Domenica 30 marzo riapre il Buco del Piombo
La straordinaria grotta del Triangolo Lariano torna visitabile. La si raggiunge in auto o, meglio, con brevi camminate da Albavilla o dall’Alpe del Vicerè L'articolo Domenica 30 marzo riapre il Buco del Piombo proviene da Montagna.TV.

Grotte: luoghi affascinanti per l’alone di mistero, le leggende e la strana morfologia che custodiscono. Nella Riserva Naturale della Valle Bova, nel cuore del Triangolo Lariano, sorge un complesso carsico, ossia frutto della corrosione dell’acqua, che si apre con un androne grande come il Duomo di Milano, seguito poi da 400 metri di gallerie e corridoi a noi accessibili ed altri 6 km destinati agli speleologi. E’ il Buco del Piombo. Un mondo tanto oscuro quanto curioso tornato visitabile dallo scorso anno tutte le domeniche, tranne in inverno, previa prenotazione online. Con caschi e lampade ci si addentra tra reperti paleontologi, come il “Banco degli Orsi”; naturali, stalattiti e stalagmiti; e umani, come frammenti ceramici di epoca Romana. Ideale unirne la visita, di poco più di un’ora, ad un giro ad anello nella Valle Bova (o di Caino) immersi nel verde e cullati dal rumore dell’acqua.
L’itinerario
Partenza e arrivo: Albavilla (CO), Via ai Crotti (340 m).
Dislivello: + 350 m
Tempo: 2 ore a/r + 1 ora di visita
Difficoltà: E
Periodo consigliato: da aprile a ottobre (informarsi sull’apertura della grotta)
Il Buco del Piombo è raggiungibile dalla località “La Salute”, presso l’Alpe del Vicerè” (903 m), in circa 45 minuti di discesa ben segnalata, oppure da Albavilla sia direttamente per una mulattiera sia realizzando un anello come nell’itinerario descritto di seguito (parcheggio e partenza sono i medesimi).
Seguire Via ai Crotti ignorando le indicazioni a sinistra per Trattoria Alpina e Buco del Piombo ma proseguire fino ad un gruppo di case dove il sentiero scende ad un ponte Romano per passare sull’altro lato della valle. Si segue verso nord ignorando il bivio a destra per l’Eremo di San Salvatore e, superato un ponticello di legno, percorrere il “sentiero delle cascate” fino al Buco del Piombo. Il rientro avviene per l’accesso più comodo alla grotta, ossia seguendo, dopo ben 160 gradini, la mulattiera che passa per lo Zoccolo e la Trattoria Alpina.
Nota: tutti gli itinerari della zona sono ben tenuti e segnalati da cartelli.
Dall’Ursus alla Regina Margherita
Sotto l’Alpe del Vicerè l’acqua ha corroso la roccia sedimentaria di origine marina creando un intricato labirinto, ad oggi non del tutto esplorato. Il Buco del Piombo prende il nome dal colore della patina creatasi per reazione chimica che ricopre il bianco calcare detto Maiolica di queste montagne. I primi ospiti furono l’Ursus Spelaeus, estinto 15000 anni fa, e, successivamente, alcuni cacciatori nomadi, come testimoniano ossa, selci ed utensili. Resti di muri risalenti al 500 testimoniano l’utilizzo come rifugio durante guerre e pestilenze. Si ricorda come nel 1160 i guerrieri di Erba vi si nascosero dopo aver vinto contro Barbarossa. Dall’Ottocento la grotta divenne frutto di studi e visite, tanto da attirare l’attenzione anche della Regina Margherita di Savoia. Per scoprire altri reperti, aneddoti e la microfauna che popola questa grotta non resta che allacciare le scarpe e partire!
Come arrivare
Da Milano raggiungere Albavilla (circa 1 ora) o per l’autostrada A9 direzione Como oppure per la SS36 verso Lecco, entrambe da abbandonare seguendo le indicazioni per Erba. Giunti al Municipio di Albavilla attraversare il centro seguendo Via Patrizi per poi svoltare a destra in Via ai Crotti dove parcheggiare.
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