Romagna: tre cascate scenografiche sull’Appennino per i picnic di primavera

Alla scoperta dei tesori nascosti tra i boschi del crinale toscoromagnolo: passeggiate brevi e semplici e tanto relax al cospetto di tre meraviglie naturali

May 9, 2025 - 10:27
 0
Romagna: tre cascate scenografiche sull’Appennino per i picnic di primavera

C’è chi pensa che la Romagna sia solo riviera, sabbia, mare, trascurando tutto quello che può regalare nel suo sottovalutato entroterra, tra le sue colline e le sue montagne.

Un territorio rurale fatto di boschi e picchi, pascoli e piccoli borghi con ancor più piccole frazioni, tanti torrenti e fiumi che scorrono uno parallelo all’altro, dando origine a una serie di valli incontaminate e autentiche. Una porzione d’Italia che merita di essere esplorata nel corso della bella stagione, perché è punteggiata di piccoli tesori naturali nascosti.

Con l’inoltrarsi della primavera, infatti, torna anche il desiderio di scoperta. Per gli amanti dell’acqua dolce i tempi non sono ancora maturi per un tuffo rinfrescante o qualche bracciata energizzante, ma si possono tornare ad esplorare itinerari acquatici come quelli collegati ad alcune splendide cascate che caratterizzano il territorio montano della Romagna.

La Cascata di Civorio a Spinello

Cascata di Civorio, Romagna
Fonte: iStock
La Cascata di Civorio

La valle del torrente Borello, principale affluente del fiume Savio che scorre a Cesena, è un’area appenninica non particolarmente aspra, ma remota e non particolarmente antropizzata. Un regno di grandi prati e pascoli, boschi e colline.

Uno dei centri abitati più rilevanti di questa valle della Romagna è Spinello, una frazione del comune di Santa Sofia che conta appena 200 residenti. A una decina di chilometri si trova Civorio, frazione del comune di Civitella di Romagna ancora più scarna: una chiesetta, un ristorante, un campo da calcetto e qualche casa sparsa sull’incrocio di una strada provinciale.

Nascosta fra queste due amene località si trova la cosiddetta Cascata di Civorio, che invece è un vero e proprio tesoro di vitalità. La si raggiunge parcheggiando a bordo strada all’ultima curva della Strada provinciale 95 prima di arrivare a Civorio, provenendo da Spinello. Qui un pannello informativo segnala l’inizio del breve sentiero che porta alla cascata, che scende costeggiando un campo coltivato, oltrepassa alcune abitazioni e infine svolta a sinistra, ancora più in discesa, inoltrandosi nella vegetazione sul fianco di un edificio in rovina.

Con una camminata di circa quindici minuti in discesa si raggiunge un’ampia radura ai piedi della maestosa cascata. L’ampio pianoro alberato ai margini del torrente è ben tenuto, con tanto spazio nel verde dove poter trascorrere la propria giornata e imbandire un picnic con i fiocchi nelle belle giornate di primavera e d’estate.

Cascata di Civorio
Fonte: Lorenzo Calamai
La Cascata di Civorio è un luogo di grande pace, circondata da una radura alberata

L’arrivo al cospetto della cascata è reso ancora più spettacolare dal fatto che, nonostante se ne oda il rombo, la vista è parzialmente ostruita dagli alberi: quando poi si arriva a vedere tutto il salto, alto una quindicina di metri, è un momento di grande effetto.

La cascata crea un’ampia polla ai propri piedi, oltre la quale il torrente torna ad essere un piccolo corso d’acqua che scorre placido verso valle. Malgrado non sia un luogo particolarmente remoto, si distinguono solo i rumori della natura circostante, regalando momenti di grande relax. In estate il laghetto che si forma ai piedi della cascata viene utilizzato per un tuffo rinfrescante nelle giornate più calde.

La Cascata dell’Alferello ad Alfero

Cascata dell'Alferello, Romagna
Fonte: Lorenzo Calamai
Le dimensioni della persona in cima alla cascata aiutano a capire la magnificenza del salto

Dalle pendici del Monte Fumaiolo, nell’Appennino cesenate, laddove si trova la sorgente del Tevere, sgorga anche un piccolo torrentello: l’Alferello.

Un corso d’acqua dalla vita breve, che in pochi chilometri si esaurisce tuffandosi nel fiume Para, che peraltro regala splendide avventure risalendone il corso dove possibile. Per coloro che amano l’acqua dolce, ma percorsi meno avventurosi la cascata che l’Alferello genera nei pressi del paese di Alfero è uno spettacolo naturale garantito e accessibile a tutti.

La particolarità del torrente, infatti, è che al contrario di molti suoi simili incontra un terreno geologicamente diverso, fatto di roccia estremamente resistente all’erosione, che lo porta a formare piscine naturali e cascatelle. Ad Alfero, nel suo tratto finale, si supera, generando uno spettacolare salto di oltre 30 metri con un ampio fronte.

Cascata dell'Alferello
Fonte: Lorenzo Calamai
È praticamente impossibile non trovare la Cascata dell’Alferello

La Cascata dell’Alferello costituisce un’attrazione piuttosto conosciuta in Romagna e pertanto è ben segnalata dalle indicazioni stradali che dal paese di Alfero conducono a un ampio parcheggio. Da qui si imbocca il comodo sentiero in leggera discesa, riparato fra le fronde del bosco, seguendo se necessario le tracce bianche e rosse dei segnavia CAI.

In circa quindici minuti di discesa si raggiunge la maestosa cascata, che si può esplorare sia da sopra, dove si può accedere anche a un’ampia zona attrezzata con tavolini per il picnic, che arrivando ai suoi piedi con un ultimo tratto di sentiero più ripido. Dalla base della cascata, inoltre, ci si può avventurare un po’ più a valle, dove il torrente ha scavato ampie piscine naturali che diventano balneabili nella stagione più calda.

La Cascata dell’Acquacheta a San Benedetto in Alpe

Cascata Acquacheta
Fonte: Lorenzo Calamai
La Cascata dell’Acquacheta in estate

Più vicino al confine dell’Emilia Romagna con la Toscana, nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, uno splendido luogo per godersi un picnic di primavera è la Cascata dell’Acquacheta a San Benedetto in Alpe.

Si tratta di un salto generato dall’omonimo torrente dalle caratteristiche estremamente scenografiche: l’acqua cade per circa 70 metri tra pareti rocciose inclinate, in un contesto montano e boscoso.

Raggiungere la cascata è meno semplice che nei due casi precedenti: qui si deve affrontare una vera e propria escursione in montagna, lunga circa quattro chilometri. Si tratta di un percorso ben mantenuto, agevole e alla portata di tutti, ma al quale dedicare buona parte della giornata.

Per chi tiene di più a una giornata rilassante, il torrente Acquacheta offre comunque uno spazio perfetto: a pochi minuti dal centro di San Benedetto in Alpe un’ampia ansa del corso d’acqua è corredata da un’area attrezzata con tavoli da picnic perfetta per le famiglie con bambini piccoli.

Lungo il sentiero che porta alla cascata, inoltre, si trovano due piccoli bivacchi con vicini altri tavoloni in legno, perfetti per una sosta o per un picnic all’ombra, accompagnati dal cullante sciabordio delle acque su una piccola curva del torrente.

I più audaci invece possono proseguire fino ad arrivare allo splendido punto panoramico che permette di ammirare tutto lo scenografico splendore della grande cascata, che fu peraltro cantata anche da Dante nella Divina Commedia. Una volta giunti al belvedere, il sentiero prosegue per qualche altro centinaio di metri fino ad arrivare ad un ampio spiazzo con un’altra cascata, la Cascata del Levane, affluente dell’Acquacheta. Attorno tantissimo spazio per godersi la giornata immersi nella natura, prima di rimettere lo zaino in spalla e tornare al punto di partenza.