Meteo Estate 2025: l’ultima tendenza di ECMWF ribalta tutto

Un’estate divisa tra Nord e Sud, caldo costante ma senza eccessi Le proiezioni aggiornate del modello climatico ECMWF SEAS5, rilasciate il 1° Maggio 2025, offrono un quadro piuttosto definito per i mesi estivi in arrivo. Giugno, luglio e agosto si preannunciano più caldi della media climatica, ma senza le esasperazioni termiche di altre annate recenti. […] Meteo Estate 2025: l’ultima tendenza di ECMWF ribalta tutto

May 7, 2025 - 19:57
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Meteo Estate 2025: l’ultima tendenza di ECMWF ribalta tutto
Un’estate divisa tra Nord e Sud, caldo costante ma senza eccessi Le proiezioni aggiornate del modello climatico ECMWF SEAS5, rilasciate il 1° Maggio 2025, offrono un quadro piuttosto definito per i mesi estivi in arrivo. Giugno, luglio e agosto si preannunciano più caldi della media climatica, ma senza le esasperazioni termiche di altre annate recenti. A livello europeo, il modello mostra un’Europa centrale ed orientale molto calda, con anomalie termiche pronunciate tra Penisola balcanica, Ucraina e Russia meridionale, mentre il bacino del Mediterraneo risulterebbe più vicino alle medie, anche se comunque con scarti positivi. Giugno: prime avvisaglie estive, con piogge già sotto la norma Nel primo mese estivo, l’Italia vivrà una fase di lieve aumento termico, con anomalie comprese intorno a +0,5 °C, specialmente in Puglia e nelle aree interne del Centro Italia. Il caldo non sarà eccessivo, ma si tradurrà in una maggiore frequenza di giornate superiori alla media, senza però raggiungere valori estremi. La situazione più delicata riguarderà le precipitazioni, previste in calo di circa 10 mm mensili, in particolare sul Nord e parte del Centro Italia, con possibili ripercussioni su fiumi e bacini idrici. Anche al Sud e nelle Isole Maggiori, come Sicilia e Sardegna, si registreranno deficit pluviometrici, seppur più lievi. Il riscaldamento dei mari sarà già percepibile, con temperature superficiali superiori alla norma tra +0,5 °C e +1 °C nel Tirreno e nello Ionio, favorendo un inizio precoce della stagione balneare. Luglio: caldo stabile, ma non estremo Il cuore dell’estate si presenterà termicamente stabile, con una nuova anomalia tra +0,5 e +1 °C, in particolare su Basilicata, Campania e Puglia. Le ondate di calore africane, seppur possibili, non sembrano al momento destinate a imporsi in modo duraturo. Le precipitazioni, anche a luglio, saranno sotto media, confermando il trend di un’estate secca. Le regioni adriatiche settentrionali e il Nord vedranno le riduzioni più significative, mentre il Sud potrà contare solo su qualche isolato temporale di calore, insufficiente a riequilibrare il bilancio idrico. I mari italiani continueranno a riscaldarsi, con picchi di +1,5 °C sopra la norma tra Calabria, Sicilia e basso Tirreno, preparando il terreno a eventuali temporali intensi verso fine mese in caso di sbalzi termici improvvisi. Agosto: il mese più caldo, ma anche il più statico Secondo il modello europeo, sarà agosto 2025 a rappresentare il picco del caldo stagionale, con anomalie che in molte aree italiane supereranno i +1 °C rispetto alla media climatica. Le zone più colpite saranno la Pianura Padana, Roma, la fascia adriatica centrale, e gran parte delle regioni centro-meridionali interne, in particolare Toscana, Lazio, Emilia-Romagna e Campania. Le piogge si manterranno scarse, tra -5 e -10 mm rispetto alla norma, con fenomeni isolati solo in montagna e sulle Alpi, insufficienti per invertire il quadro siccitoso. Anche i mari italiani continueranno a mantenere temperature elevate, tra +1 e +1,5 °C sopra media, in particolare nello Ionio, nel Canale di Sicilia e nel Tirreno meridionale. Questa condizione potrebbe facilitare lo sviluppo di fenomeni convettivi intensi nel caso si presentassero intrusioni d’aria più fresca da ovest o da nord. Il ruolo del Mediterraneo: mari caldi e instabilità potenziale Il riscaldamento del Mar Mediterraneo, costante già da aprile, potrebbe rivelarsi una variabile determinante per l’equilibrio atmosferico estivo. Le anomalie registrate nelle acque attorno a Sardegna, Sicilia e Tirreno centrale suggeriscono che, in presenza di repentini cambiamenti nella circolazione atmosferica, il calore accumulato nei mari potrebbe innescare violenti temporali o addirittura episodi estremi. Tuttavia, se l’anticiclone africano dovesse mantenersi saldo, il rischio potrebbe restare solo potenziale.

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