Meteo Italia, Maggio e Giugno 2025: l’ITCZ anticipa l’estate africana, tra caldo record e nubifragi

L’ITCZ si espande verso nord: l’Italia sotto scacco del caldo africano Maggio 2025 si sta rivelando l’ennesimo mese influenzato da un’evoluzione meteo su scala globale che sta attirando sempre più attenzione da parte della comunità scientifica. Uno degli elementi chiave di questa situazione è l’ITCZ – la Zona di Convergenza Intertropicale – che in questo […] Meteo Italia, Maggio e Giugno 2025: l’ITCZ anticipa l’estate africana, tra caldo record e nubifragi

May 3, 2025 - 14:18
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Meteo Italia, Maggio e Giugno 2025: l’ITCZ  anticipa l’estate africana, tra caldo record e nubifragi
L’ITCZ si espande verso nord: l’Italia sotto scacco del caldo africano Maggio 2025 si sta rivelando l’ennesimo mese influenzato da un’evoluzione meteo su scala globale che sta attirando sempre più attenzione da parte della comunità scientifica. Uno degli elementi chiave di questa situazione è l’ITCZ – la Zona di Convergenza Intertropicale – che in questo avvio di stagione calda si sta spingendo insolitamente verso nord, influenzando profondamente l’intero assetto climatico del Mediterraneo. La conseguenza più immediata è l’afflusso continuo e precoce di masse d’aria sahariana, che stanno rinforzando un campo di alta pressione afro-mediterranea. Questo assetto meteo comporta un’impronta decisamente estiva già nelle fasi intermedie della primavera, in particolare su Centro e Sud Italia, dove il cielo resta quasi costantemente sereno e le temperature superano i 30 gradi Celsius in diverse località. Cos’è l’ITCZ e perché ci riguarda da vicino L’ITCZ è una vasta fascia atmosferica situata in prossimità dell’Equatore, dove convergono gli alisei dei due emisferi. Questo incontro genera un’intensa attività convettiva, all’origine di piogge monsoniche e temporali tropicali. La sua posizione non è fissa: si sposta ciclicamente verso nord o sud seguendo il cammino apparente del Sole. Nel 2025, però, il suo spostamento boreale è particolarmente marcato. I climatologi del NOAA hanno registrato un’anomalia significativa nella traiettoria dell’ITCZ, che sta agevolando la risalita sul bacino del Mediterraneo di masse d’aria estremamente calde, associate a polveri desertiche e ad alti livelli di ozono troposferico, elementi che accentuano l’effetto serra locale. Questo si traduce in ondate di calore anticipate, con impatti meteo rilevanti anche sull’equilibrio agricolo ed ecosistemico del territorio. Meteo spaccato in due sull’Europa: caldo al Sud, tempeste al Nord In netto contrasto con la stabilità atmosferica che interessa il cuore del Mediterraneo, l’Europa settentrionale si trova immersa in un contesto meteo decisamente più instabile. Le correnti fredde atlantiche stanno spingendosi verso sud, determinando condizioni di forte instabilità su Scandinavia e Mitteleuropa. Questo flusso freddo, nel suo tentativo di penetrare la cupola anticiclonica africana, si scontra con l’aria rovente proveniente dal Sahara, generando un fronte meteo estremamente attivo. Il risultato? Temporali esplosivi, nubifragi improvvisi e la possibilità di eventi meteo estremi anche in Nord Italia, in particolare lungo la Val Padana, dove il contrasto tra masse d’aria diverse è storicamente tra i più marcati. Val Padana sotto pressione: rischio altissimo tra afa e forti temporali La Pianura Padana, da Torino fino a Bologna, potrebbe diventare un vero e proprio epicentro di eventi meteo severi. Il Centro Europeo per le Previsioni a Medio Termine (ECMWF) segnala la possibilità di valori eccezionali dell’indice CAPE – un parametro che misura l’instabilità atmosferica – per la seconda metà di maggio. Quando il CAPE supera soglie critiche, la probabilità di fenomeni convettivi violenti aumenta notevolmente. Il pericolo maggiore consiste nell’alternanza tra giornate torride e temporali intensi, capaci di generare alluvioni lampo, grandinate e raffiche di vento improvvise. La combinazione tra calore, umidità e instabilità rende il quadro meteo del Nord estremamente fragile. Giugno rovente al Centro-Sud: caldo africano persistente Le proiezioni della NASA mostrano una anomalia termica positiva sull’intero bacino del Mediterraneo centrale: le temperature, rispetto alle medie storiche, si attestano su valori superiori di +2°C/+3°C. Già in questo inizio di maggio, in Italia si stanno sperimentando condizioni da piena estate, con cieli limpidi e un’assenza quasi totale di precipitazioni. Sebbene questo periodo di caldo anomalo stia per terminare, c’è la preoccupazione che possa tornare dopo metà maggio. L’alta pressione nordafricana, quando è ben strutturata e persistente, impedisce l’arrivo di perturbazioni atlantiche. Le regioni come Lazio, Campania, Puglia, Sicilia e Calabria, durante la stagione estiva, rischiano dunque di affrontare ondate di calore durature, con temperature massime oltre i 36 gradi Celsius, riducendo drasticamente le riserve idriche e stressando ulteriormente i terreni agricoli. Scenari meteo estremi in estate: il modello 2025 è già allarmante Il quadro delineato dal National Center for Atmospheric Research (NCAR) appare tutt’altro che rassicurante. Il flusso zonale – ossia la corrente occidentale che modula il meteo euro-mediterraneo – risulta debole, permettendo all’aria tropicale di salire con facilità e alle perturbazioni di incunearsi nel continente con traiettorie imprevedibili. Questa configurazione bloccata è una delle più favorevoli allo sviluppo di fenomeni estremi: supercelle temporalesche, nubifragi improvvisi, vortici ciclonici in sede mediterranea e ondate di calore anomale. Il meteo dell’estate 2025, dunque, rischia di diventare uno dei più instabili e imprevedibili mai osservati nell’ultimo decennio. Il meteo impazzito come sintomo della crisi climatica Il filo rosso che lega tutti questi eventi è, inevitabilmente, il riscaldamento globale. Secondo i dati più recenti, il periodo tra il 2017 e il 2024 è stato il più caldo mai registrato, con il 2024 che ha infranto ogni record per l’Italia in oltre due secoli di rilevazioni. Il meteo non risponde più ai consueti schemi stagionali: a periodi di siccità estrema si alternano piogge torrenziali concentrate in pochissimi giorni, compromettendo la gestione delle risorse idriche e aumentando i rischi idrogeologici. Il meteo di oggi, fatto di contrasti violenti, assenza di mezze stagioni e eventi improvvisi, è il segno tangibile di una nuova normalità climatica. La Zona di Convergenza Intertropicale, che in passato pareva lontana e marginale per l’Europa, è ormai un attore centrale del meteo italiano.

Meteo Italia, Maggio e Giugno 2025: l’ITCZ anticipa l’estate africana, tra caldo record e nubifragi