J-Ax: “Siamo vittime del bullismo digitale, la politica deve intervenire”

J-Ax ha acceso i riflettori sul problema del bullismo digitale e sull’impatto dei social media nella società attuale. Ospite a Verbania per un evento organizzato da La Stampa, il rapper ha affrontato il tema durante un’intervista con Luca Dondoni, lanciando un appello per una maggiore regolamentazione delle piattaforme social.

Secondo J-Ax, i social network sono strutturati per alimentare l’aggressività degli utenti, creando un circolo vizioso di rabbia e polarizzazione:

“Credo che la politica stia permettendo ai padroni dei social di basare il loro business sull’aggressività, con contenuti che facciano arrabbiare le persone. In America lo chiamano ‘rage posting’. Non sappiamo nemmeno se chi posta certe cose le pensi davvero o lo faccia solo per scaldare l’algoritmo che favorisce la visibilità. I padroni dei social guadagnano sulla nostra presunta rabbia.”

Per contrastare questo fenomeno, il rapper propone la creazione di un organo di controllo, simile alla Commissione di Vigilanza Rai, che monitori i social network:

“Perché non istituire una Commissione di Vigilanza Social? Il nostro compito di genitori è tenere i figli il più lontano possibile dai social o almeno far loro capire che chi li sta influenzando, facendo arrabbiare o incuriosendo non è una persona reale, ma un algoritmo che esiste solo per far guadagnare chi lo ha messo in rete.”

L’artista ha anche parlato dell’intelligenza artificiale, chiarendo di non vederla come una minaccia imminente per la creatività umana:

“Mi sono diplomato in informatica e sono certo che ci vorrà del tempo prima che l’AI prenda il posto dell’uomo. L’unica cosa che può fare in questo momento è generare velocemente contenuti, ma sarà sempre l’uomo a scegliere. Il problema non è l’AI in sé, ma chi la gestisce.”

Infine, il rapper ha dedicato un pensiero al suo storico produttore Fausto Cogliati, scomparso di recente:

“Ci ho messo mesi per riprendermi perché sono stato il primo a sapere la notizia. Settimane dopo il funerale, con suo figlio siamo andati nel suo studio e abbiamo trovato una cartella con scritto ‘Ax’. Ho avuto un brivido e mi è venuto un fiume di parole che sto scrivendo per ridere in faccia ai guai e a una vita carogna. Glielo devo.”

Parole che confermano ancora una volta la profondità e l’autenticità del pensiero di J-Ax, sempre attento ai cambiamenti della società e pronto a combattere le sue battaglie.

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