Meteo: la stagione dei temporali è solo all’inizio. Brutto presagio

La stagione temporalesca del 2025 ha preso il via con netto anticipo, facendo registrare i primi episodi di instabilità già nelle prime settimane di marzo. Dopo un periodo caratterizzato da temperature miti, il passaggio di una perturbazione atlantica ha dato origine ai primi temporali, che si sono manifestati soprattutto lungo le aree costiere più esposte […] Meteo: la stagione dei temporali è solo all’inizio. Brutto presagio

Mar 14, 2025 - 17:58
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Meteo: la stagione dei temporali è solo all’inizio. Brutto presagio

La stagione temporalesca del 2025 ha preso il via con netto anticipo, facendo registrare i primi episodi di instabilità già nelle prime settimane di marzo. Dopo un periodo caratterizzato da temperature miti, il passaggio di una perturbazione atlantica ha dato origine ai primi temporali, che si sono manifestati soprattutto lungo le aree costiere più esposte in questa fase dell’anno. Le precipitazioni hanno assunto carattere intenso in alcune zone, accompagnandosi a locali grandinate di piccola dimensione che hanno persino creato un paesaggio imbiancato in alcune località.

 

Un inizio precoce della stagione temporalesca

Sebbene non si siano ancora verificate spettacolari shelf cloud o supercelle, fenomeni tipici di una stagione temporalesca più matura, diverse aree della Penisola hanno già assistito ai primi temporali di una certa intensità. Le regioni più colpite finora sono state la Liguria, la Toscana e le zone immediatamente interne, ma anche il basso Veneto e la Romagna hanno registrato i primi episodi instabili. Successivamente, il fronte temporalesco ha raggiunto anche le coste del Lazio e le regioni del Centro Italia, segno evidente che la stagione sta entrando nel vivo con qualche settimana di anticipo rispetto alla norma.

 

Perché i temporali sono arrivati prima del previsto?

Di solito, i primi temporali primaverili tendono a manifestarsi tra la fine di marzo e l’inizio di aprile, soprattutto sulle regioni settentrionali. Tuttavia, quest’anno si è osservata una partenza anticipata in alcune aree della nostra penisola.

La causa principale di questa anomalia va ricercata nella combinazione tra una fase molto mite a inizio marzo e l’arrivo di una perturbazione più attiva che ha favorito l’ingresso di aria fresca. Questo contrasto termico ha creato le condizioni ideali per l’innesco dei primi fenomeni temporaleschi.

 

Un altro fattore chiave è la temperatura del Mar Mediterraneo, che risulta spesso più alta della media climatica degli ultimi decenni. Il riscaldamento globale sta infatti determinando una maggiore ritenzione di calore nei mari, che rimangono più caldi anche nei mesi invernali e all’inizio della primavera. Questa anomalia termica rende il mare una fonte di energia più attiva, favorendo lo sviluppo di celle temporalesche non appena una massa d’aria più fredda entra in contatto con la superficie marina più calda.

 

Questo meccanismo spiega perché i temporali precoci non sono più un’eccezione, ma stanno diventando sempre più frequenti negli ultimi anni. Le perturbazioni provenienti dall’Atlantico o dal nord Europa, quando entrano in contatto con un Mar Mediterraneo più caldo, possono generare improvvisi episodi di maltempo anche in un periodo che tradizionalmente dovrebbe essere più stabile.

 

Con queste premesse, è probabile che la stagione temporalesca del 2025 possa rivelarsi particolarmente vivace e ricca di fenomeni intensi. La tendenza per le prossime settimane vedrà ulteriori ondate di instabilità, con nuove occasioni per forti temporali, soprattutto nelle aree soggette ai contrasti termici tra masse d’aria di diversa origine.

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