Portacomaro, il borgo piemontese legato a Papa Francesco

La famiglia del "Papa del popolo" era originaria del Piemonte. Ecco il borgo dell'astigiano che è diventato famoso grazie a Bergoglio e al suo vino.

Apr 24, 2025 - 10:28
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Portacomaro, il borgo piemontese legato a Papa Francesco

Benché arrivasse dall’Argentina, le origini di Papa Francesco erano italiane. La famiglia del Papa del popolo, infatti, era originaria del Piemonte, di un paese in provincia di Asti: Portacomaro. Con i suoi circa duemila abitanti, è un borgo immerso tra i vigneti dedito soprattutto all’agricoltura. È da qui che il nonno di Jorge Mario Bergoglio, Giovanni Angelo Bergoglio, emigrò in Argentina all’inizio del Novecento. Ed è a Portacomaro che vivono ancora oggi alcuni dei parenti del Papa che ha sempre mantenuto vivi i rapporti con loro.

Dopo la sua elezione, nel 2013, il borgo è diventato meta di pellegrinaggio di curiosi e devoti, desiderosi di conoscere il luogo da cui partì una famiglia destinata a cambiare la storia della Chiesa. Nel 2022, venne in visita anche lo stesso Papa Francesco, che ebbe l’occasione di incontrare i parenti e l’intera cittadinanza.

Il borgo di Papa Francesco

Sorto in cima a una collina, Portacomaro è un borgo fatto di case in pietra, con una piazza centrale dominata dalla chiesa di San Bartolomeo e la chiesa romanica di San Pietro con bellissimi affreschi. La sua storia ha origini antiche, sarebbe stata una famiglia romana di nobili origini, Gens Comara, a dare il nome al paese che, inizialmente, fu un accampamento militare dei quella che ai tempi era la Gallia. Terra longobarda, poi, e quartier generale di Federico Barbarossa durante l’assedio di Asti, fu conteso tra Monferrato e Comune di Asti, ma non ebbe mai una vera rilevanza politica, motivo per cui in questo borgo non fu mai costruito un castello né una fortezza a difesa del proprio territorio. Al posto dei castelli e delle fortificazioni che troviamo, per esempio, nei paesi confinanti (vedi i vicini Comuni di Castagnole Monferrato, di Saluzzo o di Castell’Alfero), Portacomaro sviluppò un “Ricetto” ovvero un gruppo di case contadine protette da un muraglione, per il ricovero della popolazione e per proteggere i raccolti, in caso di pericolo.

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Fonte: Getty Images
Il borgo piemontese di Portacomaro

Il Sentiero di Papa Francesco

Da qualche anno è nato un itinerario che ripercorre le tracce dei nonni di Papa Francesco. Si tratta di un’escursione su stradine sterrate e, in parte, su strade asfaltate, organizzata in collaborazione con il Comune di Portacomaro per far conoscere il territorio dove sono vissuti i nonni di Papa Francesco Bergoglio. Il sentiero è lungo circa 8,5 chilometri con un minimo dislivello di 200 metri e il tempo di percorrenza è di due ore e mezza-tre.

Il borgo del Grignolino

Da sempre, la tradizione vitivinicola, qui, l’ha fatta da padrona. È dell’anno 1054 la prima citazione, in un documento scritto, dei vigneti presenti nella zona di Portacomaro. Il Comune di Portacomaro comprende anche la Frazione di Migliandolo, celebre ancora oggi per il suo vino Grignolino, il preferito dalla Regina Margherita di Savoia e, naturalmente, da Papa Francesco che lui stesso ha spesso riconosciuto come “un dono di Dio”. E fu proprio grazie all’annessione di Migliandolo, avvenuta sotto Carlo Alberto, Re di Sardegna, che ebbe inizio un periodo di prosperità: la coltura della vite iniziò a dare frutti nel commercio delle uve e del vino. Venne costruita una strada che collegava il paese agli altri Comuni e venne aperta una stazione ferroviaria. E, finalmente, nel 1973, venne riconosciuta la Denominazione di Origine Controllata al Grignolino d’Asti DOC, così da allora Portacomaro divenne il Comune di riferimento per la zona di produzione di questo vitigno.

Il vino di Papa Francesco

Ce n’era uno, di vino, in particolare che Papa Francesco amava più di altri, un Grignolino prodotto a Portacomaro, nella terra d’origine della sua famiglia, chiamato Laudato, come il titolo dell’enciclica papale sui temi dell’ecologia integrale. Il terreno dove viene prodotto il Laudato è nel centro del paese, a metà strada tra la cascina dei Bergoglio, dove nacque il nonno di Papa Francesco, e la chiesa di San Bartolomeo, dove fu battezzato. Il primo vitigno fu piantato proprio nel 2013, subito dopo l’elezione del nuovo Papa, e da allora è curato dai volontari della Comunità Laudato Sì. La prima vendemmia venne fatta nel 2016 e furono prodotte 500 bottiglie, che oggi sono diventate un migliaio, non di più. Papa Francesco riceveva ogni anno qualche cartone di questo rarissimo vino, che continuerà a essere prodotto.