Referendum per il matrimonio egualitario: premi e firma
In questi giorni è stato aperto un referendum online per chiedere al Governo di discutere una proposta di legge sul matrimonio egualitario che chiede di rimuovere dalla legge sulle unioni civili del 2016 tutte quelle differenze che lo differenziano, per l’appunto, con il matrimonio civile che le coppie etero celebrano regolarmente in Comune. L’intervento legislativo […] L'articolo Referendum per il matrimonio egualitario: premi e firma proviene da Biccy.

In questi giorni è stato aperto un referendum online per chiedere al Governo di discutere una proposta di legge sul matrimonio egualitario che chiede di rimuovere dalla legge sulle unioni civili del 2016 tutte quelle differenze che lo differenziano, per l’appunto, con il matrimonio civile che le coppie etero celebrano regolarmente in Comune.
L’intervento legislativo vuole garantire gli stessi diritti e doveri delle coppie eterosessuali, promuovendo uguaglianza e non discriminazione basata sull’orientamento sessuale. Con l’approvazione del referendum, le coppie unite civilmente potrebbero adottare, come le coppie unite da matrimonio, sia il figlio del partner, sia un orfano o un bambino lasciato in orfanotrofio. La proposta mira a modernizzare le leggi sui diritti civili, assicurando parità di trattamento e riconoscimento legale a tutte le forme familiari nella società di oggi.
Per far sì che il referendum venga dichiarato ammissibile servono almeno 500 mila firme e – al momento – hanno firmato circa 100 mila persone, tutte perlopiù giovanissime. Fate sentire il vostro sostegno e firmatelo tramite SPID, basta un attimo. Per firmare basta premere qua.
Luca Pugliese, Presidente del Comitato Promotore, a GenovaToday ha dichiarato che questa proposta è una “battaglia di civiltà per la quale l’Italia dovrebbe essere in prima linea. Attraverso questo referendum vogliamo portare l’Italia nel 2025, un Paese laico e moderno che sia allineato all’Europa, parificando le unioni civili omosessuali ai matrimoni eterosessuali sul piano dei diritti. Purtroppo in questi anni di governo di destra l’Italia, sul tema della omotransfobia, è stata più vicina all’Ungheria che a Paesi come Spagna, Francia e Germania. E questo spiace. Attraverso questa campagna referendaria vogliamo dare un segnale forte sui diritti civili, che oggi sono messi in ombra, e abbandonare quell’oscurantismo che, su questi temi, ha caratterizzato gli ultimi anni“.
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