Tutto stravolto, effetti meteo clamorosi
Ci siamo, manca poco: tra Lunedì 7 e Mercoledì 9 il meteo viene stravolto da un’ondata di freddo. Questo porterà a un netto crollo delle temperature, accompagnato da venti settentrionali che, in alcune aree, potranno risultare particolarmente intensi. Sull’Appennino centrale, in particolare tra Abruzzo e Molise, sarà possibile osservare anche il ritorno della neve […] Tutto stravolto, effetti meteo clamorosi

Ci siamo, manca poco: tra Lunedì 7 e Mercoledì 9 il meteo viene stravolto da un’ondata di freddo. Questo porterà a un netto crollo delle temperature, accompagnato da venti settentrionali che, in alcune aree, potranno risultare particolarmente intensi. Sull’Appennino centrale, in particolare tra Abruzzo e Molise, sarà possibile osservare anche il ritorno della neve a quote collinari o basse, una vera eccezione per questo periodo.
Nelle zone interne del Sud Italia, le condizioni potrebbero risultare ancor più rigide, con possibili fioccate anche sui rilievi delle regioni meridionali, mentre sul resto del territorio il raffreddamento si manifesterà soprattutto con minime rigide e venti vivaci.
Europa nel freezer
Il raffreddamento previsto sull’Italia, seppur marcato, sarà meno severo rispetto a quanto atteso su Germania, Polonia, Repubblica Ceca e sui Paesi balcanici, dove le temperature diurne potrebbero scendere al di sotto dello zero, configurando un evento invernale pieno a metà Primavera.
Stabilità apparente, ma allerta per le gelate notturne
Nonostante il calo delle temperature, il quadro meteo complessivo non prevede condizioni di maltempo esteso. Le precipitazioni saranno infatti scarse e discontinue, con fenomeni localizzati soprattutto tra le regioni adriatiche e alcune aree del Sud, dove non si escludono brevi rovesci a carattere sparso.
Parallelamente, la rimonta dell’Alta Pressione garantirà un ritorno di cieli sereni o poco nuvolosi, specialmente su Nord Italia e versanti tirrenici. Tuttavia, questo contesto apparentemente tranquillo cela un rischio notevole per il settore agricolo: quello delle gelate tardive notturne. Le minime termiche nelle ore serali e notturne potrebbero crollare sotto gli 0°C, anche in pianura e fondovalle, mettendo a repentaglio fioriture e coltivazioni già in fase avanzata di crescita.
Le regioni più vulnerabili alla fase fredda
Il cuore del raffreddamento colpirà con maggiore intensità le regioni che si affacciano sull’Adriatico, come Marche, Abruzzo, Molise e Puglia, oltre che le zone interne di Basilicata, Calabria e Campania. In queste aree, l’effetto dell’aria artica potrebbe estendersi anche fino a Mercoledì, per poi risalire dovunque.
Sul versante opposto, le regioni tirreniche e l’intero settentrione saranno meno coinvolti dalla discesa fredda in termini di valori termici durante il giorno, pur risentendo comunque di forti escursioni termiche notturne. Gelo nottetempo e massime non molto oltre i 15 gradi. Seguite i nostri aggiornamenti meteo!