Sabrina Giannini: “E’ un problema serio che, a differenza dei miei colleghi, non ho 10-20 puntate”

Sabrina Giannini non le manda a dire alla Rai. Ospite a TV Talk, la conduttrice di Indovina chi viene a cena, il programma d’inchiesta ora in onda nei sabati sera di Rai 3, ha polemizzato con l’azienda per il trattamento riservato al suo approfondimento sostenibile. Quando Mia Ceran le chiede il motivo per cui a differenza di altri conduttori lei vada anche sul campo, la giornalista ha risposto:

Prima di tutto perché mi piace, questa è sempre stata la mia identità di giornalista proprio di strada. Dall’altra non ho alternative perché ho pochi inviati avendo poche puntate. Questo semmai è un tema perché un prodotto che va così bene, da sempre, ovunque mi mettono – ho un mio zoccolo duro che evidentemente mi segue – ma è un problema secondo me serio il fatto che io a differenza dei miei colleghi non abbia 10-20 puntate.

Un riferimento nemmeno troppo implicito a programmi come Report, Presa Diretta o al più nuovo Far West, tutti prodotti d’inchiesta in onda su Rai 3. Se le quasi 30 puntate annuali di Sigfrido Ranucci possono essere giustificate dai numeri, ben più alti di quelli della Giannini, la stessa cosa non si può dire per Salvo Sottile. Nell’edizione terminata ieri sera, il giornalista, complice il cambio di collocazione, ha faticato (con una media inferiore al 4%) nelle 20 puntate trasmesse il venerdì sera. In questo senso, è comprensibile il punto di vista della Giannini che nel 2025 è in palinsesto per sole 6 puntate che stanno andando in maniera discreta. Nei primi tre appuntamenti, Indovina chi viene a cena ha totalizzato una media del 4,8% di share, superando la media di rete nella difficile serata del sabato.

Tra continui cambi di collocazione (lo scorso anno era la domenica) e una programmazione insoddisfacente, le inchieste sostenibili di Sabrina Giannini meriterebbero di più.

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