Lacrimogeni, Rose Villain feat. Chiello: testo e significato della canzone

Testo e significato di Lacrimogeni di Rose Villain feat. Chiello: il tormento di un amore che fa soffrire ma dal quale è difficile allontanarsi

Mar 14, 2025 - 14:29
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Lacrimogeni, Rose Villain feat. Chiello: testo e significato della canzone

Lacrimogeni di Rose Villain feat. Chiello è una canzone tratta dal disco “Radio Vega”, disponibile a partire dal venerdì 14 marzo 2025. A seguire potete leggere testo e significato del brano, prodotto da Sixpm & Mr. Monkey.

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Il testo di Lacrimogeni di Rose Villain feat. Chiello

Leggi il testo di Lacrimogeni di Rose Villain feat. Chiello

Rincorro i desideri a piedi nudi sulla ghiaia
Ed inciampo in dispiaceri, ora ho la faccia insanguinata
Restavamo chiusi in una camera, come pazienti dentro una clinica
Poi farlo nel cesso di un cinema, ti mordevo come una vipera
Vorrei che fosse ieri

Penso che tu sei l’unico che mi fa stare bene
E non c’è nulla da capire, nulla da sapere

Non voglio più piangere
L’amore non è facile
Ma tu mi lanci lacrimogeni e sotto allucinogeni
Non ho amici psicologi a cui parlo di te
Non voglio più piangere

Tu hai assaggiato le mie lacrime, еrano dolci
Mi chiedi chi sono perché non ti ricordi
Sono cambiato, non so più chi sono
Non sono nessuno, nulla di buono
Mi sеnto niente, se scavo nel mio cuore non sento niente
Avrei bisogno di un dottore, un salvagente, un salvagente

Penso che tu sei l’unica che mi fa stare bene
E non c’è nulla da capire, nulla da sapere

Non voglio più piangere
L’amore non è facile
Ma tu mi lanci lacrimogeni e sotto allucinogeni
Non ho amici psicologi a cui parlo di te
Non voglio più piangere

No, non voglio piangere (No, non piangere)
No, non voglio piangere
No, non voglio piangere
Non voglio piangere (Non voglio piangere)
No, non voglio piangere (Non voglio piangere)
No, non voglio piangere
No, non voglio piangere

Il significato della canzone Lacrimogeni di Rose Villain feat. Chiello

Lacrimogeni di Rose Villain e Chiello racconta una relazione intensa e tossica, in cui il dolore e l’amore si mescolano fino a diventare indistinguibili. Rincorre i propri desideri (“a piedi nudi sulla ghiaia”) ma finisce per ferirsi, simbolo di un amore che gli causa sofferenza (“ora ho la faccia insanguinata”). C’è un forte senso di nostalgia per un passato fatto di passione e trasgressione (“Poi farlo nel cesso di un cinema, ti mordevo come una vipera”) e il desiderio che tutto potesse tornare com’era (“Vorrei che fosse ieri”).

Tuttavia, l’amore descritto non è sereno: la relazione sembra distruttiva, con riferimenti a emozioni estreme (“Ma tu mi lanci lacrimogeni e sotto allucinogeni”), e il protagonista si sente smarrito, come se avesse perso se stesso (“Sono cambiato, non so più chi sono, non sono nessuno, nulla di buono”).

Il ritornello ripete ossessivamente “Non voglio più piangere“, a sottolineare il desiderio di spezzare questo ciclo di dolore. Ma la ripetizione continua lascia intendere che, nonostante le parole, il dolore sia ancora presente e difficile da ignorare.

In sintesi, la canzone esprime il tormento di un amore che fa soffrire ma dal quale è difficile allontanarsi, lasciando il protagonista in bilico tra la nostalgia del passato e la voglia di liberarsi dal dolore.