A piedi sulle orme di San Patrizio, nei luoghi più belli dell’Irlanda del Nord
Nel giorno della festa nazionale irlandese presentiamo il Saint Patrick’s Way: The Pilgrim walk. 140 chilometri, nella natura di un’area del Paese ancora poco nota, da percorrere adesso L'articolo A piedi sulle orme di San Patrizio, nei luoghi più belli dell’Irlanda del Nord proviene da Montagna.TV.


Secondo la leggenda, due gruppi di guerrieri vichinghi con due navi distinte stavano per raggiungere il nord dell’Irlanda e fondare una città. A quel punto, si decise che il primo uomo capace di stringere fra le mani quella terra avrebbe avuto il diritto d’insediarvi il proprio gruppo. La prima nave era decisamente più veloce e il suo equipaggio era certo di vincere la sfida. Un guerriero della seconda imbarcazione si tagliò allora la mano sinistra, gettandola verso la terraferma. Le sue dita insanguinate raggiunsero per prime la riva e il gruppo di quel guerriero ne uscì vittorioso.
È questa la storia che spiega le origini dell’Ulster Banner, la bandiera ufficiale dell’Irlanda del Nord, che presenta al centro una mano dipinta di rosso: bandiera che è stata altrettanto ufficialmente abolita durante i Troubles e sostituita con quella inglese.
Una delle prime cose che colpisce – superando il confine via terra, da Dublino – è proprio una bandiera, posta all’ingresso del Paese: non è quella dell’Ulster né quella del Regno Unito, bensì la bandiera palestinese, che sembra gridare al vento istanze unioniste capaci di accomunare per davvero il Nord dell’Europa al Medio Oriente. Di fatto, la questione nordirlandese è complessa e caotica, forse mai risolta per davvero, e sicuramente non c’entra molto con il Cammino di San Patrizio. Eppure è importante per comprendere come ogni fibra di questa terra abbia assimilato nel tempo una sete incredibile di libertà – politica, sociale, spirituale – e sia capace di riversarla in chiunque voglia visitarla, soprattutto in una modalità curiosa e lenta come quella dell’escursionismo.
E se pure la cima nordirlandese più elevata – lo Slieve Donard – può vantare soltanto 850 metri di quota, John Ball, fiero naturalista e “scopritore” delle Dolomiti, proprio dall’Irlanda proveniva. Non è difficile allora immaginarlo mentre s’incammina fra i sentieri selvaggi delle Mourne Mountains, attraversate dal Cammino in questione, con pietre calcaree contornate da ginestre di un giallo canarino quasi irreale. Proprio di fronte alla varietà dei colori che caratterizzano questa porzione di territorio, il tradizionale verde per cui tutti conoscono l’Irlanda sembra quasi costretto ad abdicare: in favore del blu, cobalto nel mare e ceruleo nel cielo, e del rosso, come i mattoni delle case di campagna, che spezzano l’uniformità di colline sempre uguali ma mai monotone. Nel V secolo dopo Cristo, San Patrizio, che proveniva verosimilmente dal nord della Francia, fu letteralmente rapito da questi colori: fatto prigioniero dal re irlandese Niall e venduto come schiavo, riuscì a scappare dall’isola dopo sei anni. Ma, una volta tornato a casa, il richiamo dell’Irlanda fu così forte da indurlo a tornare nella terra della sua prigionia, per convertire le genti alla fede cristiana e “testimoniarne la libertà proprio laddove me l’avevano tolta”. Il Saint Patrick’s Way: The Pilgrim walk, che proprio nel 2025 compie 10 anni, ne segue dunque i passi, dalla città di Armagh fino a Downpatrick e alla chiesa di Saul, il primo edificio cristiano costruito proprio da Patrizio nel 432 d.C.
Il “nostro” itinerario, tappa per tappa
Il Cammino di San Patrizio inizia dal Navan Centre and Fort di Armagh – roccaforte celtica il cui sito archeologico vanta un’imponente struttura cerimoniale che risale al 95 a.C. – e termina alla chiesa di Saul, nel comune di Downpatrick, per un totale di circa 140 km e 1.600 metri di dislivello. La città di Armagh è raggiungibile in un’ora e mezza di auto dall’aeroporto di Dublino e in 50 minuti da quello di Belfast. Al Navan Centre and Fort è possibile ritirare il proprio “passaporto del pellegrino” sul quale raccogliere i 10 timbri del Cammino. Il percorso si suddivide in 6 tappe, a loro volta accorpabili. Noi consigliamo di percorrerlo in 4 tappe, intervallando ognuna con un giorno di riposo, per poter meglio scoprire il territorio con altre attività.
Giorno 1 – Da Armagh a Scarva (circa 37 km)
Il Cammino di San Patrizio comincia dal Navan Centre and Fort, dove è possibile risalire la collina sede di un’antica roccaforte celtica, il cui proprietario sembra aver in seguito donato il terreno a San Patrizio per costruirvi la propria chiesa, oggi non più esistente. Di qui si prosegue dapprima verso la cattedrale di St. Patrick, nel centro della città, e poi nei pressi dell’antica residenza dell’arcivescovo, che sorge accanto ad un vecchio monastero. Le vie cittadine lasciano ben presto il posto ad uno scenografico paesaggio di campagna e il percorso comincia a snodarsi attraverso le colline, lungo i canali e le ciclabili, fino ad arrivare alla Blackwell House, meta consigliata di questa prima tappa.
Oltre il Cammino
Attardatevi visitando le 22 piccole sculture disseminate per i vicoli e le strade di Armagh. Sono rappresentazioni di altrettanti angeli custodi, ognuno intento in un’attività quotidiana diversa, mentre veglia sugli abitanti: vi è chi trasporta pile di libri, nei pressi della biblioteca pubblica, chi fa la guardia ad una cassaforte notturna, vicino alla banca, ed infine, accanto alle poste, chi fa da portalettere. Per non perdervene nemmeno uno, Donna Fox fa è la guida turistica più preparata della zona, attiva sin dagli anni Novanta, e ancora oggi continua ad accompagnare visitatori provenienti da tutto il mondo, mostrando loro ogni scorcio di Armagh. Potete contattarla a info@donnafoxtours.com.
Dove dormire
La Blackwell House sorge fra le campagne a nord di Scarva. È gestita da Edele e Alessio, il quale direttamente da Lugano, per amore, ha scelto di traferirsi in Irlanda. Lo stile è quello di un agriturismo alpino, la classe tipicamente britannica e la cucina mescola entrambe le culture con un equilibrio perfetto. Prezzi non proprio abbordabili ma vale la pena richiedere un sacrificio al portafoglio.
Giorno 2 – Da Scarva a Rostrevor (circa 35 km)
Da Scarva, il Cammino prosegue verso Newry, passando accanto a deliziose case di campagna e canali. In particolare, il canale che dà il nome alla città è il primo, di livello sommitale, mai costruito in Irlanda e in Gran Bretagna, aperto alla navigazione già nel 1742, e che ora vive una seconda vita come rifugio per molti esemplari di avifauna selvatica e ovviamente come popolarissimo compagno di uscite per ciclisti ed escursionisti. Seguendone l’alveo, si giunge a Newry, una delle città più antiche dell’Irlanda, dal cui fiordo inizia il mare. Il suo nome originario – Iubhair Cinn Tragh – significa “l’inizio della riva” e deriva dalla leggenda secondo cui San Patrizio avrebbe piantato proprio sulla riva del fiordo un albero di tasso, che sarebbe sopravvissuto per ben 700 anni, proteggendo gli abitanti. Imperdibile, prima di proseguire verso Rostrevor, una visita al castello di Bagenal, dove sono conservati i resti di un’antica abbazia cistercense del luogo.
Oltre il Cammino
Nelle giornate di “riposo” fra la prima e la seconda tappa e fra la seconda e la terza consigliamo di sgranchire le gambe contattando gli appassionati ragazzi di Bike Mourne. John e Vicky sono inoltre degli appassionati escursionisti ed alpinisti, il primo membro del Soccorso Alpino locale e la seconda aspirante Accompagnatrice di Media Montagna, e sapranno consigliarvi i modi migliori per andare alla scoperta delle vicinissime Mourne Mountains.
Dove dormire
Sono due, a Rostrevor, i bed and breakfast a misura di escursionista fra i quali scegliere. Il Rostrevor Inn, nel centro città, è il punto di riferimento locale per quanto riguarda la musica dal vivo e le deliziose cibarie offerte dal suo pub. L’Oystercatcher invece, oltre a prendere il nome dall’ostrichiere, simpatico uccello il cui canto vi sveglierà al mattino, è un comodissimo b&b praticamente a ridosso del fiordo.
Giorno 3 – Da Rostrevor a Newcastle (circa 38 km)
Il Cammino riprende da Rostrevor per entrare finalmente fra le Mourne Mountains, gruppo montuoso più elevato ed imponente dell’Irlanda del Nord. Lo si fa attraverso la Kilbroney Forest, un parco di 97 acri nella cui foresta lo scrittore irlandese C.S. Lewis ha trovato ispirazione per partorire le sue Cronache di Narnia. La tappa odierna è poi estremamente variegata, anche per quanto riguarda i paesaggi, con boschi, corsi d’acqua, panorami grandiosi sulla costa e verso l’entroterra e singolari rocce, fra le quali una in particolare – nei pressi di una sorgente – secondo la leggenda custodisce l’impronta della mano di San Patrizio.
Oltre il Cammino
Nel giorno di “riposo” fra la terza e la quarta tappa invitiamo gli appassionati arrampicatori ad avventurarsi nella ricerca delle diverse falesie disseminate sulle rocce calcaree della zona. Prevalentemente trad, l’arrampicata su queste pareti è avventurosa e remunerativa, ma per meglio informarsi su gradi, falesie e vie multipitch è consigliata una capatina al Tollymore Outdoor Centre, che troviamo lungo il percorso di questa terza tappa e che è sede di una palestra di roccia indoor: sapranno fornirvi tutte le informazioni del caso.
Dove dormire
L’Avoca Hotel di Newcastle è una struttura storica posta a ridosso della spiaggia. Tutte le camere hanno una vista spettacolare sul Mare d’Irlanda e sono per lo più illuminate grazie alla luce proveniente dall’esterno, creando un’atmosfera decisamente intima e confortevole. Per mangiare, suggeriamo una breve passeggiata fino alla Great Jones Craft Kitchen, casa delle alette di pollo più squisite della città.
Giorno 4 – Da Newcastle a Downpatrick (circa 30 km)
L’ultima tappa è la parte più costiera del Cammino, dopo la quale si guadagna nuovamente l’entroterra oltrepassando la Murlough National Nature Reserve e l’abitato di Tyrella. Di qui, si prosegue verso nord, attraversando il verde di nuove colline, con scorci suggestivi e diversi edifici storici, quali castelli, antiche terme e chiese. Il Saint Patrick Centre di Downpatrick è il punto d’arrivo del Cammino di San Patrizio, ma di qui è possibile proseguire, in una manciata di chilometri, verso la chiesa di Saul, primo edificio cristiano mai costruito in Irlanda del Nord, ed infine sulla vicina collina di Slieve Patrick, dove nel 1932 è stata inaugurata la statua di San Patrizio più grande del mondo. Non esiste luogo migliore in cui finire il Cammino e soprattutto da cui godere di una vista incredibile verso la Scozia e l’Isola di Man.
Oltre il Cammino
Al Saint Patrick Centre di Downpatrick chiedete di Elaine Kelly e Martina Purdy. Entrambe donne avviate a carriere di successo, la prima nell’avvocatura e la seconda nel giornalismo, decisero nel 2014 di consacrarsi fra le Suore dell’Adorazione Riparatrice, salvo poi esserne escluse per motivi interni all’ordine religioso stesso. Elaine e Martina decisero dunque di cambiare vita, dedicandosi al Saint Patrick Centre come guide certificate. Nella vostra esperienza a Downpatrick potranno accompagnarvi non solo sulla tomba di San Patrizio, ma anche in un’indimenticabile avventura in canoa sul fiume Quoile grazie alla collaborazione con il Mobile Team Adventure, attività che include una visita alle rovine dell’abbazia di Inch, poste proprio lungo il corso del fiume.
Dove dormire
Il Denvir’s Hotel di Downpatrick è l’ultima locanda per carrozze ancora attiva in Irlanda. La sua storia iniziata nel 1642 profuma di feste danzanti e pinte di Guinness, con gli antichi arredi in legno che contribuiscono a rendere ancora più magica l’intera location. Da non perdere l’Irish cooked breakfast, colazione tradizionale a base di bacon, salsiccia e pane di patate irlandese.
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