Karma The Dark World Recensione: un viaggio tra i ricordi

Avete mai provato quella sensazione in cui tutto sembra una menzogna e non riuscite a fidarvi di nulla e di nessuno? Ecco, è esattamente così che ci siamo sentiti quando abbiamo iniziato ad esplorare Karma The Dark World, un gioco sviluppato da Pollard Studio LLC, software house cinese con sede a Shanghai, e pubblicato da […] L'articolo Karma The Dark World Recensione: un viaggio tra i ricordi proviene da Vgmag.it.

Mar 27, 2025 - 12:50
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Karma The Dark World Recensione: un viaggio tra i ricordi
Karma: The Dark World

Avete mai provato quella sensazione in cui tutto sembra una menzogna e non riuscite a fidarvi di nulla e di nessuno? Ecco, è esattamente così che ci siamo sentiti quando abbiamo iniziato ad esplorare Karma The Dark World, un gioco sviluppato da Pollard Studio LLC, software house cinese con sede a Shanghai, e pubblicato da Wired Productions e Gamera Games, di cui potete assaporare i primi istanti già dalla demo presente su PC e PlayStation 5. Fin dai primi istanti, il titolo ci immerge in un mondo ben definito, dove il giocatore si trova in uno stato di leggera confusione, non sapendo chi sia e, soprattutto, cosa stia accadendo attorno a lui. Ci si pone quindi davanti a domande fondamentali: Chi sono? Cosa ci faccio qui? Qual è il mio scopo? Queste domande, del tutto legittime, troveranno risposta solo dopo alcuni minuti di gioco. Tuttavia, la questione principale è un’altra: Karma The Dark World è riuscito a conquistarci o si è rivelato deludente? Per scoprire la risposta a queste domande, vi invitiamo a leggere i prossimi paragrafi di questa recensione. Buona lettura!

Ecco il prologo di Karma The Dark World!

Karma The Dark World: un mondo distopico

Come accennato in precedenza, il gioco inizia ponendo diversi interrogativi ai giocatori. Inizialmente, avevamo l’impressione di trovarci in un manicomio, poiché il nostro personaggio appariva come un paziente. Tuttavia, guardandoci nello specchio, ci rendiamo conto di non sapere chi siamo, quale fosse il nostro nome e quale fosse il nostro obiettivo. Proseguendo e regolando alcuni parametri del gioco, come la luminosità e il campo visivo, incontriamo un individuo che, senza esitazioni, ci rivela di essere la nostra unica speranza. Legati a una sedia, veniamo “affogati” e trascinati in un luogo sconosciuto. Questo evento segna l’inizio del gioco vero e proprio, con il protagonista, Daniel McGovern, un agente della Leviathan Corporation, corporazione che esercita un controllo totale su tutto e tutti. Ciò che abbiamo descritto rappresenta l’incipit narrativo di Karma The Dark World; dal punto di vista narrativo, il gioco si presenta come solido, soprattutto per l’evoluzione della trama nelle ore successive.

Senza rivelare alcun dettaglio cruciale, Daniel McGovern si trova a dover affrontare una serie di orrori lungo il suo cammino, arricchito da colpi di scena ben orchestrati da Pollard Studio LLC. Sebbene, verso la conclusione, avremmo auspicato una maggiore attenzione a diversi aspetti narrativi, è innegabile che l’opera riesca a coinvolgere il giocatore, mantenendolo impegnato per le 7 o 8 ore necessarie per raggiungere i titoli di coda. Il contesto si svolge in una linea temporale alternativa nella Germania dell’Est del 1984, dove la Leviathan Corporation esercita un controllo oppressivo sui cittadini, attraverso la sorveglianza di massa, regolamenti basati sulla classe sociale, sostanze psicoattive e la promessa di un futuro utopico per i suoi servitori. In sintesi, il mondo di Karma The Dark World è tutt’altro che idilliaco; infatti, dopo un primo incarico, assisteremo a un’esecuzione a sangue freddo in pubblico. Come agente mentalista in grado di entrare nelle mente dei sospettati, l’agente McGovern, lungo il percorso dell’avventura dovrà esplorare le profondità della loro mente grazie a una tecnologia altamente avanzata, ma che può generare sia una verità assoluta ma anche delle illusioni, chi siamo in fondo noi per dirlo. Come detto in precedenza, la trama si evolve abbastanza bene e la presenza dei vari personaggi che non solo impareremo a conoscere, ma sapremo dettagli sulla loro vita e su cosa gli spinge ad agire, è sicuramente qualcosa in più e aggiunge quel pizzico di curiosità. 

Uno sguardo allo specchio!

Karma The Dark World: un horror con puzzle

Karma The Dark World si presenta come un thriller psicologico di tipo cinematografico, caratterizzato da diverse sequenze realizzate con una cura maniacale. Questo è reso possibile grazie all’ottimo utilizzo dell’Unreal Engine 5 da parte del team di sviluppo, che consente di offrire al giocatore scene filmate davvero straordinarie. Tuttavia, il titolo presenta anche meccaniche tipiche dei giochi di avventura, come l’apertura delle porte e altre dinamiche che sicuramente saranno gradite agli appassionati del genere. Inoltre, come ci si aspetta da un gioco di questa natura, l’utente avrà la possibilità di esaminare vari documenti all’interno del gioco, i quali forniranno ulteriori informazioni sulla trama e, in particolare, sulla lore. Un altro aspetto da considerare è la gestione dell’inventario, su cui desidero soffermarmi. Questa scelta mi è sembrata poco rilevante per il gameplay, poiché non è necessario trasportare oggetti di grande importanza, e sarebbe stato preferibile se tale meccanica fosse stata giustificata in modo diverso. Ad esempio, in titoli come Outlast, l’assenza di un inventario si rivela funzionale, mentre qui non comprendiamo perché il team di sviluppo abbia deciso di includere una meccanica di gioco che risulta superflua ai fini dell’esperienza di gioco.

Detto ciò, in Karma The Dark World vi imbatterete in diversi enigmi che rappresentano una sfida per il giocatore. Alcuni di questi rompicapi sono piuttosto semplici, mentre altri si rivelano più intricati. Tuttavia, avrei auspicato una maggiore varietà di puzzle all’interno del gioco, poiché attualmente sono limitati a pochi esemplari. Per quanto riguarda l’atmosfera horror, fin dai primi momenti si avverte l’ansia generata dal gioco, intensificata non solo dagli inseguimenti, ma anche dal sound design, che gioca un ruolo fondamentale nel creare questo effetto, lasciandoci soddisfatti. In sintesi, l’ambiente circostante è ben curato e riesce a trasmettere una certa tensione al giocatore. Tuttavia, alcune meccaniche di gioco meritano una critica. In particolare, nelle situazioni in cui il giocatore deve fuggire, sebbene siano state progettate con attenzione, avremmo preferito un approccio più dinamico, soprattutto durante le fughe dagli inseguitori. Questa meccanica, in particolare, solleva qualche dubbio e avremmo preferito una maggiore attenzione a questo aspetto, anche se, come già accennato, il risultato finale non è da sottovalutare. In conclusione, come avrete notato, ci sono molte meccaniche di gioco in Karma The Dark World, ma è un peccato che alcune di esse sollevino interrogativi sulla qualità complessiva del prodotto.

Infatti, un altro aspetto non chiaro riguardo al gameplay è l’inserimento delle boss-fight, se così possiamo definirle. È importante notare che il gameplay di Karma The Dark World non sia particolarmente veloce, come può essere quello di un Outlast, eppure ci sono sequenze in cui dobbiamo affrontare i nostri inseguitori. Il risultato finale risulta piuttosto banale e poco coinvolgente! Sarebbe stato preferibile trovare un altro modo per giustificare l’eliminazione di questi ultimi e far progredire la trama del gioco. In sintesi, sebbene il gameplay possa essere molto piacevole, ci troviamo di fronte ad una limitazione: non sarà possibile correre in determinati frangenti, ma solo camminare. Non comprendiamo quindi il motivo per cui siano state inserite delle introduzioni che compromettono l’essenza del game design stesso, perché sembra che gli sviluppatori siano rimasti in difficoltà su quali e quante meccaniche di gioco inserire in Karma The Dark World.

Intenzionati a catturare un sospettato!

Ecco come si comporta al livello grafico

Una delle tematiche che affronteremo ora riguarda il comparto grafico del gioco. Karma The Dark World si presenta in modo eccellente, come già accennato, grazie all’Unreal Engine 5. Abbiamo avuto l’opportunità di testare il titolo su un PC equipaggiato con un processore i5-13600K e una scheda video RTX 4070. I risultati sono stati molto soddisfacenti, soprattutto considerando che abbiamo utilizzato il Frame Generator insieme al DLSS e al DLAA attivo, il quale offre un livello di dettaglio che si avvicina notevolmente alla risoluzione nativa. Nel nostro caso, stavamo giocando a una risoluzione di 2560×1440 e il gioco superava i 100 fotogrammi al secondo, dimostrando che l’ottimizzazione per PC è stata realizzata con grande attenzione. Riguardo alle diverse impostazioni disponibili in questa versione, non mancano le opzioni di generazione di frame da parte di AMD e Intel, che assicurano elevate prestazioni anche su schede video di queste due marche, rappresentando senza dubbio un aspetto positivo per i videogiocatori. Karma

I dettagli su schermo presenti sono molto definiti e la messa in scena è senza ombra di dubbio un paradiso per le proprie pupille, grazie anche a tante cose messe insieme che elevano il titolo. Certo, non è minimamente un capolavoro grafico, ma sicuramente ci troviamo dinanzi ad una produzione che non sfigura da questo lato. Mentre sull’aspetto delle colonne sonore invece, anche siamo rimasti piacevolmente colpiti poiché alcune di esse proprio riescono a raccontare l’angoscia e gli attimi di terrore che vivremo in Karma The Dark World, e certe scene proprio grazie alla presenze di quest’ultime, le quali riescono ad evidenziare ancora di più il contesto del titolo. Insomma, anche sul fronte audio non possiamo lamentarci ecosì come sul Sound Design, il quale risulta molto funzionale e va di pari passo per quanto riguarda il gameplay della produzione targata Pollard Studio LLC. 


Possiamo affermare con certezza che Karma The Dark World è un titolo che, dal punto di vista narrativo, ci ha sicuramente affascinati, anche se il finale avrebbe potuto essere gestito in modo più efficace. Alcune meccaniche di gioco si rivelano funzionali al design del titolo, mentre altre, come la gestione dell’inventario, appaiono superflue. Inoltre, le “boss-fight” risultano piuttosto semplici e poco coinvolgenti. Tuttavia, l’atmosfera horror è ben realizzata e riesce a suscitare momenti di ansia nel giocatore. Il livello grafico è di alta qualità, grazie all’uso sapiente dell’Unreal Engine 5 e a diverse tecnologie per PC, come la generazione dei frame, che assicurano un’esperienza di gioco molto stabile. In conclusione, Karma The Dark World è indubbiamente un gioco che soddisferà le aspettative degli appassionati del genere!


 

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