Daredevil: Rinascita era davvero il modo giusto di risvegliare un franchise vincente?

Attenzione: evita la lettura se non vuoi imbatterti in spoiler di Daredevil Born Again, rinascere dalle ceneri, nascere di nuovo. Come se il passato debba essere cancellato, come se tutto quello che definisce il passato debba essere estirpato. Si può rinascere dalle proprie ceneri? E quando si rinasce, si riparte sul serio da zero? È… Leggi di più »Daredevil: Rinascita era davvero il modo giusto di risvegliare un franchise vincente? The post Daredevil: Rinascita era davvero il modo giusto di risvegliare un franchise vincente? appeared first on Hall of Series.

May 11, 2025 - 08:08
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Daredevil: Rinascita era davvero il modo giusto di risvegliare un franchise vincente?

Attenzione: evita la lettura se non vuoi imbatterti in spoiler di Daredevil

Born Again, rinascere dalle ceneri, nascere di nuovo. Come se il passato debba essere cancellato, come se tutto quello che definisce il passato debba essere estirpato. Si può rinascere dalle proprie ceneri? E quando si rinasce, si riparte sul serio da zero? È la sfida che si pone Daredevil: Rinascita (Daredevil: Born Again in originale), di cui è terminata da qualche giorno la primissima stagione disponibile su Disney+. Che ne è anche (questa volta) la produttrice.

Dopo le tre stagioni di Daredevil, che avevano visto la luce grazie alla produzione Netflix e che solo in seconda battuta hanno dovuto, per forza di diritti, cambiare sede, Daredevil: Rinascita si propone come proseguimento canonico ma non troppo.

Gli autori (Dario Scardapane e Matt Corman) si sono da subito affrettati a dire che la prima stagione di Daredevil: Rinascita sarebbe stata a tutti gli effetti una continuazione di una certa storia che ben conoscevamo (per convincervi se ancora non lo aveste visto). Ma che si sarebbe presa la libertà di reinventarsi, pur mantenendo lo stile riconoscibile di Daredevil. E forse, il problema è stato proprio quello di dover mantenere a tutti i costi una narrazione fin troppo di successo, ma al contempo legata inesorabilmente ad un prodotto diverso.

Daredevil
credits: Disney+

Ora che Daredevil: Rinascita è terminata è più semplice tirare le somme della prima stagione di una serie che segna il ritorno di Daredevil ma non nel modo in cui si attendeva. Nella puntata finale della terza stagione di Daredevil eravamo rimasti con un Pointdexter quasi alleato. Che per forza di cose aveva dovuto mettere in discussione i suoi fini e sopravvivere anche grazie a Daredevil stesso. Ma sappiamo (o almeno, chi è fan dei fumetti Marvel sapeva già) che Pointdexter non sarebbe mai potuto rimanere alleato di Daredevil. E Daredevil: Rinascita sembra ripartire da là, dal punto di rottura che nessuno riusciva a spiegarsi. Nei primi cinque minuti della prima puntata di Daredevil: Rinascita accade l’impensabile, la tragedia che nessuno si aspettava e che nessuno avrebbe voluto vedere.

E già dai primi cinque minuti della prima puntata, quindi, Disney+ ci dice che l’aria è cambiata, che il rinnovamento è necessario, che bisogna fare tabula rasa per ricominciare da zero.

Ma è davvero così? Era davvero necessario perdere Foggy perché Matt rimettesse di nuovo in discussione la sua fede e il suo operato come Daredevil? Oppure è stato solo un modo molto severo di dare spazio ad una nuova serie, per renderla davvero a sé stante senza il peso del passato a gravare su un eventuale insuccesso?

L’idea che ci siamo fatti, al termine della prima stagione di Daredevil: Rinascita, è che sia stata una stagione (e forse anche una serie) di passaggio. A conferma di ciò, volendo arrivare subito al sodo, l’ultima puntata termina in modo del tutto approssimativo e senza un reale cliffhanger. Come a volerci traghettare in una seconda stagione, dopo averci fatto capire che lo stile di Daredevil: Rinascita sarà quello appena terminato. Tradendo, quindi, tutte le promesse fatte alle tre stagioni di Daredevil. Quest’ultima, andata in onda dal 2015 al 2018 con un successo enorme soprattutto finché è stata su Netflix, aveva conquistato il suo pubblico soprattutto per uno stile molto dark (e non solo). Diverso da quello che solitamente si era abituati a vedere in casa Marvel.

Il dark mood, che di solito si attribuisce più ai prodotti della DC Comics, era una costante del personaggio di Matt Murdock, così come del suo alter ego Daredevil, così come della serie stessa.

Daredevil
credits: Disney+

Il continuo gioco di chiaroscuri con cui l’autore Drew Goddard ha sempre portato avanti le tre stagioni di Daredevil era divenuta una sorta di firma, ciò che rendeva Daredevil tale. Un uomo travagliato in bilico tra vita e morte, tra giusto e sbagliato, tra sacro e profano.

E tutto questo veniva reso visivamente, senza perdere nessun dettaglio, anche attraverso delle scene di combattimento fenomenali passate poi come una delle istanze fondative della serie stessa. Daredevil: Rinascita, nonostante i propositi prefissati, inevitabilmente ha perso molto di questa forza fondativa e si è concentrata maggiormente su una linea narrativa più complessa. Che è ovviamente una nota positiva, ma che tralascia molto dell’estro fisico che Daredevil ha sempre portato con sé. Nel nuovo Daredevil, nel nuovo Matt Murdock, c’è meno rabbia e considerando quello che succede già dal principio, non ci spieghiamo come sia possibile. Nella prima stagione di Daredevil: Rinascita vediamo pochissimo Daredevil, vediamo molta titubanza nell’infilare la tuta rossa, poca cattiveria emozionale e molto più raziocinio. E purtroppo c’è anche molto meno legal, nonostante una puntata intera sia girata in tribunale.

La bellezza della serie primaria Daredevil era anche dovuta ad un ottimo equilibrio tra la vita legale dei protagonisti e le situazioni para professionali che si creavano. Nella rinascita di Daredevil c’è meno equilibrio, il taglio tra le due cose è più netto e di conseguenza la tensione diminuisce.

Perciò quello che ci chiediamo non è tanto se sia stata all’altezza ma se effettivamente sia riuscita a far rinascere la figura di Daredevil e quanto ce ne fosse il reale bisogno.

Più che altro se fosse questo il modo giusto di riprendere una serie tv come Daredevil, terminata nel 2018 (quindi ben sette anni fa) e che quindi portava con sé un ricordo vivido ma anche più che consolidato. Il rischio maggiore di cui Daredevil: Rinascita si prende la responsabilità è quello della staticità. La nuova stagione, che da un lato promette coerenza al personaggio primario e dall’altro, desidera a tutti i costi un rinnovamento, si immobilizza in questo limbo, senza mai trovare un suo equilibrio. E, paradossalmente, rimane ferma. I nove episodi che abbiamo appena concluso di Daredevil: Rinascita lo dimostrano; dall’inizio alla fine Matt è Murdock è fermo, è indeciso se agire o meno e i personaggi che gli gravitano attorno fanno di tutto per mantenere la stabilità. Non si esce mai dagli schemi, rimane tutto molto superficiale. E ci prepara all’azione, che però vedremo (o almeno speriamo) nella prossima stagione.

Se è vero, quindi, che potesse essere necessario un filo conduttore tra Daredevil e Daredevil: Rinascita, è vero anche che il modo migliore per legare i due mondi (che non dovrebbero essere tanto diversi tra loro) forse non era questo.

Daredevil
credits: Disney+

Forse la chiave di lettura avrebbe dovuto orientarsi su una vera rinascita, e non solo una simulazione di un passato travagliato.

Forse Matt Murdock avrebbe dovuto riprendere in mano la sua tuta senza troppe indecisioni, combattere contro dei villain diversi che non fossero legati al suo passato, abbracciare finalmente l’oscurità che lo definisce come Daredevil. Daredevil: Rinascita, forse, avrebbe potuto cogliere l’occasione di mostrarci davvero un Daredevil antieroe, complesso e oscuro e non per forza legato ad un concetto di giustizia (che lo definisce invece nella vita privata). Quello che abbiamo visto in questi nove nuovi episodi è, invece, un Daredevil un po’ sciapo, fin troppo calmo e sicuramente meno interessante.

Perché purtroppo il risultato non sperato è stato proprio questo: rendere Daredevil meno interessante e accattivante di quello che eravamo abituati a vedere e che avevamo amato in ogni suo dettaglio.

Posto che la qualità del prodotto non si discute e che, nonostante tutto, Daredevil: Rinascita risulta una serie assolutamente godibile, va detto che è inevitabilmente molto meno appassionante di quello che forse speravamo troppo. In finale, il progetto di riprendere Daredevil e dargli una vita diversa ma non troppo, può essere anche considerato riuscito. Quello che probabilmente va ancora levigato è il senso di appartenenza al format stesso, alla storia di Daredevil stessa. Che poi è ciò che i fan della prima ora rivendicano più del resto.

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