Intervista ai Napa, rappresentanti del Portogallo all’Eurovision 2025
Intervista ai Napa che, dopo aver vinto il Festival da Canção, rappresenteranno il Portogallo all'Eurovision 2025 con il brano "Deslocado" L'articolo Intervista ai Napa, rappresentanti del Portogallo all’Eurovision 2025 proviene da imusicfun.

Intervista ai Napa che, dopo aver vinto il Festival da Canção, rappresenteranno il Portogallo all’Eurovision 2025 con il brano Deslocado.
Li abbiamo incontrato virtualmente poche ore dopo la prima prova sul palco di Basilea.
Intervista ai Napa, rappresentanti del Portogallo all’Eurovision 2025
Napa, rappresentanti del Portogallo. Iniziamo parlando di Deslocado. Com’è nata la canzone?
Il brano racconta la nostra storia, siamo nati a Madeira, un’isola portoghese nel mezzo dell’oceano e a 18 anni ci siamo trasferiti tutti a Lisbona per studiare. La canzone parla proprio di quel periodo di adattamento: vivere in una grande città, lontani da casa e dalla famiglia, cercando di affrontare tutto questo mentre si studia e si fanno nuove amicizie. Anche se ci piace vivere a Lisbona, non ci sentiamo mai completamente a casa. È una canzone sulla nostalgia e il desiderio di tornare a casa.
Infatti, come avete detto, è un tributo agli immigrati. Sentite la responsabilità di rappresentare Madeira e chi ha lasciato la propria terra in cerca di una vita migliore?
Ora sì, sentiamo questa responsabilità. Non ci avevamo pensato mentre scrivevamo la canzone, ma è cresciuta fino a diventare quasi un inno degli emigranti. Abbiamo ricevuto tanto amore da chi si è riconosciuto nel brano, soprattutto dopo aver vinto il Festival da Canção. Quindi vale la pena sentire questa responsabilità.
Nella canzone c’è una frase che colpisce molto: “guardando fuori dal finestrino dell’aereo, immaginando tua madre che aspetta alla porta”. È un ricordo reale o una metafora poetica?
È poetica, dai. Sei troppo in alto sull’aereo per vedere davvero! Ma è vero che spesso, quando torniamo a casa, sono i nostri genitori ad accoglierci in aeroporto. Quella frase racchiude la sensazione reale di sapere che stai per rivedere la tua famiglia. Mia madre anche non può vedere dalla finestra, ma mi chiede sempre il numero di volo e tiene traccia dall’app! Una versione più moderna!
Com’è andata la prima prova sul palco dell’Eurovision?
È andata bene. Eravamo sorpresi da quanto ci sentivamo a nostro agio, anche se è il palco più grande e con la produzione più imponente su cui siamo mai stati. Credo sia lo stesso per molti artisti presenti quest’anno.
È stato un sollievo essere su quel palco, vedere tutto prendere forma, la tecnologia con tutte le possibilità che ci sono state offerte. Il team qui a Basilea è super professionale, rispettoso, organizzato, funzionava tutto quasi come un orologio svizzero!
Quanto è stata importante Madeira nella formazione della vostra identità, come band e come individui?
adeira è un’isola molto divertente e ci ha influenzato profondamente. Crescere su un’isola in mezzo all’oceano ti cambia per sempre. E’ diverso dal vivere in città, anche il clima, la cultura, le persone… tutto ciò fa parte di noi e come artisti lo trasmettiamo, direttamente o indirettamente, anche nella musica. Forse per questo il nostro suono è solare e positivo.
Il vostro stile fonde suoni britannici indie con influenze brasiliane e portoghesi. Come convivono Arctic Monkeys e Caetano Veloso nella vostra musica?
Temo non possano coesistere molto bene! Sono generi diversi, ma nessuno di noi ascolta un solo genere. Amiamo la musica fatta bene. Caetano è unico, così come gli Arctic Monkeys, e ci piacciono gli artisti con una forte identità. Li integriamo naturalmente.
Quanto è importante per voi cantare in portoghese su un palco così globale? Avete mai pensato di tradurre Deslocado?
No, non avrebbe senso. La canzone è nata per il Festival da Canção, e non ci aspettavamo nemmeno di vincerlo. Abbiamo partecipato con una canzone in cui credevamo e abbiamo rapito il pubblico portoghese. Tradurla farebbe perdere il significato, perché è una storia profondamente portoghese. Il portoghese è parte dell’identità del brano. E poi è bello che ogni paese porti un po’ della propria cultura anche tramite la lingua, apprezziamo molto questo aspetto dell’Eurovision. Ci piace ascoltare come suonano le varie lingue in musica, nei fraseggi. Anche se non capiamo nemmeno una parola di Bara bada Bastu… l’adoriamo lo stesso!
Come vedete la scena musicale in Portogallo oggi?
È davvero vivace. Ci sono tante band e concerti underground, l’indie è tornato forte. Ma c’è anche tanto altro: rap, fado, metal… c’è molta varietà e qualità. Anche al Festival da Canção si è visto: i primi cinque posti rappresentavano generi completamente diversi. È un momento molto fertile. Una cosa che apprezziamo è che molti festival in Portogallo chiamano solo artisti locali, e questa è una cosa molto importante.
Il Portogallo è noto all’Eurovision per portare emozione e autenticità. Come riuscite a rimanere fedeli alle vostre radici pur cercando di piacere a un pubblico europeo?
Pensiamo che essere autentici sia la qualità migliore che si possa portare su un palco così e l’Eurovision l’ha dimostrato. Ne ha memoria: quest’anno altri paesi hanno reso omaggio a canzoni portoghesi. La Lettonia ha cantato Saudade Saudade (Maro ndr), mentre l’Ucraina ha proposto Amar Pelos Dois (Salvador Sobral ndr). Rappresentare un paese che è rimasto così nel cuore degli appassionati è un onore. Per impressionare il pubblico vogliamo rimanere autentici, e pensiamo che anche il pubblico lo apprezzi. Porteremo quello che anche a noi stessi fa piacere vedere su quel palco.
Conoscete la musica italiana?
Lucio Corsi, ma… (Cantano A far l’amore comincia tu) amiamo Raffaella Carrà! E ascoltiamo spesso una bellissima canzone di Paolo Conte: Via con me. È fantastica. Ci piace molto la musica italiana!
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