Brainrot, Skibidi, Rizz: i termini slang della Gen Alpha da conoscere
Come parla la Generazione Alpha? Ecco le parole in gergo e slang difficili da capire per chi non è più molto giovane Se vi è mai capitato di cogliere una conversazione privata tra due giovani della Generazione Alpha – i nati nello scorso decennio, diciamo quelli che ora vanno alla scuola media – probabilmente avrete […] L'articolo Brainrot, Skibidi, Rizz: i termini slang della Gen Alpha da conoscere proviene da LaScimmiaPensa.com.

Come parla la Generazione Alpha? Ecco le parole in gergo e slang difficili da capire per chi non è più molto giovane
Se vi è mai capitato di cogliere una conversazione privata tra due giovani della Generazione Alpha – i nati nello scorso decennio, diciamo quelli che ora vanno alla scuola media – probabilmente avrete udito termini che vi saranno poco familiari: gran parte di questi derivano dall’inglese e dalla internet culture, o sono abbreviazioni di concetti più complessi, oppure rimandi alla cultura pop.
Come sempre avviene tra le generazioni, il gap può intimidire e dare l’impressione che i giovani parlino tutta un’altra lingua, e sarà sembrato così probabilmente anche ai nostri genitori quando noi parlavamo con XD e lol e persino ora quando usiamo termini come “cringiare” o “triggerare”. Per ovviare a tutto ciò, ecco un piccolo glossario di termini usati dalla Gen Alpha per comunicare:
Brainrot: l’avrete già sentito, dato che il termine è stato eletto parola dell’anno 2024 e si è evoluto in un fenomeno di costume e moda social che sta spopolando particolarmente nella sua variante italiana. In un senso generale, indica contenuti web dalla scarsa qualità e l’effetto che la loro eccessiva fruizione comporta – far “marcire” il cervello.
Skibidi: detto molto semplicemente, vuol dire “figo”, un po’ tipo “cool” ma in una variante un po’ meno precisa perché può indicare anche qualcosa di brutto e malriuscito. In pratica è un commento di reazione a qualcosa di eclatante. Il termine viene dalla serie Skibidi Toilet di Alexey Gerasimov, nella quale dei wc con teste di persone dialogano tra loro e cantano persino.
Rizz: una abbreviazione che viene da “charisma”, carisma, che indica appunto che qualcuno è bello, figo, sexy, attraente o popolare. Che ha lo swag, avremmo detto qualche tempo fa. Si potrebbe definire anche come il sex appeal ma in un senso più lato: la capacità di qualcuno di piacere senza evidenti sforzi.
Gyatt: una espressione che indica “eccitazione, sorpresa o ammirazione”. Si pronuncia “ghiatt” ed è una specie di distorsione della parola God (Dio), usata come esclamazione. Verrebbe dal vernacolo afro-americano e secondo Wikitionary sarebbe da utilizzare particolarmente nel trovarsi di fronte una donna particolarmente “curvy”.
Low Key: qualcosa di segreto, non detto o sottaciuto, da leggere tra le righe o da intuire. Ci si riferisce alla scrittura in minuscolo sulla tastiera del computer, come a dire che si intende dire qualcosa ma senza fare troppo rumore o interessare troppa gente. Si può adattare anche a qualcuno schivo, taciturno o solitario, che mantiene un profilo basso.
Slay: “slayare” già si usa molto rispetto agli altri termini di cui stiamo parlando, e indica qualcuno che fa qualcosa benissimo, che trionfa o che vince di misura. “Rulla” (rules) potrebbe essere una parola dei nostri tempi corrispondente a questo significato. Slay significa letteralmente “uccidere violentemente”, e chiaramente ciò porta a un utilizzo frequente dello slang nel mondo videoludico.
GOAT: non è esattamente un termine nuovo, ma il suo utilizzo ora è molto più diffuso e si usa per indicare qualcosa di particolarmente rilevante in un determinato campo. Si tratta di un acronimo: Greatest of All Time (G.O.A.T.). Per esempio, per dire che Taylor Swift è la più famosa e importante popstar di sempre si dice che lei è “la GOAT”.
Ick: una espressione che si usa per esprimere disgusto o ribrezzo, simile a “ew”, ma con una accezione più ironica e sarcastica e che può assumere, perciò, anche la funzione di un insulto. Un termine che, ovviamente, sorge da una cultura nella quale ci si trova continuamente davanti qualcosa di diverso e improbabile da guardare, contenuti di reel e video su internet e social inclusi.
Fam: un po’ come dire “homie”, una parola usata per indicare un membro della famiglia ma non in un senso letterale bensì relazionale; quindi un caro amico, uno della “crew” o della “gang”, o un conoscente stretto a cui ci si sente particolarmente legati. Un esempio di come il concetto di “famiglia”, negli anni ’20, sia divenuto molto astratto e allargato.
OG: significa “original gangster”, e si usa per descrivere qualcuno che è “in giro da molto tempo”, che ha più esperienza e più vissuto degli altri e in generale è più saggio, preparato o sicuro di sé. Non deve definire per forza un gangster vero e proprio: l’OG può essere anche, per esempio, il nonno di quartiere che in decenni e decenni ne ha viste di tutti i colori.
Conoscevate già alcuni di questi termini della Gen Alpha? E ce ne sono altri che proprio non capite? Diteci la vostra su LaScimmiaPensa e iscrivetevi al nostro canale WhatsApp
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