Jeremy Renner ricorda il terribile incidente con lo spazzaneve

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May 1, 2025 - 09:42
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Jeremy Renner ricorda il terribile incidente con lo spazzaneve

Il terribile racconto di Jeremy Renner

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Il 1° gennaio 2023, Jeremy Renner è stato protagonista di un drammatico incidente che ha quasi messo fine alla sua vita. Mentre si trovava fuori dalla sua abitazione a Lake Tahoe, in Nevada, Renner ha tentato di salvare il nipote da uno spazzaneve fuori controllo, è scivolato e caduto proprio davanti al mezzo finendo per essere travolto e gravemente ferito. Oggi, a distanza di tempo, l’attore racconta quei momenti nel suo nuovo libro My Next Breath, dove rivela i dettagli sconvolgenti dell’accaduto e le sensazioni provate durante quella che definisce un’autentica esperienza di pre-morte.

Lo spazzaneve si muoveva lentamente, inesorabilmente, monotonamente sul [mio] corpo – racconta Jeremy Renner.

Le ferite riportate sono state devastanti: oltre 30 ossa fratturate, quasi due litri di sangue persi e una grave ipotermia che ha rappresentato un ulteriore rischio vitale. Nel libro, Renner descrive l’attesa dei soccorsi in modo crudo e dettagliato, ricordando la sensazione di essere arrivato alla fine:

Mentre giacevo sul ghiaccio, il mio battito cardiaco rallentò, e proprio lì, quel giorno di Capodanno, all’insaputa di mia figlia, delle mie sorelle, dei miei amici, di mio padre, di mia madre, mi sentii semplicemente stanco. Dopo circa 30 minuti sul ghiaccio, respirando manualmente per così tanto tempo, uno sforzo simile a quello di fare 10 o 20 flessioni al minuto per mezz’ora… fu allora che morii.


Sono morto, proprio lì, sul vialetto di casa mia. Anche se mi ero rotto più di 30 ossa e avevo perso quasi 2 litri di sangue (avrei scoperto la vera entità delle ferite solo in seguito), un pericolo ancora maggiore per me, mentre i minuti passavano sul ghiaccio, era l’ipotermia. So che sono morto, anzi, ne sono sicuro

I paramedici, intervenuti poco dopo, confermarono la gravità della situazione: la frequenza cardiaca di Renner era scesa a 18 battiti al minuto, un livello definito “praticamente morto”.

Nel libro, l’attore racconta anche cosa ha provato in quel momento sospeso tra la vita e la morte:

Quando sono morto, ciò che ho sentito è stata energia, un’energia costantemente connessa, bellissima e fantastica. Non c’era tempo, luogo o spazio, e niente da vedere, tranne una sorta di visione elettrica, bidirezionale, fatta di filamenti di quell’energia inconcepibile. Ho potuto vedere tutto contemporaneamente. Nella morte non c’è stato tempo, nessun tempo in assoluto, e tuttavia era anche tutto il tempo e per sempre

Tuttavia, qualcosa dentro di lui ha scelto di resistere:

Non sono morto, cazzo – ha detto, raccontando di aver sentito una forza spingerlo a non lasciarsi andare.

Trasportato d’urgenza in ospedale con un elicottero, Jeremy Renner è riuscito a sopravvivere. Guardando indietro, ha individuato l’errore fatale che ha cambiato per sempre la sua esistenza:

Non ho tirato il freno a mano, né ho disinnestato i cingoli d’acciaio. In quel momento – un momento innocente, critico, che mi ha cambiato la vita – quella piccola ma monumentale distrazione avrebbe cambiato per sempre il corso della mia vita

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