Meteo: l’Italia presto sotto scacco del clima tropicale

  Negli ultimi anni, il meteo nel bacino del Mediterraneo ha vissuto una trasformazione così profonda da segnare un vero e proprio cambiamento di paradigma. Le stagioni, così come le conoscevamo, stanno gradualmente perdendo i loro contorni definiti, lasciando spazio a un clima sempre più simile a quello dei tropici. La fascia tropicale, infatti, si […] Meteo: l’Italia presto sotto scacco del clima tropicale

May 12, 2025 - 19:06
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Meteo: l’Italia presto sotto scacco del clima tropicale
Il caldo sembra farsi attendere, ma poi non darà scampo per settimane Negli ultimi anni, il meteo nel bacino del Mediterraneo ha vissuto una trasformazione così profonda da segnare un vero e proprio cambiamento di paradigma. Le stagioni, così come le conoscevamo, stanno gradualmente perdendo i loro contorni definiti, lasciando spazio a un clima sempre più simile a quello dei tropici. La fascia tropicale, infatti, si sta espandendo verso nord, coinvolgendo in maniera crescente anche l’Italia e l’Europa meridionale. Questo fenomeno non è solo una teoria climatica: è una realtà osservabile che si riflette nell’andamento stagionale, sempre più dominato da periodi prolungati di caldo intenso. Il clima tropicale sale di latitudine: un’espansione lenta ma costante Nel nostro emisfero boreale, la zona tropicale sta lentamente ma inesorabilmente avanzando verso latitudini più alte. Estati sempre più lunghe e torride, insieme a inverni meno rigidi e secchi, sono le manifestazioni più evidenti di questa tendenza. L’ITCZ (Intertropical Convergence Zone), ovvero la fascia equatoriale dove convergono gli alisei dei due emisferi, si sta spingendo progressivamente verso nord durante i mesi estivi. Questo spostamento stagionale rinforza la penetrazione di masse d’aria calde e umide che favoriscono ondate di calore sempre più frequenti sul Mediterraneo. Sahara sempre più vicino: l’Italia sotto l’influenza africana Durante i mesi più caldi, è soprattutto il Deserto del Sahara a dettare legge. Le masse d’aria roventi che si sollevano dalle sue dune raggiungono con sempre maggiore facilità l’Italia Centrale e Settentrionale, portando condizioni tipicamente desertiche anche oltre le Alpi. A fare da contrasto a questa dinamica c’era un tempo l’Anticiclone delle Azzorre, che svolgeva un ruolo di bilanciamento atmosferico. Oggi, però, questa figura barica si è indebolita, lasciando campo libero all’alta pressione africana che si espande indisturbata fin su Francia, Svizzera e Germania. L’estate del 2003: la frattura climatica Il 2003 è stato un anno decisivo per comprendere la direzione che sta prendendo il nostro clima. Quell’estate, caratterizzata da una delle più pesanti ondate di calore della storia europea, ha rappresentato il momento in cui la vecchia normalità climatica è andata in frantumi. Da quel momento in poi, le estati mediterranee hanno assunto un nuovo volto: non più una fase temperata e intervallata da piogge, ma una sequenza quasi ininterrotta di episodi di caldo africano, spesso persistenti anche dopo la metà di Agosto. Futuro tropicale: il Mediterraneo cambia volto Le prospettive delineate dai principali centri di studio internazionali, come il NOAA e il Met Office del Regno Unito, parlano chiaro: il riscaldamento globale continuerà, favorendo l’espansione del clima tropicale verso il cuore dell’Europa. Anche periodi iniziali freschi, come può essere un inizio di Giugno più mite, non devono trarre in inganno: l’estate, una volta entrata nel vivo, tenderà sempre più a essere dominata da ondate di calore. Questo scenario meteo porterà il Mediterraneo a trasformarsi in una zona climatica ibrida, sospesa tra l’eredità temperata e un nuovo assetto tropicale-secco, ridefinendo profondamente anche la nostra quotidianità.

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