“To Pimp A Butterfly”, dieci anni dopo

Keep calm. All is well. — Kendrick Lamar (@kendricklamar) March 16, 2015 “Keep calm. All is well”.  Esattamente 10 anni fa con queste parole Kendrick Lamar introduceva l’arrivo di To Pimp A Butterfly, suo secondo concept album e terzo tassello di una discografia colossale. Già allora era difficile pensare di stare calmi all’uscita di un… L'articolo “To Pimp A Butterfly”, dieci anni dopo proviene da Dance Like Shaquille O'Neal.

Mar 15, 2025 - 14:59
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“To Pimp A Butterfly”, dieci anni dopo

Keep calm. All is well”.  Esattamente 10 anni fa con queste parole Kendrick Lamar introduceva l’arrivo di To Pimp A Butterfly, suo secondo concept album e terzo tassello di una discografia colossale.

Già allora era difficile pensare di stare calmi all’uscita di un disco di K-dot, ma se si pensa che la release era stata prevista per la settimana successiva e che l’arrivo del disco il 16 marzo era un errore di Interscope e dunque una sorpresa bella e buona per tutti, Top Dawg compreso, il concetto di calma si allontana parecchio.

Abbiamo parlato davvero tantissimo di TPBA in questi anni: abbiamo scavato nel disco traccia per traccia, abbiamo raccontato i sample al suo interno e disaminato le produzioni nel dettaglio, con amore e devozione. Ma cosa augurerebbe il Kendrick di ieri al Kendrick di oggi? Cosa è rimasto di quel Kendrick, se è mai andato via? Dieci anni sono tanti, e la prima doppia cifra di questo disco iconico ci da l’occasione per farci delle domande importanti e per provare a capire Kendrick Lamar nel presente.

Ogni volta che ha scritto un concept album, Kenny è stato nominato al Grammy per Best Rap Album. Paragonare l’accettazione del grammofono d’oro per TPAB e quella per Mr Morale & The Big Steppers ci dice tanto di quanto la sua missione si sia evoluta e al contempo sia salita di difficoltà.

Celebrare i 10 anni di TPAB significa non solo ricordare l’emozione di aver sentito questo disco per la prima volta: un tuffo in una vera e propria enciclopedia della black music, con contributi che vanno dalla scena jazz contemporanea di Terrace Martin, Kamasi Washington, Robert Glasper, al soul funk vecchia scuola di Ronald Isley e George Clinton, e al nuovo di Bilal, Lalah Hathaway e Anna Wise, fino ai colossi del rap West Coast Snoop Dogg e Dre. Culmine di tutto, la pseudo intervista con Tupac in Mortal Man.

Se escludiamo GNX, lontano (fortunatamente, nell’opinione di chi scrive) dall’essere un concept album, il capitolo più recente con cui tentare il paragone con TPAB è proprio Mr Morale & The Big Steppers, un disco in cui la storia di Kendrick mantiene un grado importante di universalità, ma in cui il dramma centrale diventa quello personale.

Nel percorso tra questi due dischi il mondo di Kendrick si è praticamente capovolto.

In Alright, Kendrick plana sul mondo, vola, si erge sui suoi e copre loro le spalle, “If I got it, then you know you got it / Heaven, I can reach you”.
In Silent Hill, vorrebbe essere ovunque possa stare da solo, “Shh, be quiet, I’m stressed out

In King Kunta, si prende il trono, “I run the game, got the whole world talkin”.
In Savior, chiede di riconoscere la sua umanità e rinnega la corona in senso biblico, , “Heavy is the head that chose to wear the crown”.

In momma è tornato a casa, la sua famiglia è Compton, e quando Kenny prega i suoi di riprenderlo indietro dopo il successo, viene accolto da un coro di voci rasserenanti, “We been waiting for you”.
In Mother, I Sober la famiglia è trauma generazionale, dolore, negazione, paura, “I’m sensitive, I feel everything, I feel everybody”.

In ogni ambito della vita, gli anniversari sono dei momenti in cui vogliamo ricordare cosa è successo ieri per capire meglio ciò che sta succedendo oggi. E anche se non servono occasioni da calendario per palpare la crescita e l’evoluzione di Kendrick Lamar, è curioso pensare cosa direbbe il Kendrick di TPAB, pieno di speranze e di voglia di lottare per un mondo migliore, al Kendrick di oggi, carico più che mai di responsabilità morali perché consacrato a star internazionale tra le più influenti del nostro secolo.

Pensandoci, se c’è qualcosa che in questi anni sembra non essere mai cambiato in lui è il suo equilibrio. Forse, allora, il vecchio Kendrick rassicurerebbe il nuovo con le parole con cui rassicurò il mondo all’uscita improvvisa di To Pimp A Butterfly: “Keep Calm. All is well”.

L'articolo “To Pimp A Butterfly”, dieci anni dopo proviene da Dance Like Shaquille O'Neal.