo i lunghi mesi di continue eruzioni e fuoriuscite di magma, il Parco ha riaperto nel settembre del 2018, proponendo in seguito un programma di ripristino delle zone danneggiate.
Tra le iniziative principali c’è la ristrutturazione del belvedere vicino al Jaggar Museum, le cui funzioni dovrebbero essere reintegrate in nuovi edifici.
Ma anche il trasferimento della sede dell’Osservatorio, la cui sede principale ad oggi è collocata nella città di Hilo.
Eruzioni recenti e precauzioni
A causa delle eruzioni più recenti, quella del 2022 per il Mauna Loa e quelle dello scorso inverno per il Kīlauea (che hanno richiamato l’attenzione di migliaia di turisti per lo spettacolo naturale incredibile), alcuni percorsi e zone del parco sono tutt’ora inaccessibili.
Tra queste, per esempio, ci sono i danni causati al Mauna Loa Trail, che limitano l’accesso che conduce alla cosiddetta Red Hill Cabin, una rustica baita situata a 3000 metri di altezza che offre una vista stupenda sul vulcano.
Anche il sentiero che inizia dall’Osservatorio del Mauna Loa, punto panoramico molto gettonato, è attualmente inaccessibile rendendo così `Āinapō Trail l’unico sentiero accessibile per raggiungere la cima del Mauna Loa.
In generale, prima di organizzare un’escursione sicura all’interno del parco dei vulcani hawaiano, è necessario consultare il suo sito istituzionale, che monitora sia l’attività vulcanica e i pericoli annessi, sia le chiusure e i ritardi che ne conseguono, nonché la stessa pagina ufficiale dell’Hvo.
Cosa vedere nel Parco nazionale dei Vulcani delle Hawaii
Le meraviglie naturali che il Parco nazionale dei vulcani contiene vanno dalle alture della sommità, spesso innevata, del Mauna Loa, fino alla costa di Kalapana, dove la lava eruttiva si riversa in mare dando vita a uno spettacolo incredibile.
Le tappe immancabili sono il tunnel di lava di Thurtson (percorso di 20 minuti tra le felci giganti che sfocia in una galleria di 137 metri dove un tempo scorreva un fiume di magma), il punto di osservazione del Kīlauea Iki, la Devastation Trail (una passeggiata di 15 minuti adatta alle famiglie), e ’Hōlei Sea Arch, la scogliera che si affaccia sul mare.
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Per arrivarci, e intraprendere i percorsi che portano fino alla vetta del Gigante hawaiano, si percorre di solito la Saddle Road, strada panoramica che attraversa le pendici del Mauna Loa e del Mauna Kea, partendo in macchina dalla città di Hilo.
Di solito, attraverso questo percorso, in una quarantina di minuti, si raggiunge Volcano Village, da dove iniziano le escursioni e dove si trovano varie tipologie di alloggi o ristoranti per rifocillarsi dopo le escursioni nel parco.
L’accesso del parco è poi facilmente raggiungibile anche dal lato ovest dell’isola di Hawaii: partendo da Kīlauea-Kona, attraverso la Central Saddle Road che attraversa le colline di roccia lavica, si può raggiungere la località di ʻĀinapō in un paio di ore, da cui inizia uno dei percorsi più gettonati per raggiungere la cima del Mauna Loa.
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L’osservatorio di Mauna Loa
Anche se intuitivamente si potrebbe pensare il contrario, l’Osservatorio di Mauna Loa non si occupa di vulcanologia: l’installazione scientifica, situata sul fianco settentrionale del vulcano, sfrutta le altitudini del Gigante hawaiano per monitorare la concentrazione di anidride carbonica CO2 .
Fondato nel 1958 da Charles D. Keeling, l’osservatorio si trova a più di 3 mila metri di altitudine, lontano da fonti di inquinamento. Per questo, le sue misurazioni sono fondamentali per comprendere le tendenze globali nel cambiamento climatico.
La sua attività di monitoraggio, inoltre, deterrebbe il primato, secondo la Noaa (l’Amministrazione nazionale oceanica e atmosferica), di più antica al mondo.
Ormai da due anni, l’accesso stradale all’Osservatorio è stato interrotto, a causa delle colate laviche, anche se il personale della Noaa continua a effettuare le misurazioni dell’atmosfera.
Proprio nell’estate del 2025, però, dovrebbe iniziare la costruzione di una strada temporanea per accedere al sito, da cui si può godere della vista del Mauna Kea e del Mauna Loa, nonché delle valli e le coste circostanti.
Jaggar Museum: i nuovi progetti
La demolizione del complesso del Jaggar Museum, dopo le migliaia di eruzioni del 2018 che hanno danneggiato l’edificio irreversibilmente, sono iniziate nel 2024 e hanno posto fine a 96 anni di storia del museo stesso. Da sempre tappa per fare il pieno di vulcanologia e saperne di più sulla storia geologica dei vulcani del parco.
Alcune delle funzioni didattiche ed espositive svolte da questa istituzione dovrebbero in futuro essere integrate dal Kīlauea visitor Center, attualmente in fase di ristrutturazione.
Tra i fiori all’occhiello delle esposizioni del museo, c’erano le mostre sui vari tipi di lava: dalle “bombe vulcaniche” alle cosiddette “lacrime di Pele” (piccole gocce di lava, tipiche dei flussi meno intensi e caratteristiche del Mauna Loa).
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La spiaggia nera di Punaluʻu
Chiamata anche Black Sand Beach, la spiaggia di origine vulcanica si trova tra Pāhala e Nāʻālehu, a una quarantina di minuti da Volcano Village, ed è una delle più popolari della Big Island, proprio grazie al suo colore scuro, dovuto alla sua origine vulcanica.
A formarla, infatti, sono state le eruzioni di Mauna Loa e Kīlauea, che ne hanno plasmato il paesaggio rendendola unica: l’elemento principale di queste sabbie è il basalto polverizzato, cui la stessa lava dà vita, finendo nell’oceano e dando vita a una specie di esplosione con il raffreddamento.
Bellissime le piscine d’acqua naturale e imperdibile lo snorkeling nelle sue acque cristalline.
Cosa fare nel Parco nazionale dei Vulcani delle Hawaii
Escursione sulla cima del Mauna Loa
Per i vulcanologi e gli escursionisti appassionati, una passeggiata verso la cima del Mauna Loa, ammirando la vista del panorama dall’alto della caldera Mokuaweoweo, è un’esperienza unica.
Il sentiero storico, ʻĀinapō Trail, per molti anni ha rappresentato il percorso principale per raggiungerne la cima e oggi è anche l’unico attraverso cui si può raggiungere il Mauna Loa, dato che quelli alternativi (che passavano dalla Red Hill Cabin, raggiungibile attraverso la Mauna Loa Road, e l’Osservatorio del Mauna Loa) sono chiusi a causa delle eruzioni del 2022.
Il sentiero, lungo più di 16 chilometri, è adatto solo agli escursionisti più esperti, perché è spesso ripido e roccioso: per accedere al sentiero è necessario percorrere, con fuoristrada, un tratto lungo 13 chilometri che attraversa il Kapāpala Ranch: per l’accesso si deve chiedere il permesso alla Riserva forestale.
Dal punto di inizio, poi, di si prosegue infatti fino alla ʻĀinapō Cabin, a 2300 metri di altezza, baita dove molti pernottano prima di dirigersi verso la cima (che si erge a più di 4000 metri di altezza).
Per fermarsi a dormire qui è necessario un permesso statale: il costo a notte è di 30 dollari per i residenti delle Hawaii e di 50 dollari per i non residenti: per informazioni sulle prenotazioni è possibile visitare la pagina online dei parchi statali delle Hawaii.
Inoltre, dopo aver ottenuto un permesso presso il National Park Service, è possibile anche fermarsi a riposare nel piccolo rifugio che si trova sulla vetta del Mauna Loa: per questa soluzione, oltre al costo del biglietto del parco, è previsto un pagamento di 10 dollari per il permesso.
Il numero massimo di ospiti è di 12 persone per tre notti.
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Camping sul vulcano sotto le stelle
Osservare il cielo stellato sulle pendici del vulcano più grande del mondo, entrando in contatto con l’immensità di un paesaggio primordiale. Questo significa fare campeggio nel bel mezzo del Parco nazionale dei vulcani: un’esperienza incredibile e suggestiva, adatta agli escursionisti più coraggiosi alla ricerca di una vera e propria avventura.
Il campeggio più rustico è offerta dal Kulanaokuaiki, vicino a Volcano Village, che adibisce nove piazzole e ha tra i vantaggi l’estrema vicinanza al punto di partenza dei sentieri: perfetto per chi vuole esplorare il Mauna Loa.
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Per un’immersione completa nella natura selvaggia, è questo il posto giusto: Kulanaokuaiki, infatti, offre solo l’essenziale, senza elettricità o acqua corrente. Per chi volesse provare, è consigliato portarsi sia le provviste che l’acqua potabile.
Più fornito di servizi, è sicuramente l’altro campeggio, Nämakanipaio, posizionato a 8 chilometri a sud di Hilo. Circondato da suggestivi eucalipto, questo campeggio offre delle viste spettacolari su Mauna Loa.
In entrambi i casi, è consigliato portare delle tende adatte a trattenere il calore, dato che le temperature notturne possono diventare molto fredde, senza contare la notevole umidità.
Escursioni in bici e a quattro ruote sul Mauna Loa
Raggiungere il Mauna Loa può essere un’esperienza indimenticabile non solo per chi pratica trekking, ma anche per chi è amante della bici o dei viaggi on the road.
Tra i percorsi ciclabili, uno dei più amati è il Mauna Loa Lookout che si trova nel punto panoramico in cui termina la Mauna Loa Road, dove i visitatori possono ammirare il vulcano Kīlauea e le sue colate di lava che finiscono direttamente nell’oceano. L’area è costituita da boschi subalpini e, pedalando qui, i ciclisti potrebbero anche avvistare degli uccelli di colore variopinto.
A essere molto popolare, è anche il giro in bici elettrica del Parco nazionale dei vulcani: lo stesso Parco mette a disposizione un regolamento che regola l’utilizzo di questo mezzo per fare escursioni.
Per gli amanti delle quattro ruote, un percorso imperdibile è il Crater Rim Drive, che si affaccia sul createre del Kīlauea, circondandolo completamente. Ma anche la Chain of Craters Road che, partendo dalla stessa Crater Rim Drive, arriva però fino al mare, terminando nei pressi dell’Holei Sea Arch: qui i punti panoramici sono imbattibili.
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Prima di iniziare le escursioni nel Parco, che siano a piedi, su due o quattro ruote, è sempre bene fare una tappa al Welcome Center, a poco meno di due chilometri dall’ingresso, che sostituirà il Centro visitatori Kīlauea durante la ristrutturazione.
Qui è possibile avere informazioni dettagliate sulle condizioni dei sentieri, delle precauzioni di sicurezza sulle strade e le parziali chiusure aggiornate in tempo reale: queste ultime, infatti, sono sempre da mettere in conto.
Tour alla scoperta della fauna: dal birdwatching alle tartarughe
Non solo gli amanti della natura, ma anche gli appassionati del regno animale sulle pendici del gigante hawaiano rimangono estasiati. La biodiversità ambientale, infatti, tra i sentieri del Parco nazionale dei vulcani, fa pendant con la varietà assoluta di fauna.
Qui, con la vista del Mauna Loa sullo sfondo, gli amanti del birdwatching possono sperare nell’incontro con un apapane, uccellino dal rosso brillante. Oppure con l’iiwi, dal piumaggio scarlatto o, ancora, la kolea, piviera dorata del pacifico. Il modo migliore di avvistarli è soffermarsi vicino ai fiori che li attirano: dai lehua scarlatti alle bacche ohelo simili ai mirtilli.
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A proposito di animali, sulla spiaggia vulcanica di Punalu ‘u, è possibile avvistare anche il rettile più rappresentativo della cultura mitologica hawaiana: si tratta della tartaruga testuggine (Honu’ea) e della tartaruga marina verde (Honu).
Sebbene siano uno spettacolo da guardare, soprattutto quando depongono le uova, le tartarughe marine (in quanto in via di estinzione) sono protette dalla legge e non possono assolutamente essere toccate o disturbate dai visitatori: la pena per i trasgressori è il pagamento di una multa anche molto salata!
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