Sul Sentiero dei filosofi, in Engadina: tra panorami e riflessioni
Tre percorsi che richiedono da una a tre ore, di fronte al Piz Bernina e a molte altre vette famose, affiancati da cartelli con massime di pensatori celebri. Un itinerario unico sulle Alpi, e giustamente famoso L'articolo Sul Sentiero dei filosofi, in Engadina: tra panorami e riflessioni proviene da Montagna.TV.

“Al principio tutti i pensieri appartengono all’amore. Dopo, tutto l’amore appartiene ai pensieri”, spiega Albert Einstein (1879-1955), il fisico tedesco trasferito negli USA per sfuggire alle persecuzioni contro gli ebrei volute da Adolf Hitler.
“Il vero viaggio di scoperta non consiste nel ricercare nuove terre, ma nell’avere nuovi occhi”, gli risponde lo scrittore francese Marcel Proust (1871-1922), autore del monumentale Alla ricerca del tempo perduto.
“Pensare e ringraziare sono parole gemelle. Ringraziamo la vita pensando questo”, sostiene da parte sua Thomas Mann (1875-1955), autore di libri che hanno fatto storia come I Buddenbrook e La montagna incantata. Le parole di dieci grandi pensatori del passato (filosofi, scrittori, scienziati, il più antico è Socrate, vissuto nel V secolo avanti Cristo), alcuni dei quali hanno visitato l’Engadina, accompagnano una delle più belle escursioni invernali delle Alpi.
Il Sentiero dei Filosofi, Philosophenweg in tedesco, si snoda sull’altopiano del Muottas Muragl, una montagna che si affaccia sull’alta Engadina da est, e che a differenza dei non lontani Corvatsch e Corviglia non è adatta per tracciare piste da sci di discesa. La funicolare che parte dalla stazione di Punt Muragl, sulla Ferrovia Retica tra Celerina e Pontresina, e sale ripida fino ai 2456 metri dell’Hotel Muottas Muragl è stata realizzata nei primi anni del Novecento, e meriterebbe una visita anche se non esistesse il Sentiero.
Molti visitatori dell’Engadina vengono a camminare qui in estate e in autunno. La stagione più bella è però l’inverno, quando l’itinerario diventa un Winter Wander Weg, un sentiero invernale battuto, che si percorre senza bisogno di ciaspole.
Oltre a un buon paio di scarponi e a un paio di bastoncini, e ovviamente a un abbigliamento adeguato, potrebbe servire un paio di ramponcini, per evitare di scivolare quando il fondo del sentiero è ghiacciato. La pendenza sempre moderata, però, rende questa possibilità abbastanza remota. Nel meraviglioso panorama dal Sentiero spicca il Piz Bernina, 4050 metri, che si alza sul confine tra la Svizzera e l’Italia e dove si vede bene la Biancograt, la cresta di neve e ghiaccio percorsa da una delle vie più eleganti delle Alpi. Ben visibili anche altre decine di vette, Sankt Moritz con il suo lago, l’ampia valle che sale da Pontresina verso il Passo del Bernina.
Nelle belle giornate di marzo, molti luoghi delle Alpi sono inondati di sole. La conca dell’alta Engadina, però, rivendica da un secolo e mezzo il suo record. Il Bernina e le vette vicine, da sempre, impediscono ai venti umidi della Pianura Padana di raggiungere la zona.
Il Piz Ketsch e gli altri “tremila” che chiudono la conca verso nord consentono alle perturbazioni fredde che portano la neve di passare ma proteggono la conca di Sankt Moritz dalle bufere. Siti e dépliant ufficiali parlano di “clima champagne”. Le statistiche confermano che questa è una delle zone delle Alpi che riceve la massima quantità di sole.
Quest’anno l’Engadina festeggia i 160 anni della scommessa vinta da Johannes Badrutt, un visionario albergatore locale. Nell’estate del 1864, narrano le cronache, propose di tornare d’inverno agli inglesi che già frequentavano la zona in estate, promettendo di rimborsare il viaggio dalla Manica alle Alpi a chi fosse rimasto deluso.
Ma la delusione non ci fu. Badrutt trasformò la pensione di famiglia in un albergo di lusso, l’Engadiner Kulm, che esiste ancora. I britannici, da Natale a Pasqua, si divertirono con sci, slittini e passeggiate, si abbronzarono, decisero di tornare. Era nato il turismo invernale.
Tre facili percorsi da 3 a 7 chilometri
Il Sentiero dei Filosofi, indicato da cartelli che rendono impossibile perdersi, comprende tre anelli da 3 a 7 chilometri, indicati come le piste da sci con blu, rosso e nero, che richiedono da una a tre ore. Il dislivello massimo è di 250 metri. Lungo il percorso, oltre alle tabelle con i volti e le citazioni dei filosofi, comode poltrone in legno, alcune delle quali con coperte, consentono soste prolungate. Il Romantik Hotel Muottas Muragl, all’arrivo della funicolare e all’inizio del Sentiero, offre tutti i servizi di un elegante albergo di montagna svizzero, con interni rivestiti in legno, solarium, cene a lume di candela e servizio impeccabile. Il bar-ristorante, dotato di una panoramica terrazza, consente di rifocillarsi con una spesa non eccessiva. Oltre al Sentiero dei Filosofi, la zona offre escursioni con le ciaspole e ottimi percorsi di scialpinismo. Quando l’innevamento è sufficiente, si può salire in funicolare e tornare alla base percorrendo una pista per slittini battuta e sorvegliata.
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