Marriott come le rivali: previsioni in ribasso per i dazi
Marriott International Inc. ha rivisto in ribasso le sue previsioni per l’intero anno – seguendo le orme delle rivali – a causa del calo della domanda negli Stati Uniti, ma sta riscontrando una crescita all’estero. «Dopo che i risultati di gennaio e febbraio si sono rivelati più forti del previsto, la domanda negli Stati Uniti si è indebolita a marzo, principalmente a causa di un calo del 10% su base annua del Revpar (ricavi per camera disponibile) relativo al segmento del settore governativo statunitense [a causa dei pesanti tagli alla forza lavoro e ai viaggi governativi operati dall’amministrazione Trump, ndr]», ha affermato il presidente e ceo, Anthony Capuano, durante la conference call sui risultati finanziari. Continue reading Marriott come le rivali: previsioni in ribasso per i dazi at L'Agenzia di Viaggi Magazine.


Marriott International Inc. ha rivisto in ribasso le sue previsioni per l’intero anno – seguendo le orme delle rivali – a causa del calo della domanda negli Stati Uniti, ma sta riscontrando una crescita all’estero.
«Dopo che i risultati di gennaio e febbraio si sono rivelati più forti del previsto, la domanda negli Stati Uniti si è indebolita a marzo, principalmente a causa di un calo del 10% su base annua del Revpar (ricavi per camera disponibile) relativo al segmento del settore governativo statunitense [a causa dei pesanti tagli alla forza lavoro e ai viaggi governativi operati dall’amministrazione Trump, ndr]», ha affermato il presidente e ceo, Anthony Capuano, durante la conference call sui risultati finanziari. «Il Revpar di marzo per le nostre regioni internazionali ha superato leggermente le nostre aspettative precedenti, con un aumento del 2,4%», ha aggiunto.
Nel trimestre, il più grande operatore alberghiero al mondo ha visto il Revpar aumentare del 4,1% a livello globale. I mercati internazionali hanno registrato i risultati più positivi: In India, il Revpar è aumentato del 16%, in Giappone del 17%. «Marzo ha avuto un impatto quasi una tantum, dovuto allo shock dei licenziamenti governativi e ai numerosi annunci di dazi», ha affermato il direttore finanziario, Leeny Oberg. La società, comunque, non prevede «uno scenario di recessione».
L’azienda ha riscontrato i maggiori punti di forza negli hotel e resort di lusso con servizi completi e la maggiore debolezza nelle strutture con servizi limitati. I dirigenti hanno attribuito questi dati all’incertezza economica che grava sui consumatori della classe media.
DATI E PREVISIONI
Marriott ha annunciato un utile di 665 milioni di dollari nel primo trimestre. La società con sede a Bethesda, nel Maryland, ha dichiarato di aver realizzato un utile netto di 2,39 dollari per azione. Gli utili rettificati sono ammontati a 2,32 dollari per azione, contro i 2,27 dollari del consensus. La catena alberghiera ha registrato un fatturato di 6,26 miliardi di dollari nel periodo considerato, al di sotto delle previsioni di Wall Street, pari a 6,27 miliardi di dollari.
Per il trimestre in corso, che si concluderà a giugno, Marriott prevede un utile per azione compreso nella forchetta tra 2,57 e 2,62 dollari. Per il 2025, previsto un utile tra 9,82 e 10,19 dollari ad azione. Marriott ha dichiarato in un comunicato che il fatturato per camera disponibile aumenterà tra l’1,5% e il 3,5% nel 2025. In precedenza, l’azienda aveva previsto un aumento compreso tra il 2% e il 4%.
LA SITUAZIONE GENERALE
Marriott, la più grande catena alberghiera al mondo con oltre 1,7 milioni di camere, sta dunque seguendo le orme delle rivali, tra cui Hilton Worldwide, Hyatt Hotels e Wyndham Hotels & Resorts, che hanno abbassato le previsioni per l’intero anno. Marriott, il cui sistema globale è maggiormente orientato verso strutture di lusso, ha però ridotto le sue prospettive meno delle sue concorrenti, segno che i viaggiatori più facoltosi sono meno colpiti dall’attuale incertezza economica. I dazi, secondo Goldman Sachs, peseranno sul settore alberghiero.
Nonostante le compagnie alberghiere abbiano ridimensionato le aspettative, sembrano più ottimiste sull’economia rispetto alle compagnie aeree statunitensi, alcune delle quali hanno ritirato del tutto le previsioni sugli utili o si stanno preparando anche ad affrontare una recessione. «Nonostante l’incertezza sulle prospettive macroeconomiche, siamo fiduciosi che la potenza del nostro portafoglio globale, leader del settore, la solidità della nostra piattaforma di viaggio e del programma fedeltà Marriott Bonvoy e il nostro modello aziendale ci posizionino molto bene per una crescita sostenibile a lungo termine», ha affermato Capuano.
A Wall Street, Il titolo di Marriott è sceso dell’11% dall’inizio dell’anno fino alla chiusura di lunedì, più o meno quanto è calato l’indice Bloomberg delle società alberghiere americane.