Brunori Sas, partito da Vigevano il tour nei palazzetti: “La musica deve restare al centro”
Dopo il terzo posto al Festival di Sanremo 2025, Brunori Sas è partito da Vigevano con il suo tour nei palazzetti con una scelta chiara L'articolo Brunori Sas, partito da Vigevano il tour nei palazzetti: “La musica deve restare al centro” proviene da imusicfun.

Dopo il terzo posto al Festival di Sanremo 2025, Brunori Sas è partito da Vigevano con il suo tour nei palazzetti con una scelta chiara: mettere la musica al centro, spogliando lo spettacolo da ogni artificio. “Volevo un concerto vivo, libero, in cui suonare in maniera livera”, racconta il cantautore calabrese, che ha scelto di riportare sul palco l’atmosfera intima dei suoi primi concerti nei club.
E così, la sua esibizione si apre con luci accese e lui solo sul palco, chitarra alla mano, per suonare Il pugile, il primo brano del suo primo album. Un ritorno alle origini e un modo per ricordare da dove è partito e, forse, anche per accogliere con naturalezza i tanti nuovi fan arrivati dopo il podio sanremese.
“Rivedendomi nel tour precedente mi sembravo un po’ ridicolo, entravo in scena come una star. Ho preferito tornare all’essenza, mi rappresenta di più”, spiega Brunori.
Sanremo ha rappresentato un momento di svolta per Brunori Sas. La sua partecipazione divertita e senza pressioni si è poi trasformata in un successo che ha sorpreso lui per primo.
“Quando sono arrivato sul podio mi sembrava di essere nel Truman Show. Non mi aspettavo questa attenzione per il cantautorato; per esempio temevo che Lucio Corsi non venisse capito. Ma evidentemente c’è voglia di autenticità”.
E il risultato si vede: ai suoi concerti, accanto ai fan storici, ci sono molti spettatori che si sono avvicinati alla sua musica proprio grazie al Festival.
“Grazie a Sanremo abbiamo raggiunto i brunoriani che non sapevano di esserlo”, scherza il cantautore.
L’intimità e il senso di appartenenza sono sempre stati tratti distintivi della musica di Brunori. “Io sono un familista morale”, racconta, riferendosi non solo ai legami personali, ma anche alla band che lo accompagna dal 2009.
Sul palco, l’atmosfera è calda e accogliente, con una scenografia semplice, ispirata alla forma di una noce, simbolo del suo ultimo album L’albero delle noci. “Mi piace improvvisare, rendere ogni concerto unico. È giusto che il pubblico assista a un atto irripetibile”.
La scaletta alterna momenti di energia – con Più acqua che fuoco e Lamezia Milano – a episodi più intimi, come Guardia ‘82, che lui stesso definisce un ritorno ai club. Ma il momento più emozionante arriva con Per non perdere noi, quando sugli schermi scorrono immagini in bianco e nero del matrimonio dei suoi genitori.
“Inizialmente volevo usarle per un videoclip, poi ho cambiato idea. Ora mi sto interrogando su quanto della mia famiglia voglio rendere pubblico. Ci sono artisti che non ci pensano, ma io… sì1”.
Brunori Sas anche in questa situazione dimostra di non essere solo un cantautore, ma un osservatore attento della società. “Il mondo è cambiato in peggio. Il linguaggio nato sui social si è trasferito nella realtà, normalizzando il peggio”, le parole che spiegano Canzone contro la paura.
“Siamo in un momento storico in cui gli autori devono chiedersi se sia giusto continuare a usare la creatività o se invece serva un linguaggio più diretto, più da comizio e barricate”, riflette, citando un dialogo tra Pasolini e Moravia.
Dopo il tour nei palazzetti, il futuro di Brunori Sas resta aperto. “Le cose stanno andando bene e sono felice. Ma mi chiedo quale sia il confine tra la mia vita pubblica e privata”, confessa.
E sull’Eurovision? Avrebbe accettato di rappresentare l’Italia al posto di Lucio Corsi? Lui stesso ammette di aver scritto all’amico: “Rinuncia! Finire lì sarebbe stata una meraviglia!”.
Per ora, però, l’unica certezza è che la sua musica continua a parlare a un pubblico sempre più ampio. E, nel farlo, resta autentica.
Qui le prossime date del tour e Qui il link per l’acquisto dei biglietti.
Ecco la scaletta del concerto di Brunori SAS di Vigevano.
1. Il pugile
2. Il morso di Tyson
3. La ghigliottina
4. Uomo nero
5. La vita com’è
6. Come stai
7. Il costume da torero
8. Pomeriggi catastrofici
9. Guardia giurata
10. Per due che come noi
11. Capita così
12. Lamezia Milano
13. Più acqua che fuoco
14. Al di là dell’amore
15. Per non perdere noi
16. Fin’ara luna
17. Kurt Cobain
18. Luna nera
19. Colpo di pistola
20. Canzone contro la paura
BIS:
21. Guardia ’82
22. La verità
23. L’albero delle noci
Ecco la band di 8 elementi, tra cui una piccola sezione fiati: Stefano Amato (basso elettrico, violoncello e mandola contralto), Dario Della Rossa (pianoforte, piano elettrico, sintetizzatori), Simona Marrazzo (voce, solina, percussioni), Mirko Onofrio (sax alto, flauti traversi, clarinetto basso, vibrafono, synth, cori), Max Palermo (batteria e percussioni), Luigi Paese (tromba e flicorno soprano), Gianluca Bennardo (trombone e flicorno baritono) e Lucia Sagretti (violino, viella, voce, theremin), con la direzione musicale di Riccardo Sinigallia.
Foto di Luca Marenda
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