Clizia Incorvaia criticata per essere tornata a lavorare, la splendida risposta
Clizia Incorvaia lo scorso mercoledì ha partecipato ai funerali di sua suocera e oggi, a dieci giorni di distanza, è stata duramente attaccata su Instagram perché è tornata a lavorare. Accuse che non avrebbero meritato una risposta, ma che l’hanno ugualmente ottenuta. Questo perché Clizia è davvero una signora. “In passato ai funerali pagavano le […] L'articolo Clizia Incorvaia criticata per essere tornata a lavorare, la splendida risposta proviene da Biccy.

Clizia Incorvaia lo scorso mercoledì ha partecipato ai funerali di sua suocera e oggi, a dieci giorni di distanza, è stata duramente attaccata su Instagram perché è tornata a lavorare. Accuse che non avrebbero meritato una risposta, ma che l’hanno ugualmente ottenuta. Questo perché Clizia è davvero una signora.
“In passato ai funerali pagavano le signore per piangere e più persone ostentavano il loro dolore, più erano lì a piangere la morte, più significava che il defunto era stato onorato, rispettato e amato” – ha esordito – “Ancora oggi, però, ci portiamo dietro questo retaggio culturale. Oggi, se non ostenti il tuo dolore e non ti fai vedere devastato, significa che non te ne frega niente, che non rispetti tua suocera, che non rispetti chi è morto, che hai già superato la cosa. Perché lo devi fare vedere, devi mostrare che soffri, che stai male… Altrimenti per gli altri significa che non te ne importa nulla”.
Clizia Incorvaia ha poi aggiunto: “Quando è morto mio nonno, io ho iniziato ad avere attacchi di panico e non ho reagito bene, perché mia mamma era caduta in anoressia. Mia mamma non mangiava più. Mentre sua sorella, Tania, mia zia, ha reagito in maniera positiva: dopo quattro giorni è ritornata a lavorare, è tornata a essere una mamma presente, mentre mia mamma era buttata sul divano, non mangiava più, non parlava più con noi, piangeva sempre. Io ho subìto questa cosa, tanto che da lì iniziarono i miei primi attacchi di panico“.
Clizia Incorvaia: “Oggi se non fai vedere che sei devastato per gli altri significa che non te ne importa nulla”
“Chi ha ragione? Mia zia Tania o mia mamma nella gestione del dolore? Io dico che ha ragione mia zia Tania, perché chi ci ha lasciato ed è andato in una vita eterna vorrebbe che noi stessimo bene, vorrebbe che tornassimo a lavorare, a dare un senso alla nostra famiglia, all’amore, all’affetto, a essere uniti, a non trascurare i nostri bambini, a non trascurare i nostri mariti. Ed è quello che sto cercando di fare: rimettermi in carreggiata, tornare a lavorare, essere una donna indipendente. Il mio lavoro mi permette di crescere la mia famiglia, ed è importante, sia mentalmente che economicamente. È fondamentale dare un esempio di donna libera e indipendente a mia figlia Nina, a mio figlio Gabriele. Ed è importante essere una buona mamma”.
“Non sarò mai la mamma dell’anno, ma sarò una mamma che ama i suoi figli. Sto cercando di attraversare questo momento di difficoltà in modo positivo, perché così vorrebbe mia suocera, ed è giusto così. Non voglio far vivere un trauma ai miei figli, non voglio abbandonare mio marito, né la mia famiglia. Mentre molta gente, e qui vedete tutti gli insulti vari, non riesce ancora a capire questo. È ancora attaccata a quel vecchio retaggio culturale dell’ostentazione del dolore: se tu non fai vedere che sei devastato, che non lavori più, che non fai più nulla, allora significa che soffri meno. È come ha fatto mia mamma: per molti, lei ha sofferto di più e ha amato di più mio nonno rispetto a mia zia Tania. Ma non è così. Non è vero che più soffri pubblicamente, più hai amato una persona”.
Paolo Ciavarro e Clizia Incorvaia ai funerali di Eleonora Giorgi, le loro parole https://t.co/RzPDlPVpbz #EleonoraGiorgi
— BICCY.IT (@BITCHYFit) March 5, 2025
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