Inizio di decade sotto il segno dell’incertezza La
seconda decade di Maggio inizia nel segno della
variabilità meteo, con un’atmosfera dominata da una
palude barica che si estende tra il
Nord e il Centro Italia. Questo termine meteorologico, sebbene evocativo, ha una precisa valenza tecnica: descrive una condizione in cui non prevalgono né l’alta né la bassa pressione, generando così una
situazione stagnante, favorevole alla
formazione di temporali pomeridiani e serali, spesso sparsi ma localmente intensi. La
mancanza di un anticiclone stabile impedisce la costruzione di un quadro meteo definito e duraturo. Le ore centrali del giorno potranno comunque regalare
momenti di sole anche ampi, seguiti però dal classico
“ciclo diurno”: l’aria calda in superficie innesca movimenti convettivi che portano alla formazione di nubi e rovesci, spesso a sfondo temporalesco. Questo schema potrebbe durare per alcuni giorni, mantenendo l’
instabilità atmosferica come tratto dominante. Dal punto di vista termico,
le temperature si manterranno in linea con le medie stagionali o leggermente al di sotto, specie laddove le nuvole saranno più persistenti. Tuttavia, una
tendenza al rialzo termico è attesa a partire dalla
metà della decade, qualora si confermassero i primi segnali di un ritorno dell’
alta pressione.
Possibili variazioni in arrivo dopo metà Maggio Nel corso della seconda parte della decade,
l’evoluzione meteorologica rimane ancora fluida e aperta, con
due scenari principali presi in esame dai centri meteorologici europei e internazionali. Il primo scenario – al momento il più probabile – prevede il
proseguimento dell’instabilità, a causa della permanenza di
correnti fresche di origine settentrionale o nord-occidentale. Queste correnti, insinuandosi nella palude barica,
alimenterebbero il ciclo diurno, generando nuovi episodi temporaleschi, soprattutto nelle zone interne e montuose, ma con possibili sconfinamenti verso le pianure e le aree costiere. La seconda ipotesi, ancora minoritaria ma non del tutto esclusa, contempla il
graduale assorbimento della palude barica e il
ripristino di condizioni meteo più stabili. Questo implicherebbe un
rafforzamento dell’alta pressione su tutta la penisola, con
giornate più soleggiate e un
calo della frequenza dei temporali. Tuttavia, questa soluzione trova al momento poco supporto nei modelli numerici, che faticano a individuare un anticiclone abbastanza robusto da imporsi sullo scenario europeo.
Primavera capricciosa: la regola dell’imprevedibilità Non va dimenticato che
Maggio è il mese per eccellenza della transizione stagionale, durante il quale la natura primaverile dell’atmosfera si manifesta con una
estrema variabilità meteo. I cosiddetti “colpi di scena” non sono l’eccezione, bensì la regola: bastano pochi cambiamenti nella configurazione delle correnti per
stravolgere completamente le condizioni previste nel giro di poche ore. Il meteo dei prossimi giorni si giocherà quindi sull’
equilibrio precario tra instabilità e tentativi di stabilizzazione, una lotta atmosferica che influenzerà anche le temperature e l’umidità. Finché la
palude barica resterà attiva, l’
Italia dovrà fare i conti con un
meteo imprevedibile, dinamico, e soggetto a rapidi cambiamenti, caratteristica distintiva della stagione primaverile. Nelle prossime giornate sarà fondamentale monitorare l’evoluzione dei modelli per comprendere se prevarrà l’
instabilità da “ciclo diurno”, o se finalmente si aprirà la strada verso una
fase meteo più stabile e soleggiata in vista dell’ultima decade del mese.
Meteo Maggio: il BIVIO di metà mese, si prepara una SORPRESA