Di Emirates e del perché non conosce crisi

Utile annuale record per Emirates, che ha sfruttato la crescita di Dubai come hub per le principali rotte internazionali. La compagnia aerea del Golfo ha registrato un utile di 19,1 miliardi di dirham (5,2 miliardi di dollari) per l’anno conclusosi il 31 marzo, rispetto ai 17,2 miliardi di dirham dell’anno precedente. I ricavi sono stati pari a 127,9 miliardi di dirham (34,9 miliardi di dollari), dato record e in aumento del 6% rispetto all’anno precedente.

La compagnia aerea ha servito 53,7 milioni di passeggeri in partenza dal suo hub dell’aeroporto internazionale di Dubai, rispetto ai 51,9 milioni di passeggeri dell’anno fiscale precedente. Nello stesso periodo, gli utili al netto delle imposte ammontavano a 4,7 miliardi di dollari. Nel complesso, Emirates Group, di proprietà del fondo sovrano di Dubai noto come Investment Corporation of Dubai, ha registrato profitti annuali pari a 5,6 miliardi di dollari, rispetto ai 5,1 miliardi di dollari dell’anno precedente.

Questa solida performance sottolinea la continua ripresa della compagnia aerea dalla pandemia e il suo vantaggio strategico derivante dall’operare da Dubai, un hub a lungo raggio in espansione, nonostante le compagnie aeree concorrenti negli Stati Uniti e in Europa segnalino crescenti pressioni sui costi e un calo delle prenotazioni. Ma le crescenti tensioni commerciali e l’incertezza geopolitica stanno offuscando le prospettive del settore per il resto dell’anno.

«La nostra eccellente situazione finanziaria ci consente di continuare a consolidare e ampliare i nostri modelli aziendali di successo», ha affermato lo sceicco Ahmed bin Saeed Al Maktom, presidente e amministratore delegato di Emirates. «Sebbene alcuni mercati siano nervosi per le restrizioni commerciali e di viaggio, la volatilità non è una novità nel nostro settore», ha affermato. «Noi semplicemente ci adattiamo e affrontiamo queste sfide».