INTERVISTA | I punti di vista di Alessandro Di Liberto

Punti di Vista è il nuovo album del pianista e compositore Alessandro Di Liberto recentemente pubblicato dall’etichetta GleAM Records. Un disco che per certi versi rappresenta un viaggio nella terra Sardegna, terra natale dell’autore, un luogo a volte selvaggio ma anche ricco di fascino che è perfetta fonte di ispirazione per la musica. A parlarci […] L'articolo INTERVISTA | I punti di vista di Alessandro Di Liberto proviene da Blog della Musica.

Apr 29, 2025 - 17:21
 0
INTERVISTA | I punti di vista di Alessandro Di Liberto

Punti di Vista è il nuovo album del pianista e compositore Alessandro Di Liberto recentemente pubblicato dall’etichetta GleAM Records. Un disco che per certi versi rappresenta un viaggio nella terra Sardegna, terra natale dell’autore, un luogo a volte selvaggio ma anche ricco di fascino che è perfetta fonte di ispirazione per la musica. A parlarci di questo disco è Alessandro Di Liberto in persona.

Il jazz moderno di Alessandro Di Liberto, dunque, incontra la tradizione laddove sono spesso i luoghi a creare suoni e suggestioni. La formazione che ha partecipato alla registrazione è completato contrabbassista Sebastiano Dessanay, del batterista Roberto Migoni e del sax di Laura J Marras.

Ciao Alessandro Di Liberto e benvenuto sul Blog della Musica, cominciamo parlando del tuo disco. Punti di vista possiamo interpretarlo come un viaggio attraverso i luoghi più suggestivi della Sardegna?

Ciao, ne parlo con piacere. Punti di Vista è un viaggio “introspettivo” all’interno dei luoghi più suggestivi della Sardegna. Nel senso che non rappresenta una mera descrizione degli stessi luoghi ma una mia rivisitazione avvenuta sulla scia dell’emozione che questi luoghi mi hanno suscitato. Emozione presente già nel momento stesso in cui li visitavo, ma anche nel ricordo ormai impresso in modo indelebile.

Parlando proprio della Sardegna tua terra Natale quanto ha inciso nella tua formazione questa regione così suggestiva e così ricca di suoni?

Ha inciso sicuramente parecchio, nel senso che qui da noi tutto è fonte di ispirazione. C’è ancora tanto di incontaminato, una natura molto variegata fatta di mare e montagne e suoni di ogni tipo provenienti dal paesaggio naturale: dal forte vento di Maestrale, alle campane delle pecore al pascolo. Vivere qui è un privilegio, che ti fa sentire spesso immerso in una sorta di pace interiore…

Abbiamo notato che le composizioni di questo disco prendono spunto spesso da luoghi fisici. Per comporre questi brani quali sono state le tue maggiori fonti di ispirazione?

Come ti dicevo prima, i luoghi incontaminati e i panorami mozzafiato che qui puoi ammirare sono alla base della mia ispirazione. Oltre alla musica che ascolto e a tutte le persone importanti della mia vita, che da sempre mi danno la spinta a non abbandonare mai la mia ricerca artistica. Hai perfezionato i tuoi studi all’estero in Olanda e ora insegni a Cagliari al conservatorio.

Ascolta di disco Punti di vista di Alessandro Di Liberto

Quanto è stata importante questa esperienza all’estero? Ti ha permesso anche di ampliare le tue vedute?

Fondamentale, direi. I nove anni che ho passato in Olanda mi hanno fatto conoscere una realtà musicale molto stimolante e aperta, realtà che in Sardegna al tempo (stiamo parlando degli anni ’90) era impensabile. Mi sono messo in gioco senza timore, prendendo anche a volte delle sonore lezioni ma raccogliendo nel tempo i frutti del mio impegno.

Avendo trascorso diverso tempo all’estero ci vuoi raccontare anche l’approccio alla musica che hai notato? Ci sono differenze o delle analogie di cui ci vuoi parlare?

All’estero il musicista è molto rispettato, oltre al fatto che la musica è considerata un lavoro a tutti gli effetti. Se sei studente o performer, in molte nazioni ricevi degli aiuti economici dallo stato e grazie a ciò puoi vivere tranquillo senza bisogno di mantenerti facendo altri lavori. Da noi in Italia permane invece una mentalità che non consente di vivere di musica suonata, a parte per qualcuno. Qui, se vuoi fare il musicista, devi puntare prima di tutto sull’insegnamento.

Oltre a questa quali sono state le esperienze musicali che hanno contato maggiormente nella tua vita di musicista?

Difficile fare una selezione, io credo che ogni volta che uno studia con impegno o suona in un live sta aggiungendo un tassello alla sua preparazione di musicista. Ci sono poi occasioni speciali in cui magari vieni invitato a suonare in contesti musicali molto importanti, a me per esempio è capitato con Joe Locke quartet al Glasgow Jazz Festival, dopo il concerto mi sono sentito come se avessi fatto un corso accelerato. Oppure quando ho suonato col mio quartetto al North Sea Jazz nel ’95, stessa sensazione.

Tornando alla tua musica possiamo definire Punti di vista come un punto di incontro dove il jazz contemporaneo si fonde con le tradizioni di una terra incontaminata?

Le tradizioni della mia terra sono presenti forse tra le righe di questo lavoro, non ho mai pensato di inserire nei miei lavori echi di musica tradizionale sarda. I generi che mi hanno influenzato sono molteplici: dalla musica classica al folk e al rock americano anni ‘70, dal jazz alla musica brasiliana. La fusione di tutti questi generi è presente, in modo più o meno evidente, in tutti i miei lavori.

C’è qualche progetto futuro di cui ci vuoi parlare o qualche concerto in cantiere dove presenterai il tuo disco?

Al momento sono molto impegnato con la promozione di Punti di Vista. Non è semplice uscire dalla Sardegna e portare fuori 4 musicisti, i costi da sostenere per i locali sono elevati. Ma noi ci proviamo a prescindere, del resto il lavoro è costato tanto in termini di soldi e impegno, per cui vogliamo tutti e quattro onorarlo nel migliore dei modi.

Social e Contatti

  • Etichetta: https://www.facebook.com/GleAMjazz

L'articolo INTERVISTA | I punti di vista di Alessandro Di Liberto proviene da Blog della Musica.