Musica per dimenticare, Rose Villain: testo e significato della canzone
Testo e significato di "Musica per dimenticare" di Rose Villain: la canzone racconta la lotta tra il dolore di una perdita e la voglia di fuggire dalla sofferenza

Musica per dimenticare di Rose Villain è una canzone tratta dall’album “Radio Vega”, disponibile da venerdì 14 marzo 2025. Qui sotto potete ascoltare il pezzo prodotto da Sixpm e leggere testo e significato.
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Il testo di Musica per dimenticare di Rose Villain
Leggi il testo di Musica per dimenticare di Rose Villain
Un po’ mi piace perdermi in autostrada
Stelle e fari spenti, Velvet Underground passano alla radio
In bilico tra lo scappare da qualcosa ed inseguire un sogno che neanche io so cos’èNon c’è niente da dire che curi le ferite
Cammino sulle spine, vorrei solo sparire
Ma devo risalire, forse una cicatrice sarà il mio lieto fine
Dai, ti pregoNo, non torniamo a casa adesso, baby voglio aspettare l’alba e ballare
Non sarà mai più lo stesso, un po’ di musica per dimenticare
Non torniamo a casa adesso (Oh, no), oh, no
Non sarà mai più lo stesso (Oh, no), oh, noE quanto vorrei fosse sempre venerdì per concentrarmi solamente a vivere
Senza di te
Piovono colori con gli AC/DC, c’è qualcosa che si accende dentro
Non ho bisogno di teNon c’è niente da dire che curi le ferite
Cammino sulle spine, vorrei solo sparire
Ma devo risalire, forse una cicatrice sarà il mio lieto fine
Dai, ti pregoNo, non torniamo a casa adesso, baby voglio aspettare l’alba e ballare
Non sarà mai più lo stesso, un po’ di musica per dimenticare
Non torniamo a casa adesso (Oh, no), oh, no
Non sarà mai più lo stesso (Oh, no)
Un po’ di musica per dimenticareDimenticarmi di te
Di te
Di te
Dimenticarmi di te
Di me
Di te
Dimenticarmi di te
Il significato della canzone Musica per dimenticare di Rose Villain
Musica per dimenticare di Rose Villain parla di evasione, della voglia di perdersi per sfuggire al dolore e ai ricordi di una relazione finita. Il protagonista si trova in viaggio, metaforicamente e fisicamente, immerso in una fuga tra autostrade e musica, sospeso tra il desiderio di scappare da qualcosa e l’illusione di inseguire un sogno indefinito (“in bilico tra lo scappare da qualcosa ed inseguire un sogno che neanche io so cos’è”).
C’è un senso di dolore e di smarrimento nella frase “Cammino sulle spine, vorrei solo sparire”, ma anche la consapevolezza che le ferite fanno parte del percorso: “forse una cicatrice sarà il mio lieto fine”.
Il ritornello è il simbolo del rifiuto della realtà: “Non torniamo a casa adesso, baby voglio aspettare l’alba e ballare”. La notte diventa un rifugio, un momento per perdersi nella musica e dimenticare, perché una volta finito quel momento “non sarà mai più lo stesso”.
La seconda strofa aggiunge un altro strato alla narrazione: il venerdì rappresenta la spensieratezza, il desiderio di vivere senza pensieri e senza la presenza dell’altro (“E quanto vorrei fosse sempre venerdì per concentrarmi solamente a vivere, senza di te”). Ma nonostante la voglia di andare avanti, il dolore è ancora presente.
Il finale ripete quasi ossessivamente il bisogno di dimenticare (“Dimenticarmi di te, di me, di te”), a sottolineare come stia cercando disperatamente di cancellare il passato, ma forse senza riuscirci davvero.
In sintesi, la canzone racconta la lotta tra il dolore di una perdita e la voglia di fuggire dalla sofferenza, usando la notte, la musica e il viaggio come anestetico temporaneo.