Mi trasferisco a Bucarest: tra sole cocente, neve silenziosa e vibrazioni urbane

Quando ho deciso di trasferirmi a BUCAREST, non sapevo esattamente cosa aspettarmi. La ROMANIA, per molti italiani, è un paese ancora avvolto in una coltre di pregiudizi o stereotipi, spesso lontani dalla realtà. Ma io sono partito con la mente aperta, pronto a farmi sorprendere. E BUCAREST non ha perso tempo: mi ha travolto con […] Mi trasferisco a Bucarest: tra sole cocente, neve silenziosa e vibrazioni urbane

Apr 20, 2025 - 16:49
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Mi trasferisco a Bucarest: tra sole cocente, neve silenziosa e vibrazioni urbane
Quando ho deciso di trasferirmi a BUCAREST, non sapevo esattamente cosa aspettarmi. La ROMANIA, per molti italiani, è un paese ancora avvolto in una coltre di pregiudizi o stereotipi, spesso lontani dalla realtà. Ma io sono partito con la mente aperta, pronto a farmi sorprendere. E BUCAREST non ha perso tempo: mi ha travolto con la sua energia, mi ha fatto riflettere, sorridere, e ogni giorno continua a raccontarmi qualcosa di nuovo. Dove si trova Bucarest e com’è fatta la sua terra BUCAREST si trova nel sud della ROMANIA, in una vasta pianura che si estende fino al confine con la BULGARIA e lambisce il grande DANUBIO. Il territorio è piatto, ampio, solcato da fiumi e costellato da laghi artificiali che d’estate diventano piccoli paradisi cittadini. Non ci sono montagne all’orizzonte, ma l’orizzonte è libero, aperto, e ti dà una sensazione di respiro che raramente avevo provato in una capitale europea. Questa parte del paese è chiamata Muntenia, una regione storica di grande importanza economica e culturale. Le campagne che circondano la città sono fertili, piene di coltivazioni di cereali, ortaggi e frutteti, mentre più a sud iniziano le grandi distese vinicole che producono vini sorprendentemente buoni. Clima: un continente in miniatura Uno degli aspetti più affascinanti del mio trasferimento è stato il clima. BUCAREST ha un clima decisamente continentale, e lo si avverte subito: inverni freddi, nevosi, a volte duri, che danno alla città un aspetto fiabesco, quasi sospeso nel tempo. Ricordo il mio primo dicembre: una coltre di neve bianca, soffice, che copriva tutto in un silenzio quasi irreale. Camminavo tra i viali innevati del Parcul Herăstrău e sembrava di essere in una cartolina natalizia. Poi arriva la primavera, breve ma intensa. I fiori sbocciano ovunque, i caffè riaprono i tavolini all’aperto e i parchi si riempiono di vita. Ma è l’estate a dominare: calda, lunga, assolata, con temperature che sfiorano i 35 gradi, spesso accompagnate da temporali improvvisi e spettacolari. Le notti, però, rimangono piacevoli, e la città si anima fino a tardi, tra concerti, festival e locali all’aperto. L’autunno, invece, ha un fascino cinematografico. Gli alberi si tingono di rosso, oro e arancio. Il cielo si fa più basso e le prime nebbie danno alla città un’aria un po’ malinconica, quasi letteraria. Un’economia in fermento Trasferirmi qui mi ha permesso di toccare con mano una realtà economica in grande trasformazione. BUCAREST è il cuore finanziario e imprenditoriale della ROMANIA, una città che si muove a ritmi sorprendenti. Ho scoperto un tessuto economico variegato, con settori che crescono velocemente: tecnologia, outsourcing, automotive, ingegneria e finanza. Il settore IT è particolarmente dinamico. Ci sono start-up ovunque, coworking pieni di giovani brillanti e aziende internazionali che aprono sedi operative qui per via dei costi competitivi e della forza lavoro altamente qualificata. È una città dove l’inglese è la norma in ambito lavorativo, e il networking è continuo. E poi ci sono i mercati rionali, le botteghe tradizionali, le piccole attività familiari che resistono e si reinventano. È un’economia che mescola antico e moderno, esattamente come la città. Vivere a Bucarest: il battito urbano La vita quotidiana qui è una combinazione sorprendente di efficienza urbana e lentezza dell’Est. Il traffico può essere caotico, certo, ma la rete metropolitana è efficiente e copre buona parte della città. Io uso spesso la metro, che mi porta da Piața Unirii ai quartieri più periferici in pochi minuti. La città è grande, ma ben organizzata. I quartieri sono tutti diversi. Io vivo a Dorobanți, elegante e residenziale, con caffè raffinati e palazzi storici. Ma amo anche perdermi tra le vie più alternative di Lipscani, dove si concentrano i locali notturni, le librerie indipendenti, le gallerie d’arte. E poi c’è Cotroceni, con le sue ville belle époque e la sua tranquillità quasi parigina. La scena culturale è vibrante: cinema d’essai, teatri, musica elettronica e jazz, ma anche tradizione popolare, balli folkloristici, mercatini di artigianato e fiere gastronomiche. BUCAREST non dorme mai. È una città che vive di contrasti, e io ci sguazzo. Gli italiani a Bucarest Non sono solo qui. La comunità italiana è ben radicata e molto attiva. Ci sono scuole italiane, ristoranti autentici, eventi culturali organizzati dall’Istituto Italiano di Cultura, e gruppi Facebook dove ci si aiuta per qualsiasi necessità. Io ho trovato una piccola famiglia in un gruppo di italiani espatriati che ogni settimana si ritrova per un aperitivo in centro. E poi, diciamolo, i rumeni amano l’Italia. La nostra lingua è ben accolta, molti parlano italiano, c’è simpatia, curiosità, e un legame culturale che viene da lontano, da un’origine latina che ci rende stranamente affini. Consigli da expat Se ti stai chiedendo com’è trasferirsi a BUCAREST, ecco cosa posso dirti con il cuore in mano. Prima di tutto, impara un po’ di rumeno: anche se molti parlano inglese, la lingua locale è la chiave per entrare davvero nel cuore del paese. È una lingua musicale, sorprendentemente simile all’italiano in certi suoni e radici. Il costo della vita è più basso rispetto alle grandi città italiane, ma non aspettarti prezzi da Europa dell’Est di vent’anni fa. Gli affitti sono saliti, specialmente nei quartieri centrali. La sanità privata è di buon livello, i trasporti funzionano, e la connessione internet è tra le più veloci d’Europa. C’è un senso di movimento, di progresso, di crescita. BUCAREST ti fa venire voglia di fare, di metterti in gioco. È una città giovane, anche se ha il volto segnato dal tempo. Cammini tra i palazzi neoclassici dell’800, i blocchi comunisti, e poi sbuchi in una piazza piena di grattacieli in vetro. È come vivere in più epoche contemporaneamente. Mi sono trasferito a BUCAREST per caso, ma ora so che non è un caso che sia rimasto. La città mi ha adottato. E io, giorno dopo giorno, continuo ad adottarla.

Mi trasferisco a Bucarest: tra sole cocente, neve silenziosa e vibrazioni urbane