I borghi di Amandola (Sibillini) e Cansano (Maiella) nei Villaggi Montani certificati dal CAI

Una rete di piccoli centri attenti all’ambiente, mete di un turismo rispettoso e che salvaguardi le attività tradizionali. Per Giacomo Benedetti, vicepresidente del CAI, per i due borghi questa “è una nuova nascita” L'articolo I borghi di Amandola (Sibillini) e Cansano (Maiella) nei Villaggi Montani certificati dal CAI proviene da Montagna.TV.

Feb 20, 2025 - 08:03
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I borghi di Amandola (Sibillini) e Cansano (Maiella) nei Villaggi Montani certificati dal CAI

Abitare, vivere la montagna, non sfruttarla”. Questo il motto dei Villaggi Montani certificati dal Club Alpino Italiano, un progetto lanciato alla fine del 2024 a Venezia negli Stati Generali del Turismo Outdoor. E che con l’ingresso lo scorso 15 febbraio di Amandola e Cansano, rispettivamente nelle Marche e in Abruzzo, si allarga dalle Alpi all’Appennino. 

Amandola, porta d’accesso per i Monti Sibillini

Amandola (che il sito ufficiale dei Villaggi chiama erroneamente Monte Amandola) è uno dei borghi più apprezzati del versante marchigiano del Parco Nazionale dei Monti Sibillini. Il centro storico conserva portici e belle architetture in cotto, tra cui spiccano le chiese di Sant’Agostino (o santuario del Beato Antonio) e di San Francesco. Nonostante i soli 550 metri di quota, Amandola è un passaggio obbligato per chi sale verso la montagna da Macerata, da Fermo e dalla costa dell’Adriatico. Le strade che raggiungono le frazioni di Garulla Superiore e Inferiore, e di Campolungo, danno accesso ai sentieri del Monte Amandola e del Monte Castel Manardo. 

Dalle vicine Montefortino e Montemonaco si raggiungono le spettacolari valli dell’Infernaccio e dell’Ambro, e i sentieri che salgono al Monte Vettore, 2476 metri, e delle altre vette più elevate del massiccio. Passando da Sarnano si sale verso l’altopiano del Ragnolo e Pintura, di grande interesse estivo e invernale. 

A differenza di altri centri della zona, la popolazione e l’amministrazione di Amandola hanno appoggiato fin dall’inizio l’inclusione del territorio nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini. 

Il paese, duramente colpito dal sisma del 2016, ha dimostrato negli anni scorsi vitalità e spirito di rivincita, anche grazie al progetto culturale Sibillini Romantici e al rilancio del Museo del Paesaggio. Si raggiunge da Amandola anche il Grande Anello dei Sibillini, un trek di 120 km, diviso in 9 tappe, che è stato leggermente modificato dopo il terremoto.

Cansano, a tu per tu con la Maiella

Cansano, 835 metri, offre un’atmosfera diversa da Amandola. Sul paese si affacciano le vette della Maiella, e le vicine dorsali boscose del Monte Rotella e del Pizzalto. La severa architettura in pietra calcarea del borgo è quella tipica dell’Abruzzo interno. Da vedere le chiese del Santissimo Salvatore, di San Rocco e di San Nicola di Bari, le rovine del castello dei Conti di Palena, e le rovine della città italica e poi romana di Ocriticum, che si raggiungono in auto o a piedi dal centro. Tocca la stazione di Cansano la linea ferroviaria Sulmona-Carpinone-Isernia, oggi percorsa dai convogli storici della cosiddetta Transiberiana d’Abruzzo.
A rendere Cansano importante nella logica dei Villaggi Montani del CAI è la sua posizione, all’incrocio delle strade che provengono da Sulmona, da Campo di Giove, da Pacentro e da Pescocostanzo attraverso il Bosco di Sant’Antonio, con i suoi faggi secolari. Bastano brevissimi trasferimenti, da Cansano, per raggiungere i sentieri del Monte Amaro, del Monte Rotella e del Pizzalto. 

Passa dal paese una variante del Sentiero della Libertà, utilizzato tra il 1943 e il 1944 da antifascisti ed ex-prigionieri per raggiungere le aree dell’Abruzzo già liberate dagli Alleati. Tra i profughi di quei giorni era il futuro presidente Carlo Azeglio Ciampi. A spingere per l’inserimento di Cansano nell’elenco sono stati il CAI Abruzzo, e la Sezione di Sulmona.

 

L’idea nata in Austria

I Villaggi degli Alpinisti, Bergsteigerdörfer in tedesco, nascono da un progetto del Club Alpino austriaco, ispirato alla Convenzione delle Alpi, e reso possibile da fondi del governo di Vienna e del Fondo europeo per lo sviluppo rurale.  Tutti i Comuni coinvolti – alcune decine fino a oggi, tra Austria, Germania, Slovenia e Italia – sono piccoli centri ricchi di storia e fascino, che puntano su un turismo bene inserito nell’ambiente, sui trasporti ecocompatibili, e sulla tutela dell’agricoltura di montagna e della silvicoltura.

Si ispirano agli stessi principi i Villaggi Montani del CAI. Oggi l’elenco, oltre ad Amandola e a Cansano, comprende Balme e Crissolo in Piemonte, Paularo in Friuli, Triora in Liguria, la Valle di Lozio in Lombardia e la Val di Zoldo in Veneto. Figurano solo nell’elenco dei Villaggi degli Alpinisti i centri altoatesini di Mazia/Matsch in Val Venosta e di Longiarü/Campill in Val Badia.

L’iniziativa, spiega un comunicato del CAI, ha lo scopo di “preservare le tradizioni locali, incentivare il turismo responsabile e favorire lo sviluppo di comunità montane che, pur rimanendo fedeli alle proprie radici, possano affrontare le sfide del futuro”. 

Per Giacomo Benedetti, vicepresidente generale del Club Alpino, “Amandola e Cansano hanno preso una decisione coraggiosa, e hanno scelto di seguire un percorso di qualità, evitando le soluzioni facili e commerciali che spesso sembrano più attraenti. I risultati arriveranno, ma richiederanno tempo, e saranno visibili nel medio-lungo termine. Il CAI sarà al fianco di questi Comuni, sostenendoli con tutte le sue forze”. 

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