Eos, la nube molecolare che “brilla nel buio” vicino alla Terra

Una scoperta senza precedenti nel vicinato cosmico Nel cuore del nostro vicinato galattico, a soli 300 anni luce dalla Terra, è stata identificata una nube molecolare fino ad ora completamente invisibile agli strumenti astronomici tradizionali. Eos, questo il nome evocativo dato alla struttura — in onore della dea greca dell’alba — rappresenta una delle scoperte […] Eos, la nube molecolare che “brilla nel buio” vicino alla Terra

May 1, 2025 - 13:07
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Eos, la nube molecolare che “brilla nel buio” vicino alla Terra
Una scoperta senza precedenti nel vicinato cosmico Nel cuore del nostro vicinato galattico, a soli 300 anni luce dalla Terra, è stata identificata una nube molecolare fino ad ora completamente invisibile agli strumenti astronomici tradizionali. Eos, questo il nome evocativo dato alla struttura — in onore della dea greca dell’alba — rappresenta una delle scoperte più significative degli ultimi anni per lo studio della formazione stellare e della materia interstellare. Una tecnica innovativa per un elemento sfuggente La rilevazione di Eos si deve a una metodologia pionieristica: per la prima volta, gli scienziati sono riusciti a osservare direttamente l’idrogeno molecolare (H₂) tramite emissioni di fluorescenza nel lontano ultravioletto. Fino ad oggi, questa componente fondamentale della formazione stellare era virtualmente invisibile, a causa della sua debolezza nelle lunghezze d’onda osservabili con i mezzi standard. Grazie a uno strumento installato sul satellite coreano Stsat-1, la nube è stata letteralmente vista “brillare nel buio”. Una struttura maestosa al confine della Bolla Locale Eos si trova ai margini della Bolla Locale, un’enorme cavità nello spazio interstellare che comprende anche il nostro Sistema Solare. Secondo i dati raccolti, la nube possiede dimensioni colossali: ha un’estensione apparente pari a circa 40 Lune piene disposte una accanto all’altra e una massa stimata 3.400 volte quella del Sole. Nonostante la sua imponenza, non costituisce alcuna minaccia per la Terra, anzi: rappresenta un laboratorio naturale senza precedenti per studiare da vicino le dinamiche del mezzo interstellare e i processi di nascita stellare. Un’occasione irripetibile per l’astrofisica Secondo l’astrofisica Erika Burkhart, parte del team che ha condotto la ricerca, Eos rappresenta una svolta scientifica: “È la prima nube molecolare individuata osservando direttamente la fluorescenza dell’idrogeno molecolare nel lontano UV. I dati parlano chiaro: questa nube emette luce propria nella regione ultravioletta, rendendola un oggetto unico nel suo genere“. Gli studiosi ritengono che Eos si dissolverà gradualmente nei prossimi sei milioni di anni, offrendo però un intervallo temporale sufficiente per investigarne la composizione, la dinamica interna e il potenziale di formazione stellare. Fonti autorevoli Secondo un’approfondita analisi pubblicata dalla rivista Science (https://www.science.org/doi/10.1126/science.adk1523), la scoperta è stata possibile grazie a una collaborazione internazionale e a una nuova generazione di strumentazione sensibile all’ultravioletto lontano, aprendo così nuovi orizzonti nella mappatura del mezzo interstellare locale.

Eos, la nube molecolare che “brilla nel buio” vicino alla Terra