Un clima che muta silenziosamente, ma in modo irreversibile Il
Mediterraneo che conoscevamo fino a vent’anni fa
non esiste più. Quello che si sta delineando oggi, giorno dopo giorno, è un
nuovo scenario climatico, dove le
estati sono sempre più lunghe, secche e roventi, e i
ritmi stagionali si stanno alterando in modo profondo. Al centro di questa trasformazione c’è l’
espansione del clima tropicale verso nord, un fenomeno che riguarda da vicino anche l’
Italia, oggi sempre più immersa in
dinamiche atmosferiche che ricordano quelle delle latitudini subtropicali.
La fascia tropicale avanza: verso un nuovo equilibrio climatico La
fascia climatica tropicale, che un tempo restava confinata più a sud, sta
salendo progressivamente verso nord nel nostro emisfero. Una tendenza speculare, ma inversa, interessa anche l’emisfero australe, dove la stessa fascia si spinge verso sud. È un movimento lento ma costante, alimentato da
stagioni calde che si prolungano ben oltre il calendario, e che porta con sé un
ritmo meteorologico alterato, dove
l’estate si dilata e le
piogge si concentrano in eventi estremi e irregolari. Alla base di questo fenomeno c’è il comportamento dell’
ITCZ, la
Zona di Convergenza Intertropicale, che ogni anno si sposta seguendo la posizione del Sole. Durante l’estate, questo nastro invisibile
risale verso nord, e con esso portano la loro influenza
masse d’aria tropicali sempre più potenti, capaci di alterare radicalmente le dinamiche climatiche nel
Mar Mediterraneo.
L’impatto del Sahara e la scomparsa del filtro azzorriano Uno degli effetti più evidenti di questo mutamento è l’
ingresso massiccio dell’aria sahariana nel cuore dell’Europa. Durante i mesi più caldi, l’intera area mediterranea, Italia compresa, è esposta a
lingue d’aria torrida e secca, che risalgono dal
Deserto del Sahara e impongono giornate infuocate,
assenza di pioggia, e
notte tropicali senza tregua. Un tempo, questo flusso era
contenuto dall’anticiclone delle Azzorre, che rappresentava una sorta di
filtro naturale, una barriera che proteggeva il continente dalle vampate africane. Oggi, invece, quell’anticiclone è
più debole, meno presente, spesso sbilanciato verso l’Atlantico settentrionale. Così,
l’alta pressione africana ha campo libero, e riesce a spingersi
fino al Nord Italia, oltre le
Alpi, toccando anche
Svizzera,
Austria e
Germania.
Estate 2003: l’evento che ha cambiato tutto Tra le tante estati che hanno segnato il passaggio verso questo
nuovo equilibrio climatico, quella del
2003 resta l’emblema della
svolta irreversibile. Un’estate che durò mesi, con
temperature record,
assenza prolungata di pioggia e
una crisi idrica che ancora oggi viene ricordata come una delle peggiori del secolo. In molti paesi europei si registrarono
decine di migliaia di decessi legati al caldo estremo, e la
vegetazione mediterranea ne uscì devastata. Quell’anno segnò
un prima e un dopo. Da allora, le estati sono diventate progressivamente
più calde, più secche e più lunghe, e il
ritmo delle stagioni ha cominciato a modificarsi. Le ondate di calore si sono spostate verso
luglio e agosto, e spesso
hanno continuato ad agire anche dopo Ferragosto, quando una volta si cominciava a respirare di nuovo.
Uno sguardo al futuro: clima ibrido e nuove normalità Secondo le principali
proiezioni climatiche – tra cui quelle di
NOAA,
Copernicus e del
Met Office britannico – il
riscaldamento globale continuerà a spingere il
clima tropicale verso nord, consolidando una nuova
fascia climatica ibrida tra
Mediterraneo e Sahara. Questo significa che le
estati italiane diventeranno sempre più simili a quelle nordafricane, mentre anche l’inverno vedrà un clima più secco, con
precipitazioni concentrate in brevi ma intensi episodi. Nei prossimi decenni, potremo assistere a
giornate di caldo estremo già a maggio, a
temperature stabilmente sopra i 35°C per settimane, e a
notte tropicali che si protraggono fino a settembre. Anche i momenti freschi che ancora oggi sorprendono tra fine maggio e inizio giugno non dovranno illudere: saranno
pause brevi, che lasceranno il posto a una
nuova estate africana, lunga, dura e senza tregua.
Meteo: Caldo in ritardo? Non c’è da illudersi, l’ESTATE TROPICALE è in agguato