Inverno a Marzo? I fattori meteo chiave che allungano la STAGIONE FREDDA

Il meteo è fortemente condizionato da dinamiche atmosferiche su scala globale, con particolare attenzione alla Madden-Julian Oscillation (MJO) e al fenomeno dello Stratwarming (SSW). Questi fattori potrebbero alterare l’equilibrio del Vortice Polare (VP), aumentando il rischio di ondate di gelo in Europa e in Italia tra la fine di febbraio e l’inizio di marzo. La […] Inverno a Marzo? I fattori meteo chiave che allungano la STAGIONE FREDDA

Feb 12, 2025 - 19:48
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Inverno a Marzo? I fattori meteo chiave che allungano la STAGIONE FREDDA

Il meteo è fortemente condizionato da dinamiche atmosferiche su scala globale, con particolare attenzione alla Madden-Julian Oscillation (MJO) e al fenomeno dello Stratwarming (SSW). Questi fattori potrebbero alterare l’equilibrio del Vortice Polare (VP), aumentando il rischio di ondate di gelo in Europa e in Italia tra la fine di febbraio e l’inizio di marzo.

La MJO, essendo uno dei principali motori della circolazione atmosferica, interagisce con altri pattern climatici come l’Arctic Oscillation (AO) e la North Atlantic Oscillation (NAO). Se la sua attività resterà intensa nelle prossime settimane, il Vortice Polare potrebbe subire una destabilizzazione significativa, favorendo la discesa di aria fredda verso le medie latitudini.

Il ruolo della Madden-Julian Oscillation e il rischio di nuovi afflussi gelidi

La Madden-Julian Oscillation è un’oscillazione periodica di intensa attività convettiva nell’area indo-pacifica, capace di influenzare il meteo anche a migliaia di chilometri di distanza attraverso la propagazione di onde planetarie di Rossby. Se, entro fine febbraio, la MJO dovesse attraversare fasi favorevoli come la 6, 7 o 8, il flusso atmosferico sull’Europa potrebbe subire forti ondulazioni, facilitando l’espansione dell’aria artica verso sud. Questo scenario potrebbe innescare nuove irruzioni di gelo sull’Italia, con conseguenti nevicate a quote medio-basse.

Un’alta attività convettiva nel settore indo-pacifico potrebbe inoltre favorire la formazione di blocchi anticiclonici tra l’Europa Occidentale e la Groenlandia. Se questa configurazione si consoliderà, il Vortice Polare subirà ulteriori disturbi, aumentando la probabilità di ondate di freddo intenso su gran parte del continente.

Possibili scenari meteo per l’Italia: gelo o clima più mite?

Se la MJO attiverà onde di Rossby capaci di bloccare il flusso zonale atlantico, l’alta pressione potrebbe espandersi verso la Groenlandia o l’Islanda, costringendo le correnti fredde di origine artica o siberiana a dirigersi verso il Mediterraneo. In questo caso, l’Italia potrebbe affrontare un’ondata di gelo con nevicate anche a quote basse e temperature ben sotto lo zero, specialmente al Nord e nelle aree interne del Centro.

Se invece la MJO rimarrà in una fase di transizione poco efficace, il meteo italiano sarà dominato da correnti atlantiche più miti e instabili, con alternanza tra piogge e schiarite, ma senza episodi di freddo intenso duraturi.

Un ulteriore elemento da considerare è la formazione di blocchi altopressori alle alte latitudini. Se l’NAO assumerà valori negativi, con l’anticiclone atlantico posizionato più a nord e le depressioni in spostamento verso il Mediterraneo, aumenterà il rischio di afflussi gelidi su gran parte dell’Europa e dell’Italia. Storicamente, la seconda metà di febbraio rappresenta un periodo propizio per le incursioni fredde, poiché il Vortice Polare è spesso soggetto a forti tensioni esterne che possono frammentarlo.

Lo Stratwarming: un fattore decisivo per il meteo di fine inverno

Il fenomeno dello Stratwarming (SSW), ovvero un riscaldamento anomalo della stratosfera polare, può raggiungere incrementi termici di 30-40°C sopra i valori medi a quote tra i 10 e i 50 km. Questo evento può destabilizzare il Vortice Polare dall’alto verso il basso, con effetti che si manifestano sulla troposfera nel corso di alcune settimane.

Se un episodio di Stratwarming dovesse combinarsi con un’intensa fase della MJO, aumenterebbero le probabilità di un blocco persistente della circolazione atmosferica, con conseguente discesa di masse d’aria gelida dall’Artico o dall’Eurasia verso l’Europa.

Marzo: fine dell’inverno o nuove ondate di gelo?

Con l’avvicinarsi di marzo, diventerà essenziale monitorare l’evoluzione della MJO per capire se potrà innescare nuove ondulazioni del getto polare. Se l’attività della MJO resterà elevata, si potrebbero formare strutture anticicloniche persistenti alle alte latitudini, spingendo il freddo verso l’Italia e prolungando la stagione invernale.

Al contrario, se la MJO si sposterà rapidamente su settori meno influenti, il meteo potrebbe caratterizzarsi da un clima più mite e variabile, con piogge alternate a schiarite e senza particolari episodi di gelo intenso.

Un inverno ancora pieno di incognite

Il meteo fino alla fine di febbraio sarà determinato dall’interazione tra la Madden-Julian Oscillation, l’Arctic Oscillation, la NAO e lo stato del Vortice Polare. Se questi elementi favoriranno la formazione di blocchi anticiclonici alle alte latitudini e un Stratwarming efficace, il rischio di nuove ondate di gelo in Europa e in Italia diventerà molto concreto.

D’altro canto, se l’attività convettiva tropicale non sosterrà la creazione di questi blocchi, la circolazione atlantica potrebbe prevalere, portando un clima variabile e meno estremo. Le prossime settimane saranno quindi decisive, con particolare attenzione ai modelli meteo previsionali per comprendere se il mese di marzo potrà riservare ancora neve e freddo o se la primavera farà il suo ingresso anticipato.

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