The Horror at Highrook Recensione: terrore dall’altro mondo

Le carte da gioco esercitano da sempre un fascino intramontabile. Anche adesso, nell’era della realtà virtuale, la loro presenza nel panorama videoludico non è mai venuta meno, soprattutto quando possono fare squadra con marchi famosi, come è stato più e più volte il caso per Magic the Gathering, oppure siano un ulteriore metodo per immergerci […] L'articolo The Horror at Highrook Recensione: terrore dall’altro mondo proviene da Vgmag.it.

May 1, 2025 - 16:44
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The Horror at Highrook Recensione: terrore dall’altro mondo

Le carte da gioco esercitano da sempre un fascino intramontabile. Anche adesso, nell’era della realtà virtuale, la loro presenza nel panorama videoludico non è mai venuta meno, soprattutto quando possono fare squadra con marchi famosi, come è stato più e più volte il caso per Magic the Gathering, oppure siano un ulteriore metodo per immergerci nella storia e nella cultura di terre lontane, come accade per Gwent. Lo stesso discorso vale per i giochi da tavolo, che per certi versi ne sono l’estensione naturale. E chi di noi non si è seduto almeno una volta intorno a un tavolo di gioco per sfidare sé stesso e i propri amici in una lotta all’ultima pedina?

Bene, adesso immaginate di prendere le atmosfere di Call of Chtulhu, la struttura investigativa di un classico senza tempo come Cluedo e l’anima di una campagna di Dungeons & Dragons. Mescolate bene il tutto ed ecco a voi The Terror at Highrook, un gioco di ruolo investigativo nei meandri dell’orrore lovecraftiano. Figlio dell’ingegno di Tom Betts, l’uomo che si cela dietro Nullpointer Games, questo titolo vi calerà nei panni di quattro investigatori del paranormale, inviati nelle fauci del maniero di Highrook per svelare il mistero dietro alla scomparsa dei suoi abitanti. Ma la loro missione sta per diventare più complicata del previsto, perché le ombre di un potere oscuro si sono impadronite di questa nobile dimora, e non vedono di buon occhio l’arrivo di estranei. Tra segreti sepolti, antiche confraternite e rituali proibiti, il confine tra verità e illusione si assottiglia ogni giorno che passa, e i soccorritori potrebbero presto diventare altre vittime da salvare. Siete pronti a varcare i cancelli dell’incubo?

The Horror at Highrook
Sarete in grado di sopravvivere?

The Horror at Highrook: il male abita qui

C’era un tempo in cui la casata degli Ackeron era rispettata della gente di Blacksands. Ma questo prima che la Comunione dei Cercatori affondasse i suoi artigli dentro Gideon Ackeron. Quando il patriarca voltò le spalle alla ragione, la città fece lo stesso con lui e con la sua famiglia… Fino alla loro scomparsa. Lord Aliston, sindaco di Blacksands, non ha dubbi: il mistero deve essere svelato, e serve l’aiuto di tutte le Gilde della città. Vengono così reclutati lo studioso occultista Titus Vitali, l’ingegnere Jane Astor, il mercenario Atticus Hawk e il medico Alice Caligar. Il loro compito è addentrarsi nei meandri di Highrook alla ricerca degli Ackeron. Quello che ancora non sanno, è che la loro missione di ricerca diventerà presto una lotta per la sopravvivenza. Preso dalla follia, Gideon ha infatti aperto un passaggio per Nibiru, il reame occulto della Fine. E adesso, per lui, per la sua famiglia e per i quattro che hanno varcato il portone di Highrook, potrebbe essere già troppo tardi.

L’ambientazione è sicuramente una delle colonne portanti di The Horror at Highrook e una vera e propria lettera d’amore al genere. A metà tra il gotico e lo steampunk, tra Lovecraft ed Edgar Allan Poe, l’atmosfera cupa e opprimente del maniero degli Ackeron diventa il palcoscenico di una tragedia dai risvolti sovrannaturali, e la cui chiave, proprio come il diavolo, sta nei dettagli. Stralci di giornale, appunti e missive di ogni tipo non solo vi forniranno gli indizi per risolvere il caso, ma vi caleranno sempre di più nel vissuto dei quattro protagonisti. Lo sconcerto di Hawk, l’ambizione di Vitali o i rimpianti di Caligar aggiungono la necessaria profondità alla vicenda, rivelando un affresco dai toni cupi, ma di innegabile fascino. Mentre il confine tra i due mondi diventa sempre più labile, una domanda comincerà a farsi strada nella vostra mente. Sareste davvero stati diversi da Gideon Ackeron?

The Horror at Highrook
Gideon Ackeron non è l’unico a essere rimasto invischiato nella tela del ragno.

Alla scoperta dell’incubo

The Horror at Highrook è un vero e proprio gioco di strategia in tempo reale. L’attenzione è tutto, perché una volta varcati i cancelli del maniero (e aver letto le istruzioni del tutorial) sarete solo voi, i vostri quattro avventurieri e la vostra tempra contro gli orrori sovrannaturali che hanno invaso la casa della famiglia Ackeron. La parola d’ordine per sopravvivere è una sola: studiare! Ciascuno dei quattro protagonisti possiede sei campi di influenza, che vi porteranno utili bonus durante la partita. Il loro sapere può essere messo all’opera nelle varie stanze, usando le Carte Azione giuste. Queste saranno anche il vostro contatore geiger per sapere se state andando nella direzione giusta. Il gioco è infatti piuttosto lineare nel suo svolgimento, come si evince dall’economia delle risorse.

Alcune di queste sono infatti relegate al capitolo in cui sono effettivamente necessarie, per poi sparire dai drop successivi. Questo è sicuramente d’aiuto per non affollare l’inventario di oggetti inutili, ma può risultare ostico se dovesse capitarvi di rimanere bloccati. In questi casi, la soluzione migliore è tentare tutte le azioni disponibili nelle varie stanze e procedere per eliminazione. Inoltre, sebbene la frenesia di risolvere il mistero possa indurvi a spremere ogni momento di presunta quiete per farmare risorse a più non posso, non cedete alla tentazione. Finireste per sprecare risorse e tempo preziosi, per ritrovarvi solo con un pugno di mosche. Fermate il tempo, riordinate le idee e fate il vostro gioco!

The Horror at Highrook
Gli emissari di Nibiru non vi renderanno facile uscire illesi da Highrook!

Svuotare il tavolo da gioco può essere un’ottima idea anche per un’altra ragione. Mano a mano che risolverete i vari enigmi, nuove terrificanti presenze potrebbero emergere dalle tenebre. Un problema non da poco, viste le nefande conseguenze che potrebbero avere sui vostri protagonisti. Ciascuno di loro, infatti, possiede quattro indicatori: Ferite, Stanchezza, Fame e, soprattutto, Follia. Se per le prime tre il rimedio si cela nei drop del gioco, per la quarta la questione non è così semplice. Assistere agli orrori della casa porterà lo stato mentale dei quattro a deteriorarsi sempre di più, con il rischio di soccombere ai sussurri di Nibiru. E una volta ghermiti dai suoi artigli, scappare non sarà più molto facile…

Un altro elemento da tenere in considerazione sono le cosiddette Carte Focus. Queste ultime agiscono come fattore bonus, aumentando i punti a vostra disposizione per completare le varie azioni di gioco. La maggior parte sono ad uso singolo, mentre altre possono essere migliorate nella Forgia del maniero per acquisire bonus permanenti. Un discorso simile vale per i vostri avventurieri, le cui capacità possono e devono essere migliorate per procedere nelle indagini. In queste occasioni, The Horror at Highrook rivela ancora una volta la sua natura strettamente episodica. Scordatevi epici combattimenti a turni, abilità sovrannaturali e oggetti bonus: tutto quello che potrete fare sarà cercare di tenere il passo con gli orrori che si celano oltre il velo della realtà.

The Horror at Highrook
Quando scruti nell’abisso, l’abisso può scrutare te!

La parola alle prestazioni

Come già detto in precedenza, la veste grafica (e non solo quella) di The Horror at Highrook è decisamente uno dei suoi punti di forza. Le illustrazioni stile fumetto danno al tutto un tocco molto personale, anche in mancanza di cut-scene cinematiche. L’impianto narrativo diventa intimo e raccolto, quasi a sconfinare nel thriller psicologico più che nell’horror lovecraftiano. La visuale dall’alto aiuta a cementare questa sensazione di opprimente isolamento, dove il gracchiare dei corvi e il ronzio delle macchine scandiscono le giornate al maniero di Highrook. Musica, effetti sonori e visivi convergono in un’ossessiva melodia di sottofondo, mai eccessiva o roboante, ma sempre in attesa della vostra prossima mossa.

The Horror at Highrook non solo si presenta splendidamente, ma può vantare performance di tutto rispetto. Provato su un PC con processore i5-11400H di undicesima generazione e una scheda video RTX 3060, il gioco si è comportato bene dall’inizio alla fine, garantendo prestazioni fluide e un’esperienza complessiva di prim’ordine. Il risultato è un titolo solido come i muraglioni di pietra su cui si erge Highrook, permettendo al giocatore di immergersi completamente nell’atmosfera cupa che ammanta il maniero.


The Horror at Highrook è un’esperienza di gioco assolutamente completa. La cura in ogni dettaglio, dalla grafica al sonoro, un’ineccepibile personalità compensano più che degnamente la linearità di un titolo indipendente che ha saputo sfruttare fino in findo tutte le sue risorse. Gli amanti del terrore potranno senz’altro apprezzarne le atmosfere tenebrose e i chiari riferimenti ad alcuni dei più iconici titani del genere, mentre i cultori della pura strategia potrebbero non rimanere particolarmente impressionati da un gameplay dai ritmi serrati, ma dalla scarsa variabilità. Il suo valore ludico e artistico rimangono in ogni caso innegabili, e chiunque decida di addentrarsi nelle stanze di casa Ackeron non potrà che rimanere incollato alla sedia enigma dopo enigma, alla disperata ricerca della verità… Sempre che, nel frattempo, non siate voi a perdere la cognizione della realtà!


 

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