Parco degli Acquedotti: natura e storia nel cuore di Roma

Il Parco degli Acquedotti di Roma offre storia e natura con resti di acquedotti romani, ville antiche e percorsi ciclabili, in un’area verde tra Appia e Tuscolana.

Apr 4, 2025 - 08:58
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Parco degli Acquedotti: natura e storia nel cuore di Roma

Il Parco degli Acquedotti, uno dei parchi più iconici di Roma, si estende per circa 240 ettari fra Via Appia e Via Tuscolana, all’interno del Parco Regionale dell’Appia Antica: un polmone verde che arriva fino ai Castelli Romani e che è contraddistinto dalla sagoma degli acquedotti che gli danno il nome, ben sette, di cui oggi restano solo alcune vestigie.

Passeggiare all’interno del Parco degli Acquedotti significa perdere il contatto con la realtà e vivere una esperienza di reale natura incontaminata: camminando fra alberi e rovine si possono ammirare anche un laghetto e una cascata, resti di antiche ville romane, sepolcri, torri medievali e incrociare un tratto della via Latina, l’antica strada romana che arrivava fino a Capua.

Non a caso la bellezza selvaggia di questo Parco è stata scelta spesso come sfondo cinematografico: da film come La Grande Bellezza a Mamma Roma, La Dolce Vita, Il Marchese del Grillo, passando per un telefilm cult come SKAM!

La storia del Parco degli Acquedotti

Il Parco è un residuo del tratto di Agro Romano che originariamente si estendeva senza interruzioni fino ai Colli Albani: è sempre stato caratterizzato da tanti alberi, in particolare pini, e in passato era noto come Roma Vecchia, dal nome dell’omonimo casale che è ancora presente.

Nel tempo, complici i grandi spazi al riparo da occhi indiscreti, sono iniziate a sorgere piccole abitazioni abusive addossate soprattutto all’Acquedotto Felice, veri e propri borghetti che sono stati poi sgombrati nel 1965, quando il Piano Regolatore rese la zona parco pubblico. Nonostante l’intervento della Soprintendenza la zona restò sgombra, ma in stato di abbandono.

Bisognerà aspettare il 1986, quando di fronte allo stato di degrado dell’area e soprattutto al rischio di speculazione edilizia, alcuni cittadini crearono il Comitato per la salvaguardia del Parco degli Acquedotti e di Roma Vecchia. Nel 1988 le istanze dei cittadini, appoggiate anche da alcuni intellettuali romani, vennero finalmente ascoltate e la zona venne inserita nel Parco regionale dell’Appia antica.

Oggi è uno dei parchi più frequentati e fotografati di Roma: al tramonto lo sfondo degli acquedotti regala uno scenario indimenticabile.

parco acquedotti roma
Fonte: 123RF
Parco degli Acquedotti al tramonto

Gli Acquedotti e le Ville

Straordinarie opere di ingegneria civile, gli acquedotti romani sono stati uno dei motivi che hanno reso Roma la potenza del passato che era arrivata a dominare il mondo: la loro costruzione ha permesso di garantire un approvvigionamento costante e abbondante di acqua potabile alle città, contribuendo alla crescita demografica e al miglioramento delle condizioni igienico-sanitarie (sotto Fontana di Trevi c’è un’altra dimostrazione dello straordinario rapporto degli Antichi Romani con l’acqua)

Nel parco degli Acquedotti sono presenti i resti di sette strutture, romane o di epoca papale, che rifornivano la città e le grandi ville presenti nella zona: l’acquedotto Anio Vetus (sotterraneo), gli acquedotti Marcia, Tepula e Iulia e gli acquedotti Claudio e Anio Novus. Il settimo acquedotto è “moderno”, il cosidetto Aqua Felix, edificato tra il 1585 e il 1587 per volere di papa Sisto V, già cardinale Felice Peretti, da cui prende il nome.

Tra le molte vestigia del passato che si possono ammirare durante le passeggiate al Parco degli Acquedotti, anche quelli di due imponenti casali: la Villa delle Vignacce, una delle più grandi ville suburbane di questa zona, costruita probabilmente costruita dal ricco mercante Quinto Servilio Pudente al tempo di Adriano (117-138 d.C.); e il Casale di Roma Vecchia, un casale-torre situato lungo la via Latina, probabilmente sul luogo di una antica stazione di posta, risalente al XIII secolo.

Percorsi in bici nel Parco degli Acquedotti

Il Parco degli Acquedotti è molto semplice da visitare in bici, perchè non presenta dislivelli impegnativi e offre la possibilità a grandi e piccoli, anche non molto allenati, di passare qualche ora in bicicletta sui percorsi.

Ma è anche una vera e propria via di attraversamento della città per chi utilizza la bici come mezzo di trasporto: l’Asse degli Acquedotti è un percorso ciclopedonale che collega il centro di Roma con i quartieri del sud-est della città, sviluppato grazie all’ Associazione Settimo Biciclettari e inserito Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS) di Roma. É lungo circa 13 km e parte da Ciampino, attraversando diversi parchi fra cui il Parco di Tor Fiscale e il Parco della Caffarella, per poi terminare al Circo Massimo.

Per ora alcuni punti risultano ancora interrotti e non percorribili: prima di pianificare un attraversamento in bicicletta sempre meglio consultare il sito ufficiale del Parco degli Acquedotti.

Cosa vedere nel Parco

Il Parco degli Acquedotti offre un mix inedito di storia antica e natura: passeggiando nel verde si possono ammirare i resti delle opere fatte costruire da Agrippa, Claudio e Caligola, ma anche quelli di grandiose ville romane, lapidi che hanno custodito per secoli il riposo di qualcuno, laghetti e addirittura una piccola cascata.

Nell’area degli Acquedotti c’è anche una chiesa moderna, la Chiesa di San Policarpo che, situata ai margini del parco, vanta un’interessante architettura contemporanea ed è punto di riferimento per il quartiere. Passeggiando si incrocia anche un canale artificiale, conosciuto con il nome di Fosso (o “marrana”) Acqua Mariana. Si tratta di un fosso artificiale costruito nel 1122 da Papa Callisto II per garantire l’acqua alla città di Roma, in particolare per irrigare gli orti di proprietà della Basilica di S. Giovanni in Laterano. Partendo dalle sorgenti in località Squarciarelli (presso Grottaferrata) la Marrana attraversava il Parco degli Acquedotti, la zona di Tor Fiscale e, sfruttando la naturale pendenza del terreno e ripercorrendo la linea degli antichi acquedotti giungeva a porta Asinara dove azionava mulini e formava un laghetto; proseguiva poi per porta Metronia, prima di gettarsi nel Tevere all’altezza di S. Maria in Cosmedin.

Interessante anche il Campo Barbarico, visitabile tra la doppia intersezione degli acquedotti Claudio e Marcio: si tratta dei resti dell’accampamento militare utilizzato dai Goti di Vitige nel 537 d.C., durante l’assedio di Roma e conserva tracce delle fortificazioni costruite per bloccare i rifornimenti idrici alla città. Un luogo iconico del Parco degli Acquedotti è poi senz’altro Tor Fiscale, una torre medievale costruita nel XIII secolo sfruttando gli archi degli acquedotti. Era un punto strategico di controllo lungo la via Latina ed oggi rappresenta un affascinante connubio tra epoche diverse, con la sua struttura in laterizio incastonata tra le rovine romane.

Il parco è inoltre un’ampia area verde con prati, boschetti e sentieri ombreggiati. È un luogo perfetto per passeggiate, picnic e sport all’aria aperta ed ospita una varietà di uccelli, tra cui aironi, poiane e upupe.

Il punto forte del Parco sono gli scenografici resti degli Acquedotti, che con le loro alte arcate creano scenari spettacolari, soprattutto al tramonto, quando la luce dorata esalta le antiche strutture in contrasto con il verde del paesaggio.

Come arrivare al Parco degli Acquedotti

Il Parco degli Acquedotti si trova nel quartiere Appio Claudio, all’interno del Parco Regionale dell’Appia Antica, ed è facilmente raggiungibile con diversi mezzi di trasporto.

  • In metro: la fermata più vicina è Giulio Agricola (Linea A), da cui si può raggiungere il parco con una breve passeggiata di circa 10 minuti lungo Viale Appio Claudio.
  • In autobus: si arriva facilmente con le linee ATAC 118, 559, 590 e 650, che fermano nelle vicinanze.
  • In auto: il parco si trova vicino alla Via Tuscolana e alla Via Appia Nuova.

Dove parcheggiare: Non ci sono parcheggi interni, ma si può lasciare l’auto nelle strade limitrofe, tra cui Via Lemonia, che costeggia il parco e offre diverse possibilità di sosta gratuita. Altre opzioni si trovano su Viale Appio Claudio e nelle vie laterali.

Orari di accesso: Il parco è sempre aperto e accessibile gratuitamente, senza orari di chiusura, essendo un’area pubblica. Tuttavia, è consigliabile visitarlo durante le ore diurne per apprezzarne meglio i panorami e la sicurezza.